Come passa il tempo…
Sono già 36 gli album passati sotto la lente d’ingrandimento di US
Hard Rock Underground. Numero assai diluito nei biblici tempi di redazione di
questa, chiamiamola “rubrica”.
Ebbene, tanto per riprendere un po’ il filo e dare – io stesso – uno
sguardo d’assieme a questi sciamannati licantropi hardrockettari, ecco tutti i
36 dischi micro recensiti in un paio di righe.
Vedendo ora il risultato, penso che avrei potuto fare così
dall’inizio…
Quindi, servitevi pure! E quando trovate il vostro favorito, tenete
bene il calcio del fucile appoggiato alla spalla, un bel respiro, mano sinistra
salda. E BUUUM!
Portatevi via il cadavere però. Non voglio sangue di zombie in giro
per il blog.
A proposito… cliccando sulla
copertina dell’album potete accedere alla recensione completa, con tanto di
note all’acquisto. Che sciccheria, eh?
* * *
Artista: Highway Robbery
Titolo: For Love or Money
Anno: 1972
Label: RCA (LSP 4735)
Label: RCA (LSP 4735)
“Incarnano alla perfezione il formato del power-trio isterico e
fanatico dell’alta velocità, distinguendosi per un approccio talmente trash e
grezzo da far impallidire gli stessi Grand Funk.”
Artista: Mason
Titolo: Harbour
Anno: 1972
Label: Eleventh Hour (1001)
Label: Eleventh Hour (1001)
“Eclettismo ben sopra la media per questo terzetto della Virginia
organizzato attorno al poli-poli strumentista Jim Galyon ma dominato per lunghi
tratti dal suono dell’ Hammond di Steve Arcese.”
Artista: Maypole
Titolo: Maypole
Anno: 1970
Label: Colossus (CS-1007)
Label: Colossus (CS-1007)
“Un album di quelli enormi (cinquanta minuti!), per questi chitarristi
maratoneti di Baltimora che fanno del barrage ritmico tra Townshend e McGuinn
un annacquato marchio di fabbrica…”
Artista: Sir Lord Baltimore
Titolo: Kingdom Come
Anno: 1970
Label: Mercury (SR 61328)
“Degni eredi dei Blue Cheer,
interpretano il formato “power-trio” con degenerato spirito religioso, come
kamikaze pronti a farsi saltare in aria tra il pubblico al grido “Leigh
Stephens è Dioooo!!!”.
Artista: Demian
Titolo: Demian
Anno: 1971
Label: ABC (5718)
“Un classico quartetto con chitarre gemelle, non tanto conosciuto ma
forte di un’ ottima reputazione tra gli iniziati.”
Artista: Ursa Major
Titolo: Ursa Major
Anno: 1972
Label: RCA (LSP-4777)
“Un lavoro di quelli potenti e pomposi: sette tracce, tutti mid-tempo
assai lunghi, costruiti su Toniommismi doom e rimbombanti come una campana di
bronzo nell’antro di una cattedrale…”
Artista: Tongue
Titolo: Keep On Truckin' with Tongue
Anno: 1969
Label: Hemisphere
(HIS-101)
“Misterioso quartetto del Wisconsin che rappresenta la quintessenza del
sound on the road destinato a pub e roadhouse ai limiti del Gran Canyon…”
Artista: Titus Oates
Titolo: Jungle Lady
Anno: 1974
Label: Hemisphere
(HIS-101)
“Un integerrimo ma poco coraggioso album di pop-soul metropolitano,
assai levigato nel suono di tastiere e chitarre wha-wha che storpiano il funk
di Harlem sotto il verbo di Santana…”
Artista: Josefus
Titolo: Dead Man
Anno: 1970
Label: Hookah (330)
“Anno 1970 (perfetto), Texas Profondo (ottimo), un chitarrista con
tentazioni epiche, un sano e strafottente cantante, di quelli che si strusciano
continuamente l’asta del microfono tra le gambe…”
Artista: Alamo
Titolo: Alamo
Anno: 1970
Label: Atlantic (SD 8279)
“Non ricorderete il titolo di nessuna canzone ma, per le vostre
orecchie in cerca di anticaglie da rispolverare, il piacere è puramente
timbrico…”
Artista: Zerfas
Titolo: Zerfas
Anno: 1973
Label: 700 West LH (730710)
“Un disco di spessore elevato e dal sound assai particolare, tra i
pochissimi prodotti americani che si spinge ad esplorare il più profondo
progressive britannico…”
Artista: Poobah
Titolo: Poobah
Anno: 1972
Label: Rite-Peppermint (PP 1015)
“Mr. Destroyer è l’unico pezzo che potrebbe degnamente illustrare i
titoli di testa de “La notte degli Hell’s Angels Licantropi”: Les Paul a
valanga su caterve di Marshall..”
