Benvenuti in quest'ultimo agosto.
Mese dove sonnecchia la mente e
si impigrisce pure la curiosità.
Tutti in ferie, eh? Con 728
euro a testa, ombrellone e sdraio e l'immancabile festa dell'Unità.
Anzi no, ora si chiamano “Democratici in Festa”.
Ma che razza di nome?!
"Dove vai questa
sera?"
"Ai Democratici in Festa"
"Aaaaah..."
Ma serviranno tessere,
dimostrazioni di liberalismo e tolleranza?
E i tortellini alla panna, ci sono ancora?
<<Non ci sono più le feste dell'Unità di una volta.>>
In effetti non c'è
manco più l'Unità. E
non preoccupatevi, è puramente casuale che il giornale sparisca nell'epoca
del più
grande consenso di massa a quello che fu il PC.
Che fu.
Ma il tempo non fa sconti, e
tante altre riviste sono nell'occhio del ciclone, prendete un po' quelle di
musica…
E non ci sono tanti sofismi e masturbazioni
da fare... i tempi cambiano, cambia la musica, cambiano i supporti, cambia la
diffusione.
Punto.
Molto facile.
Per esempio, io da bambino
scrivevo la letterina a Babbo Natale più o meno a metà dicembre.
"Caro Babbo...vorrei tanto
un LP Pye dei Kinks (va bene uno qualunque) o almeno una prima stampa DECCA di
Aftermath..."
Cose del genere.
Ora ho perennemente 4 / 5 Wish Lists sparse
sugli Amazon di mezzo Commonwealth.
Se ne stanno a pigliare polvere
virtuale, perchè sappiamo bene che tutto ciò che abbiamo in lista da più tempo, sarà l'ultimo oggetto ad essere comprato. Un
motivo ci deve essere.
Scorro la mia Wish List su
Amazon.com, così, tanto per ricordarmi un po' cosa ci è
finito dentro negli ultimi...bah, saranno 6 o 7 anni.
473 dischi, tra CD e vinili.
473
Non basta una vita a comprarli,
figurarsi ad ascoltarli…
Tra gli ultimi titoli, una
caterva francofona di prog canadese, qualcosa di americano e, occhio, pure un
disco che ho comprato: The Survival of St. Joan (Paramount Records – PAS-9000, 1971)di tali Smoke Rise. Accattato
su Discogs per una decina di dollari. La prima (unica?) rock opera USA, mica
scherzi.
Ed ecco che, scendendo nel
carotaggio della lista, si risale la linea del tempo come in un'indagine
geologica e si incontrano gusti e passioni fugaci di anni recenti.
Next Morning, Liquid Smoke: psichedelia bombata di terza
fascia.
Raging Slab,
southern scomparso.
Roba pesante dei primi 70: Mariani,
Illinois Speed Press, Kopperfield. Bè, questo Tales Utold l'ho pure ascoltato, da
qualche parte: Deep Purple gretti e ridondanti, copertina orrenda. Il vinile è roba
da Onanisti del Collezionismo Estremo.
Nomi sinistri: Joseph, Jamul,
Jericho, protostoner già dal titolo.
Dischi comprati da tempo e non
ancora ascoltati, come quello dei Bump.
Ma poi mica solo robaccia
sepolta dagli anni. Anche fighissime cose underground e seminalissimi
capolavori: Husker Du, Flipper, Black Flag, Butthole Surfers (dovrei averlo
comprato), Acid Mother Temple (ma questi di album quanti ne hanno fatti?), Don
Caballero, My Bloody Valentine...
Poi la discografia completa
della prima Fat Possum, blues anni ‘90 (tutto Lurrie Bell, anzi
quello ce l'ho, altro che lista dei desideri).
Ma i più belli sono quei nomi
misteriosi, che ora come ora non mi dicono assolutamente nulla:
Quetev Meriri, omonimo
Sonny Sharrok, Monkie Pokie Boo
Luigi Archetti, Cubic Yellow
Mainliner,
Mellow Out
Sandy
Bull, Fantasias for Guitar & Banjo.
Banjo? Nooo dai, pure questo!
Se fossi bravo questi qui me li
comprerei subito, senza pormi domande.
Giù giù, indietro nel tempo fino al primo titolo messo in lista.
