giovedì 4 luglio 2013

Il Bollettino di Capitan Vinile – Luglio 2013 – Avventure coi Ventures

…roba che scotta… 



Attenzione!

Questo non è uno scherzo.

Ho preso in ostaggio Peter Hammill.

Ripeto, Peter Hammill è in mio potere.


Non corre pericolo di vita, ma ora è... “fuori combattimento”.
Non era mia intenzione fargli del male ma dal momento del rapimento non la smetteva di attaccarmi delle pezze clamorose su Kierkegaard e sull’angoscia dell’esistere.
Ho tentato di intontirlo prima leggendogli per tre ore filate tutti i  testi di Bon Scott, poi facendogli ascoltare compulsivamente il primo live degli stessi AC/DC.


Non avendo ottenuto il suo silenzio, ho dovuto tramortirlo assestandogli un colpo di taglio con il dorso di Chicago At Carnegie Hall (chi ha in mente il disco sa di cosa parlo... e di quanto possa essere mortifero).
Ripeto, non è in (imminente) pericolo di vita, ma ci sono alcune condizioni da soddisfare per ottenere il suo rilascino:

 1  - Voglio una lettera autografa di Christopher Nolan in cui mi si spieghi COSA CAVOLO SUCCEDE IN “INCEPTION”

 2  -  Esigo che Zuckerberg in persona chiuda l’account Facebook di Vasco Rossi

 3  -  Totale immunità per Edward Snowden


Certo che pensandoci bene il mitico Bon Scott e l'altrettanto mitico Peter Hammill sono proprio ai due estremi di un ampio (bè, mica tanto poi..) spettro di possibilità letterarie della musica rock.
Nel mezzo ci sta di tutto. Tutto, ma non tanto ad essere pignoli. Ok, già l’espressione “possibilità letterarie” è ruffianeria pura.
Tolto quel fascino giovanile e figo dell'english slang... cosa resta dei sermoni dei più sexy frontman dal globo?
Ve lo dice il vostro magnanimo Capitano:

60% di robaccia da romanzo rosa

20% di sparate al testosterone (I uont yuo to get all my lov baibee!!!)

10% di malinconie suicide e decadenti (che poi ti ritrovi vagonate di sessantenni che cantano roba tipo “voglio morire prima di diventare vecchio”… bè sei un po’ in ritardo no, amico?)

1% di Bob Dylan e Van Morrison (ma solo negli anni d'oro)

Quel che resta è qualche genialata isolata (Cohen, Cave, Ray Davis, Patty Smith, il qui presente e tumefatto Hammill, Tom Waits e qualcun’altro). Comunque una minoranza sparuta rispetto a caterve di bieche commercialità a buon mercato.

Allora, si può dare una musica rock SENZA parole?
Dopo cosa cavolo canticchiamo?
Vuoi mettere un bel I uont yuo to get all my lov baibee!!! sotto la doccia?
Ma per chi ritiene che piuttosto che sorbirsi l'ennesima sviolinata malinconico-amorosa da morenti di passera, sia meglio un bel proibizionismo testuale esiste il gruppo che fa per voi.



>> Sono i VENTURES <<

Si, proprio loro, quei signori vestiti bene che sembra debbano suonare il liscio alla festa dell'unità di Casal Borsetti.
Quelli la cui missione era tradurre la musica rock per una generazione di genitori analfabeti. Una versione da salotto dei più bradi istinti garage e tossici.
Il loro procedimento era semplice: a marzo scartabellavano la classifica dei singoli di Billboard e a giugno era pronto un Lp che per buona metà era fatto di cover di quelle stesse canzoni.
Erano talmente rapidi che veniva il dubbio che la prima versione fosse in effetti la loro…

□ Imbroglioni?   □ Scaltri?   □ Approfittatori?