Artista: The Third Power
Titolo: Believe
Anno: 1970
Label: Vanguard VSD
6554
“Ringraziate il benevolo Dio del Rock, il Dio dell’Amplificazione, la
cui mano ha accarezzato le menti di questo terzetto di terroristi fuorusciti
dall’iper-politicizzazione delle strade di Detroit…”
Artista: Granicus
Titolo: Granicus
Anno: 1973
Label: RCA Victor AFL
1-0321
“Album fantastico, sound tagliente, cristallino; vermiglio ma freddo
come un tramonto in Alaska, prototipo del più puro distillato di Hard Rock, da
fare impallidire Aerosmith, Montrose e Rush, racchiude un mix di rabbia,
rancore, risentimento e cinismo spaventosi…”
Artista: Salem Mass
Titolo: Witch Burning
Anno: 1971
Label: Salem Mass SLP 101
“Album dalla dubbia ispirazione ma pur sempre interessante quanto
sanguinolenta testimonianza di un certo
shock-rock venuto alla ribalta con Alice Cooper e Bloodrock.”
Artista: Dryewater
Titolo: Southpaw
Anno: 1974
Label: J.T.B. NR 5122
“Un piccolo LP, cresciuto tra i campi al sole della Nord Carolina senza
originalità, magari con non troppa competenza ma a cui non si può volere troppo
male.”
Artista: Randy Holden
Titolo: Population II
Anno: 1969
Label: Hobbit 5002
“Album dipolare che si risolve come un monumentale soliloquio elettrico
di un virtuoso dal timbro unico, forgiato nel piombo della fucina di Efesto,
filtrato da sustain esasperanti e deformato da tempi dilatati e pesantissimi…”
Artista: Josefus
Titolo: Josefus
Anno: 1970
Label: Mainstream
6127
“Questi quattro elettrocowboys riescono ancora a spandere generose dosi
di stoner paleozoico, e se è vero che riemergono dalla caverna misterica in cui
fu concepito Dead Man, lo fanno solo per addentrarsi nel sottobosco di una
foresta pietrificata nel deserto…”
Artista: Euclid
Titolo: Heavy Equipment
Anno: 1970
Label: Flying
Dutchman - Amsterdam (AMS 12005)
“Due chitarre, basso, batteria, un fracasso allucinante e un amore
viscerale per la scena Londinese di East End, per questi fanatici heavy-mod del
Maine.”
Artista: Banchee
Titolo: Banchee
Anno: 1969
Label: Atlantic 8240
“I Banchee sono l’ombra chicana dei Crazy Horse senza un cantautore a
guidarli; e allora scelgono di giocarsi tutto sul timbro affascinante di
melodie appena zuccherose che hanno a volte la fastidiosa tendenza a
sovrastrutturarsi…”
Artista: Sir Lord Baltimore
Titolo: Sir Lord Baltimore
Anno: 1971
Label: Mercury (SRM 1-613)
“Un sound sempre pregevole pur
se più contaminato con pastosità AOR, ma se ci si mette anche John Garner a
diminuire il tasso schizoide della voce, ecco che i fan più incalliti dello
stoner archeozoico storceranno il naso.”
Artista: Lucifer
Titolo: Lucifer
Anno: 1970
Label: Gallo
“Sotto una credibile scorza hardrockettona, sgusciano sentimentalismi
latini da soap, qualche sottile accento di tastiera da piano-bar, una smaccata
rivisitazione dei conterranei Vanilla Fudge…”
Artista: Hillow Hammet
Titolo: Hammer
Anno: 1969
Label: House Of Fox
(HOF LP 2)
“Alzate il volume, perchè
caterve del più diseducato rock degli USA profondi vi sta per ricoprire di
vapori alcolici e saturnini assoli rotti solo da sermoni tradotti da un
esaltato gospel da pub.”
Artista: Magi
Titolo: Win Or Lose
Anno: 1972
Label: Uncle Dirty's
(6102 N13)
“Una specie di Grateful Railroad Service? Una degenerazione heavy-psych
della carta smeriglia a marca Pretty Things? Senza l’ispirazione dei grandi, ma
con una carica elettrica e nervosa da fare invidia…”
Artista: Goliath
Titolo: Hot Rock And Thunder
Anno: 1972
Label: Bridges (BG-2704-LP)
“Una filiazione terrestre dei
Captain Beyond, fin troppo facile al ritornello, ma variopinta di tastiere che
comprendono pure un Clavinet molto Motown.”
