lunedì 14 aprile 2014

Capitan Vinile, il Capitano Nero ed altri racconti



Rieccovi qui, manipolo di rockettari impenitenti!
Allora, alzi la mano chi di voi ha già il biglietto per lo spettacolo dei Rolling Stones al Circo Massimo.

Uno … due … tre...

Ma come?

NON VI VERGOGNATE!?

Ma non sapete che il concerto potrebbe mettere a serio rischio l'integrità di un importantissimo sito archeologico?!?
Potrebbero esserci dei crolli!!!!
E tutto senza nemmeno dovere attendere che incuria e mancanza di fondi facciano il loro onesto lavoro, come a Pompei!

Chi la sente dopo la Sovrintendenza?


E lasciamo che crollino da soli, questi tesori archeologici!
Che poi se è colpa degli Stones è un po' una questione tra coetanei, no?

Mah, alla fine devo ammettere che non ho poi mica capito se 'sto concerto si fa o no, se i biglietti ci sono o meno...
Però quella del Circo Massimo è stata una bella trovata eh? Mica si sta sulla breccia da 50 anni senza un buon ufficio marketing!

Ma veniamo a questioni più materiali.
Ovvero, quanto c'è di materiale nella nostra amata musica. Mi giro e vedo scaffali pieni stipati di CD…

CD originali
CD pirata
CD masterizzati
Cassette
Cassette originali
Cassette pirata
Vinili
Vinili vecchi
Vinili ristampati
CD rippati da vinili
Buste trasparenti e custodie vuote.

Per non parlare del marasma di files che ho nel PC; nemmeno il mio hard disk se la passa troppo bene.
Tanto spazio e per cosa? Per ascoltare sempre i soliti 10 album che ci piacciono tanto?
Ma se comprassimo solo quelli?
(facile dirlo dopo, eh?)
Ma no, noi dobbiamo acquistare, collezionare, ordinare, mostrare, disquisire, avere, ottenere…

POSSEDERE

Perchè è il sogno ultimo ed irrealizzabile di ogni collezionista (anche di multi uomini “normali” in realtà):

Possedere tutto

O meglio: POSSEDERLI TUTTI
Vedere tutti i film prodotti sulla faccia della terra, leggere tutti i libri scritti; ascoltare tutti i dischi pubblicati.
Può diventare una mania, può diventare compulsivo. Spesso lo è già in partenza.

Non è facile uscirne, di solito le strade sono due:

·         la rassegnazione al “limite”, al nostro limite di esseri umani imperfetti ed erranti.
Rassegnazione che spesso conduce inizialmente a negazione e repressione, una via angusta da cui si può però solo migliorare.

·         l'abbandono mistico e disinteressato di ogni forma di possesso.
Come fece il buon Angus MacLise, ritirandosi a Kathmandu. Io temo di essere destinato a questa seconda scelta. Più vigliacca, forse.

Chi era Angus MacLise?

“The Pyre Of Angus Was In Kathmandu”

Un CD di Little Walter in regalo a chiunque becchi la citazione!
E mica un CD qualunque… la megaraccolta “His Best…” del cinquantenario Chess (CHD-9384)! Con 20 brani (tra cui il superbo strumentale Sad Hours) e booklet di 12 pagine.



Perché, ebbene sì, di questi CD di ne ho due. Identici.
Alle volte capita.
Uno lo compri nel 2004, poi magari lo perdi di vista e ne acquisti un altro 4 anni dopo. Oggi sono lì, uno affianco all’altro.
Ma di recente mi è successo anche di peggio.
Lo ammetto…
(da essere umano imperfetto ed errante…)

Ne ho comprati due, uguali. Nello stesso momento.

No, in realtà non nello stesso momento, e non sono nemmeno uguali, uno è un CD l'altro un vinile. A dire la verità pensavo fossero entrambi CD... quindi, insomma, la diversità di formato si è rivelata una “piacevole” svista.
Ad ogni modo era un album che da anni era sul mio taccuino. C'era su da tanto di quel tempo che stava diventando un Totem.

UN TABOO
Inviolabile.
Introvabile.
Inacquistabile.

Bisogna sempre avere ancora qualcosa “ancora da comprare”, ancora qualcosa da leggere. Un ultimo film da vedere.
Altrimenti finisce che uno ha l'impressione di avere esaurito il suo compito, di avere portato a termine la missione.
Tales of Captain Black era questo.
Pensavo di tenerlo lì per anni. Sarebbe stato l'ultimo disco acquistato prima del Nepal.
Ma evidentemente non è stato così...
Così adesso ne ho addirittura due:

1)      James Blood Ulmer ‎– Tales Of Captain Black (DIW Records ‎– DIW-403)
Un Cd di stampa giapponese con inserto a me indecifrabile, ma se qualcuno là fuori parla fluentemente il nipponico, alzi la mano.

