Artista: Dryewater
Titolo: Southpaw
Anno: 1974
Label: J.T.B. NR 5122
Lineup:
Robert Blair - Bass,
Vocals
Richard Drye - Lead
Vocals, Guitars
Shaye Drye - Keyboards,
Vocals
Garland Walker
Stidham - Drums
Tracklist:
A1 Winterground 3:02
A2 Trouble 4:07
A3 Give Yourself Time
To Live 3:24
A4 Don't Let Her
Sleep Too Long 2:58
A5 Let Me Take You 3:31
B1 Thunder 2:57
B2 See Them Run 2:02
B3 Revelation 2:23
B4 Set Out On Te
River 2:49
B5 After All (I Ain't
Sleepy) 6:30
Un piccolo LP, cresciuto tra i campi al sole della Nord Carolina senza
originalità, magari con non molta competenza ma a cui non si può volere troppo
male. Prodotto da quattro ragazzi entusiasti, incalliti buonisti che non
avrebbero rinunciato ad un “happy end” nemmeno in cambio di un assolone heavy
blues, di un riff a cappella di Les Paul o di un urlatore drogato in paranoia
da metadone, nonostante una copertina scura e ectoplasmatica, minimalista ma
non foriera di orrori sonori nè tristezze cosmiche.
Quello dei Dreywater è un rock governato dal bel timbro del piano
elettrico sommato ad una chitarra suonata da un reduce della Baia infatuato di
suoni duri ma cresciuto negli ampi spazi collinari degli Appalachi più dolci, quasi avvezzo al country
e al folk (ma non ditelo a nessuno). Ballate estive, accordature aperte,
ritornelli facili, slanci solistici assai controllati, nessuna bizzarria. Non
mancano i momenti di purezza hard come Winterground,
rubata agli Uriah Heep e regalata alla sponda più dura di un certo acid-rock
senza utopie, ma soprattutto i lunghi minuti di schitarrata conclusiva di After All (I Ain't Sleepy), epilogo
southern al tramonto su autostrade percorse da un Dickey Betts analfabeta
accompagnato da Quicksilver, Skynyrd e Blackfoot. Nel mezzo: tanti spunti di
country n’ roll sincopato alla Creedence, frammenti da 45 giri marca Stones (Trouble), perfino una ridondante
liturgia epica grazie a Thunder, un piccolo
inno da cantare in coro alla luce degli accendini.
Ciò che resta maggiormente sono canzoni appena dolciastre come Give Yourself Time To Live, ma
soprattutto la favola hard-country di Don't
Let Her Sleep Too Long, uno di quei pezzi che si ascolta volentieri tre o
quattro volte di fila prima di realizzare quanto sia semplice e ripetitivo… eppure
ben fatto. E peccato che la batteria fatichi a togliersi di dosso una certa
scolastica tendenza all’appiattimento, altrimenti See Them Run o Let Me Take
You ne sarebbero saltati fuori ben meglio, anche se quei gridolini alla Immirant Song fanno veramente rabbrividire.
Eppure, ripetiamo… non vogliate troppo male a questi Dreywater.
Nessuno li ha mai conosciuti né considerati; loro, che cercavano solo un “happy
end” che accontentasse tutti.
Polveroso e privo di genialità, Joyson lo classifica come disco R3 e
la remota etichetta J.T.B. (label nera a scritte bianche) assicura prezzi
elevati: pochissimi gli scambi, tutti compresi tra i 250 e i 450$, troppo per
un album di media qualità e scarso interesse collezionistico.
Esiste una ristampa in vinile (Void - 1997) con due inserti (testi e
foto) in edizione limitata: al massimo una cinquantina di dollari, ma a questo
punto meglio il CD della Radioactive (RRCD 161): tra 8 e 10 euro più spedizione.
L’album esiste anche in formato mp3 su su I-Tunes: 8,99 euro (0,99 per canzone).
2 commenti:
Recensione fantastica : a leggerti imparo sempre qualcosa.Grazie !
Grazie 1000!
Recensione discreta, via...ma ci stiamo lavorando su!
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