Artista: Negative Space
Titolo: Hard, Heavy, Mean And Evil
Anno: 1969
Label: Castle
(NS1001)
“Hanno in effetti pochissime
frecce al loro arco, ma la distorsione, la totale mancanza tanto d’armonia
quanto di uno straccio di tempo condiviso li colloca (casualmente) quasi ai
limiti del “noise-post-tutto” più rigoroso, anticonformista, grezzo,
alcolizzato e cocainomane.”
Artista: Black Pearl
Titolo: Black Pearl
Anno: 1969
Label: Atlantic SD-8220
“Collocandosi nella scena californiana con tutta la freschezza
elettrica dei primissimi Quicksilver e Jefferson che bazzicavano il Matrix,
forti di orgogliose e sbandieratissime basi funky, strizzano tutte quelle 18
corde in riff intrecciati ed efficaci…”
Artista: Headstone
Titolo: Still Looking
Anno: 1974
Label: Starr SLP 1056
“Heavy soul, ballate pompate e sermoni ad alta temperatura. Nulla a che
spartire coi suoni acidi della generazione dei fiori, pure se devoti ai Soliti
Nomi e Soliti Numi: Mountain, Vanilla senza farsi mancare i Black Widow più
tediosi.”
Artista: Magic
Titolo: Enclosed
Anno: 1969
Label: Armadillo ALS 8031
“Risente di tutto il riverbero
solare e salmastro di un southern embrionale, ancora affascinato da qualche
fiore tra i capelli. Ben disposti verso sbattimenti hard soul come a robuste
passionalità da Big Brother and the Holding Company…”
Artista: Banchee
Titolo: Thinkin'
Anno: 1971
Label: Polydor (24 4066)
“Scrollatisi di dosso ogni
orpello caleidoscopico da psichedelica femminea, si dedicano ad un latin rock
fatto e finito, santaneggianti come dei Blues Image della costa est.”
Artista: Moloch
Titolo: Moloch
Anno: 1970
Label: Enterprise/Stax ENS 1002
“Un impasto timbrico nerissimo,
chitarra di super psichedelica infrangibile, distorta in bad trips tra Paul
Kossoff, Mark Farner e qualche epigono dislessico di Hendrix. Un soffio
ectoplasmatico di Hammond là dietro, ed una batteria rullante come le ossa di
qualche rito voodoo.”
Artista: Stonewall
Titolo: Stonewall
Anno: 1974
Label: Tiger Lily
“Amanuensi dei sacri testi inglesi, di cui replicano planteggiamenti da
sirena androgina e riff a tutto spiano di chitarroni a volume estremo, nella
migliore tradizione della operaia Long Island di BOC e Sir Lord Baltimore.”
Artista: Firebirds
Titolo: Light My Fire
Label: Crown (CST 589)
Anno: 1969
“Si vira verso un ibrido
bastardo di Blue Cheer, Black Sabbath e Ventures che non avreste mai
pronosticato. Un album talmente
misterioso che ancora tiene celati i nomi dei musicisti e la tracklist più corretta…”
Artista: Dust
Titolo: Dust
Anno: 1971
Label: Kamasutra KSBS 2041
“Questo trio vi riversa già
addosso tutta la carica del doppio uppercut chitarristico di Aaronson &
Wise, fautori di un rock duro ma lineare, in piena scia di Highway Robbery o Poobah…”
Artista: Jukin' Bone
Titolo: Way Down East
Anno: 1972
Label: RCA Victor (LSP-4786)
“Quell’anello mancante tra le
Pietre Rotolanti e il (grande) gruppo di Jordan & Loney, magari a spasso
per i bar più devoti a bikers, birra e biliardo? Un mix - ok magari al ribasso,
ma concediamoglielo, no? - tra Yesterday's Numbers e Brown Sugar, tra Shakin' All Over e Stray
Cat Blues? “
Artista: Dust
Titolo: Hard Attack
Anno: 1972
Label: Kamasutra (KSBS 2059)
“Più eclettismo di quanto possa
piacere ai fan massimalisti dell’Heavy Rock stile Sir Lord Baltimore, qualche
ballad intrusa, un paio di sospiri country-sudisti che passano senza danni.”
Tutte le recensioni complete, le note all'acquisto e l'introduzione al mondo di US Hard Rock Underground le trovate alla pagina di US Hard Rock Underground!
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