2)      James Blood Ulmer ‎– Tales Of Captain Black (Artists House ‎– AH 9407)
Vinile di stampa USA. 1979 (possibile? Pare nuovo…). Gatefold, con tanto di inserto nero-bianco con le la partiture dei fraseggi scritti di alcuni pezzi e la tavola armolodica degli accordi di Ulmer. Mica poco…
Arrivato dall’Olanda per una ventina di euro, in un bel pacchetto su cui campeggiava la scritta:
   
ATTENTIONE!
Muy Fragile



Per quanto mi riguarda, Tales of Captain Black può essere il disco di musica nera più dichiaratamente nera mai inciso.

Captain Black
Ornette Coleman
Ulmer
Blaxploitation
Black Panther

Potrebbe starci dentro di tutto. Anzi ci sta. C’è pure uno che fa di nome Jaamaladeen.
Jaamaladeen!!!
Questa musica, questo approccio, è la volgarizzazione punk di quanto avrebbero potuto architettato Miles Davis e Jimi Hendrix in un futuro mai realizzato. La traduzione falso-cinematografica della fase più autoironica di un “Black Power” che stava scadendo in cliché ultracool.

Mentre tutto attorno era disco music.

Anno 1978.
La musica nera non ha mai espresso grande necessità di punk.

Ma che bisogno c’è di punk quando hai inventato il free jazz???

Tales of Captain Black è di più. È free funk, è il sogno di George Clinton incarnato nelle distorsioni di Ulmer e nelle inconfondibili filastrocche di strada di Coleman.
Compresso e incapsulato in brani di 3 minuti.
Ascoltatelo, non ve ne pentirete.
I dischi di Ulmer sono stranamente o introvabili, o clamorosamente costosi. Sembra che qualcuno, qualche eminenza grigia del free-blues,  voglia preservare il segreto; mantenere intatto il misticismo di questo fantastico chitarrista.
Non credo che sarà mai tra le “deluxe edition” del Record Store Day, ma non si sa mai.

A volte piace rinchiudere le minoranze tutte assieme.

E in effetti il Record Store Day, nel suo tentativo di tutelare la diversità,  finisce solo per sancire ulteriormente una discriminazione. Come la “giornata della donna” o le quote rosa. O le aggravanti per il femminicidio.
Non fraintendetemi, non è misoginia.
Ma a volte ci lasciamo irretire dalle parole quando dovremmo pensare ai contenuti.
Non dovrebbe esserci bisogno di “giornate dei negozi di dischi”. Altrimenti facciamo pure le giornate degli “specialisti in teste di animale impagliati” o delle “botteghe del Commodore 64”.
Il mercato cambia. Ma le associazioni dei commercianti no, quelli sono dei furbastri...
Anche perché poi non si capisce questo obliquo e indissolubile legame

Record Store Day = disco in vinile

E se volessi acquistare dei CD, sarebbe la giornata sbagliata?
E se volessi comprare su Amazon? Non sono negozi anche quelli?
Ai posteri l'ardua sentenza!

Per ora, adios!

…e complimenti a chi vincerà il CD di Little Walter!


Capitan Vinile

9 commenti:

Bartolo Federico ha detto...

gran post evil.

allelimo ha detto...

però secondo me mescoli due cose diverse: nel "possedere tutto" c'è la componente del collezionismo della conoscenza ("ascoltare tutti i dischi pubblicati") e quello del collezionismo degli oggetti ("avere una copia di tutti i dischi pubblicati")
il primo riesco a capirlo, il secondo proprio no.

Unknown ha detto...

Ciao Ragazzi!
Si, Alle è, come dire, una questione di "bulimia" tanto all'esigenza di conoscenza che di possesso. Entrambe cozzano contro un "limite", pur se differenti nella sostanza e per questo più o meno accettabili e comprensibili.
Ci vediamo in Nepal)))

mr.Hyde ha detto...

Il possedere tutto è uno dei tanti aspetti deteriori della natura umana e sembra che sia l'unico sistema per godere della bellezza delle cose..
A proposito dei Rolling, in quanto pietre rotolanti, non sono ormai anche loro dei reperti archeologici, che ne facciamo? Li segnaliamo alla Soprintendenza?..Un carissimo saluto.

Bartolo Federico ha detto...

bellissimo il commento di hyde

Unknown ha detto...

Si si li segnaliamo ai Beni Culturali, un po' perché se lo meritano un po' perché "lo sono")))

Unknown ha detto...

POSSEDERE. Questa è la mia ossessione. Hai colto nel segno Evil. Come sempre...

Unknown ha detto...

Capitan Vinile la sa lunga, Jen!
Però ragazzi, qui si parla, ma nassuno ancora ha vinto il cd di little walter!

Bartolo Federico ha detto...

hai ancora dubbi?

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