Mettete pure la vostra crocetta… come vi pare.
Ma i Ventures erano una cosa sopratutto: professionalità pazzesca incarnata e incanalata su chitarre Mosrite.
Con la loro dedizione al lavoro, oggi Jim Morrison e Jimi Hendrix sarebbero annoiati miliardari dondolanti sull’ amaca in qualche isoletta della Micronesia con un daiquiri in mano.
E saranno pure dei sinistri affabulatori e parafrasatori del sempre puro e sincero Vangelo Rock; ma la loro dose di innovazione l'hanno portata... occhio!
Sopratutto occhio al prodigioso "medio-man" Nokie Edwards: un po' stempiato, viso retrò, per nulla ribelle, ma... con lui in sella questi Ventures:

 - Furono i primi a pubblicare una serie di LP "didattici" sulla tecnica per chitarra e basso

 - Tanti (tutti) i loro album sono anche i primi tentativi consapevoli di "concept", almeno semanticamente... Ogni Lp ha un tema presentato nel titolo, che diventa leit-motiv e viene scomposto e indagato sotto vari aspetti nelle canzoni originali del gruppo. Cervellotico? Per nulla! Per esempio su The Colorful Ventures (Dolton Records BLP 2008 – 1961)ci sono pezzi come: Blue Moon, Yellow Jacket, Cherry Pink And Apple Blossom White, Red Top e via dicendo…

 - Poi, per tagliare la testa al toro, Ventures in Space è il primo concept in assoluto. Ah, è anche il primo esempio di rock-spaziale. Ah, è anche il primo ad usare "effetti speciali" di studio come il reverse tracking... insomma un piccolo Dark Side of the Moon del surf.

 - Già nel 1962 Edwards usava il pedale del fuzz, una roba che mandò in visibilio mezza Inghilterra beat.

 - Nel 1965, un anno prima dei Beatles, furono trionfalmente in Tour in Giappone, dove un pubblico delirante e feticista gli riservò un'accoglienza da re. Aprirono le porte del Sol Levante ai gruppi anglosassoni. Furono anche i pionieri del mercato discografico nipponico, tanto da pubblicare interi LP appositamente per il mercato giapponese… poi uno dice gli Scorpions…

 - Furono pionieri anche nell'uso del vocoder, del flanger e della chitarra a 12 corde.

 - Furono tra i primi a portare al successo, in versione rock, pezzi classici di Rimskij-Korsakov e Čajkovskij.

Tutto questo li rende PGI - Primi Grandi Innovatori?
Assolutamente no, però la loro parte l'hanno fatta eccome.
Anche perchè era gente che vendeva decine di milioni di dischi (si, avete letto bene DECINE DI MILIONI), sfornava 3 Lp all'anno (tre) ed è tutt'ora ai vertici di ogni stramba classifica di vendita o di permanenza in chart di Billboard.
Detto questo, il grande merito dei Ventures, e di tanto surf parlando più in generale - ma sopratutto dei Ventures che fecero del rock strumentale arte autonoma - fu quello di

averci finalmente liberato dalla tirannia dei testi

averci emancipato dall'ascolto di lagnose tirate d'amor perduto

evirare gli idoli rock della loro lunga lingua

AAAH, si respira, finalmente!!
Ho parecchi degli Lp incisi dal gruppo tra il 1960 e il 1967. Non tutti.
Ma del resto NESSUNO può avere tutti gli Lp dei Ventures.
Non si sa nemmeno con esattezza quanti ne abbiano pubblicati; c’è chi parla di numeri a 3 cifre… Dovrebbero essere 30 solo quelli dell’epoca classica, nella prima metà degli anni ’60.
Tutti su etichetta Dolton (bella azzurra, coi pesciolini!), tutti ordinati, tutti in formato sia MONO che STEREO, tutti concepiti secondo la medesima formula, tutti coi medesimi musicisti.


Quattro meticolosi tecnici musicali.
Quattro pignoli del suono e del palco.
Quattro impassibili macchine-da-ritmo.

Come dei Kraftwerk della chitarra beat.

Cosa dovreste procurarvi del loro ormai sterminato catalogo?
Vediamo un po'...