Terry
Brooks, Translucent World
Infatuazioni targate
addirittura 2007.
Ma del resto si fa così
presto a mettere in lista un titolo, non costa nulla.
Come appuntarlo in un taccuino,
senza errori di spelling e senza perdere tempo nello stampare copertine formato
francobollo 2cm X 2cm salvate da Allmusic e incollate a bordo pagina. In fondo
l'ho fatto per anni.
Ma come si diceva all'inizio: i tempi cambiano.
Prima taccuino, ora tablet. E la lista è presto fatta.
Ah, sì sì. Già vi sento!
"Quanto era meglio prima!
Vuoi mettere sfogliare quelle paginette da roditore, piuttosto che memorizzare
tutto in cloud?"
Io non so cosa sia meglio, cosa
peggio.
So che ho smesso da tempo di
dare giudizi di questo tipo.
Basta giudicare.
È un vizio tutto nostro dovere costruire
sempre delle “categorie a base morale”: buono, cattivo, migliore, peggiore…
Stop.
È diverso, e basta.
Descrittivo, non discriminante.
Diverso
Che bella parola, eh?
Sta di fatto che di quelle 473
cose in lista si finisce per non acquistarne mai una.
Anche perchè spesso il responso
è
quello: out of stock.
Così sono qui che mi ascolto la discografia dei Napoli Centrale in
un paio di auricolari del tipo che ti danno in aereo. Orrendi. Ma se volete
passare 10 bei minuti, ascoltatevi almeno Vecchie, Mugliere, Muorte e
Criaturi che è evangelizzazione jazz-rock proletaria a 4 stelle. Weather
Report al mercato di Porta Nolana.
Prima di questo, avevo appena
tolto dal piatto il vinile Columbia CS 9432. A prima vista diresti Byrds, poi
capisci che è il classico gruppo messo su per capitalizzare il successo
altrui, nella fattispecie proprio i Byrds di Tambourine Man.
Sono i Cyrkle,
l'album è Neon,anno ‘67. Un flower pop come ben sapevano fare all'epoca,
roba che oggi sarebbe data in pasto a qualche boy band e per cui gente come Ty
Segall o Anton Newcombe - ma a suo tempo pure Michael Stipe - sbavano ancora
sul pentagramma bianco.
Bene.
Direi che per questo vostro
umido scampolo di agosto, di carne al fuoco ce n'è abbastanza.
Divertitevi con le vostre
letterine e i vostri balocchi discografici.
Divertitevi con le partenze
intelligenti e i bollini rossi e le previsioni del tempo e i 100 senatori non
eletti.
(ma se sono “non eletti” come
funziona, ed estrazione?)
Io vado a mangiare
tortellini con i Democratici in Festa, così, per vedere di nascosto l'effetto che fa.
Adios!!
Capitan Vinile
4 commenti:
La verità è che non hanno nome..Democratici lo sono tutti, anche i fasci si definiscono democratici.Lasciamo perdere..473 album? Non ci stanno nel mio hardware biologico, ormai ho consumato tutti la memoria a disposizione..Su Napoli Centrale hai ragione.Mitico Senese..
Buona notte.
Jazz rock a sud di Roma. E dietro ai noti certo si muove una schiera di realtà 'locali' da scoprire!
Se esiste qualcosa di antidemocratico, ebbene questo qualcosa sono i tortellini: i più buoni sono sempre quelli della mamma o della nonna. Almeno qui a Modena, città "rossa" per eccellenza.
Sono appena rientrato dagli Stati Uniti dove i tortellini sono soltanto uno scioglilingua da provare a pronunciare con accento newyorkese.
Ma conoscono la pizza - è un luogo comune, lo so, ma è davvero così -, senza però conoscere i Napoli Centrale. Dell'Italia si perdono il meglio...
Di solito all'estero vanno forte anche gli spaghetti alla bolognese, che di fatto non esistono; succede perché comprendere veramente "l'altro" il "diverso da noi" è una delle cose più complicate al mondo.
Allora chiedo:ma non è che anche nella musica che ascoltiamo più spesso ci sono dentro degli 'spaghetti alla bolognese'? La comprendiamo veramente, o no? O possiamo 'solo' limitarci a descriverla per parafrasi e portarla alla luce se ce n'è bisogno?
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