Artista: Stonewall
Album: Stonewall
Anno: 1974
Label: Tiger Lily
Bruce Rapp: vocals
Ray Dieneman: guitar
Robert Demonte: Bass
Tony Assalti: Drums
Right On 4:12
Solitude 3:53
Bloody Mary 4:11
Outer Spaced 3:30
Try & See It
Through 5:59
Atlantis 4:40
Suite: I'd Rather Be
Blind / Roll Over Rover 5:27
Dacci oggi i nostri Zeppeliniani quotidiani! …e rimetti a noi i nostri debiti bla, bla, bla…
Perchè gli Stonewall sono hard rockissimo alla lettera e fin dal nome.
Amanuensi dei sacri testi
inglesi, di cui replicano planteggiamenti
da sirena androgina e riff a tutto spiano di chitarroni a volume estremo, nella
migliore tradizione della operaia Long Island di BOC e Sir Lord Baltimore.
Poi si impennano pure verso derive quasi spaziali, che sono poi le
stesse allucinazioni di How Many More
Times e della ovvia Dazed and
Confused, che fanno di Solitude un
pezzo misterico pieno di silenzi e ripartenze con i contro-coglioni, privo di
aplomb ma carnivoro come un barracuda.
La veloce mezz’oretta dell’album non ha troppi ripensamenti, e una
bella dose di headbanging in zona bombardiere marrone - o Growers of Mushrooms,
se ci aggiungete quel tocco spartano low-fi - la si accetta sempre volentieri. Lasciate
pure che Bloody Mary e Outer Spaced vi riversino addosso un
voltaggio di elettricità furibonda come fosse l'attacco di uno stormo di Huey
sugli spauriti vietcong dell'ultimo villaggio del Mekong; e del resto se un
batterista fa di cognome Assalti… nomen –
omen. Try & See It Through non
si vergogna di spianare un Hammond a tutta manetta e Atlantis spalanca le porte della cattiveria più menefreghista con un assolone tremendo.
Notevole... notevole quella carica tutta yankee che pervade le sei canzoni,
quel taglio affilato della chitarra, il rullare continuo della batteria, lo
sciovinismo bastardo della voce di Rapp.
Tutti i soliti clichè sono al posto giusto. Alla grande!
Puro hard in bassa fedeltà, l’album degli Stonewall ha storia
intricata. Pubblicato in forma “privata” dalla Tiger Lily nel 1974, fu inciso
con tutta probabilità nel 1969. I vinili originali, (se mai ne esistono…) sono
veramente pezzi introvabili con valutazioni (presumibili) a 4 cifre…
La Akarma ha ristampato l’album nel 2000 in vinile e CD con titolo
Stoner (AK116), sempre in vinile è l’economica proposta della Kismet Records (KSMT4004.2)
che mantiene il titolo originale. La band è ben documentata anche su Spotify,
tanto nella versione Kismet che Akarma, oltre che in qualche compilation.
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