sabato 27 aprile 2013

Il Falso Dimitri, la Chimera e la musica Rock



Nella Russia dei torbidi, tra la fine del VXI e l’inizio del XVII secolo, si aggirava lo spettro di un Sommo Impostore: il Falso Dimitri.
Spacciandosi per il redivivo figlioletto dello Zar Ivan, legittimo erede al trono e trucidato, a quanto pare, dall'usurpatore e futuro zar Boris Godunov, riuscì a costruirsi un seguito ed una credibilità così rilevante da fare vacillare il potere reale e consentirgli di regnare, sia pur per pochi mesi.
La Storia non ha ancora fatto luce piena sull'identità e la reale discendenza del personaggio...
Che fosse o meno un impostore non ha poi tanta importanza.
Che la sua storia fosse reale o falsa, lo stesso. L'effetto è quello che conta.
Era una storia credibile. Narrativamente accattivante.
Credibile perchè si appoggiava su zone d'ombra non dimostrabili, perchè prendeva pezzetti di verità strappati qua e là, mischiandoli sapientemente col pensiero comune e con credenze, convinzioni e malcontenti popolari più istintivi.
Ebbene, dopo secoli di revisionismi, accuse e biasimi, il Falso Dimitri è ospite di questo (stanco) blog.
Un applauso, prego!
Si aggirerà anche tra queste pagine, montando e rimontando storie credibili di album inesistenti.
Un bestiario musicale in cui non importa se la bestia esiste davvero o no. Importa la sua descrizione, la sua simbologia, la bizzarria. E sopratutto il desiderio di che legge che possa essere reale, davvero.
Nessuna indicazione, nessun avvertimento. Recensioni come le altre.



La Chimera stava già stancando la gente. Piuttosto che faticare a immaginarsela, era meglio tradurla in qualsiasi altra cosa. Era troppo eterogenea; il leone, la capra e il serpente (in certi testi il drago) sopportavano male di trovarsi riuniti in una sola bestia. Col tempo, la Chimera tende a diventare “il chimerico”. Uno scherzo famoso di Rabelais (“ se una Chimera, penzolando nel vuoto, possa mangiare intenzioni seconde”) segna bene la transizione. L’incoerente forma scompare e la parola resta, per significare l’impossibile. Idea falsa, vana immaginazione, è la definizione di chimera che dà oggi il dizionario.

Per significare impossibilità o incongruenza, Virgilio parlò di incrociare cavalli con grifoni. Quattro secoli dopo, Servio suo commentatore spiegò che i grifoni sono animali metà aquila e metà leone. Per dare più forza al testo, aggiunse che aborriscono i cavalli... Col tempo, la locuzione iungentur jam grypes equis diventò proverbiale; al principio del ’500, Lodovico Ariosto la ricordò e inventò l’ippogrifo.
Aquila e leone convivono nel grifo degli antichi; cavallo e grifo nell' ippogrifo ariostesco, che è un mostro fantastico di secondo grado.

Jorge Luis Borges – Manuale di Zoologia fantastica

Per quello che conta, nel mare magnum del web, dove ogni riga può essere falsa, copiata, riscritta.
Oppure perfino reale.
Sia Google a risolvere l'enigma, che certo durerà solo lo spazio di qualche minuto.

2 commenti:

Gianluca Chiovelli ha detto...

Album inesistenti, ma credibili.
Secondo un altro racconto di Borges (Tlon, Uqbar) potresti scegliere un album a caso, attribuirlo arbitrariamente ad altri, poi passare ad una accurata recensione. Es. Led Zeppelin IV scritto da Ligabue, Ummagumma dalla PFM, Harvest da Pat Boone.

Unknown ha detto...

Dici bene; tante cose si potrebbero fare...
Manca un po' la voglia, ma spero con questa di ritrovare qualche divertimento in più!

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