Walk Don't Run (BST 8003 - 1960)


Perchè c'è Walk Don't Run, ma anche perchè c'è Walk Don't Run.
Metà dei guitar-hero del decennio successivo hanno imparato a suonare la chitarra su questo pezzo.
Io ho una bella prima stampa americana, stereo, BST 8003, etichetta “pale blue” pagata assai poco, come del resto accade per ogni LP di questo gruppo che avrebbe discrete quotazioni (sempre tra i 15$ e i 30$) ma che nessuno si fila.


Twist With The Ventures (BLP 2010 – 1962)



Qui il titolo lascerebbe presagire una roba da sala da ballo per papà e mamma. Invece è uno degli album più cattivi, ruvidi e scatenati del periodo.


Play Telstar (BLP-2019, mono, 1962 - BST-8019, stereo, 1962)
Ventures in Space (BLP-2027 o BST 8027, come sopra… 1963 e 1964)
(ovvero la sublimazione della tecnologia)



Il discorso è complesso.
Magari non ci crederete, ma sono album fin troppo sperimentali. O meglio: Telstar è una sciarada di canzonette languide ed insipide; però è anche un manualetto di pop da camera arrangiato e suonato con la meticolosità di una suite barocca. Se lo ascoltate con le orecchie del Rocker vi farà schifo; con quelle del chirurgo acustico si sorprenderà.
In Space è un unicum clamoroso. Personalmente lo ritengo il frutto di una mirabile accidentalità, non di un'innovazione studiata e consapevole. Sta di fatto che suonerebbe attuale in qualunque decennio dai 60 ad oggi. Poi, musicalmente, è un insondabile cosmische-surf.


Walk, Don't Run Vol. 2 (BLP-2031 e BST-8031, 1964)
Wild Things! (BLP-2047 e BLP-2047, 1966)
Where The Act!on Is (BLP-2040 e BST 8040, 1966)
(ovvero la sublimazione del garage)



Chi ha detto che il II è peggio del primo?
Sono la sacra trimurti di tutto il catalogo del poker di Tacoma.
I colori strumentali di Edwards non si contano sulle dita di 4 mani, la fluidità degli assoli è da guitar hero superiore (vedi Lies o The House Of The Rising Sun). La tripla sezione ritmica è millimetrica e gli intrecci con la seconda chitarra di Don Wilson demoliscono ogni convinzione sulla reale storiella del rock (vedi Peach Fuzz o Wild and fuzz, che piacerebbero anche ad un fan dei Motorhead).
E poi ci sono gli intermezzi di tastierine da spiaggia spaziale, qualche vocione ridanciano e distorto… e la cover di Wild Things!, vogliamo definirla “cool”?

On Stage (BLP-2035 e BST-8035, 1965)

La scaletta non è formidabile. Ma serve solo per fare capire quanto fossero rapaci sul palco ‘sti gentiluomini.


Guitar Freakout (BLP-2050 e BST-8050, 1967)
Super Psychedelics ‎( LRP-2052 e LST 8052, 1967)
(ovvero la sublimazione psichedelica)

Incarnazione acida per impiegati quarantenni con occhiali golfino sulle spalle. E certo che spiegare le novità a chi non vuol sentire mica è facile; allora bisogna calcare la mano sui tratti salienti e ribadire continuamente i concetti chiave.
Una psichedelia roccocò, gelida e studiata a tavolino, lucidissima, senza tracce di erba nè spinelli.

Stop.

Perché poi nei ’70 Nokie se ne andò e dopo tutto ogni genitore del globo aveva già ampiamente compreso cosa fosse il rock e non c’era più bisogno di traduttori.

Il Rock si tradiva già abbastanza da solo.

Si, si lo so, “tradurre” all’imperfetto farebbe “traduceva”. Io preferisco “tradiva”, per tutta una serie di motivi, primo tra i quali il fatto che ha un altro significato.
Il bello del catalogo dei Ventures è che se a qualche melomane folle di Meyerbeer pungesse vaghezza di sapere cosa si è perso da giovane, potrebbe, con 2 euro, recuperare il tempo perso. Più o meno.
E senza inutili TESTI in mezzo alle scatole.

Ora devo lasciarvi.
Hammill si sta risvegliando e ho prestato tutti i dischi dei Ramones ad un collega in crisi coniugale.
Dovrò inventarmi qualcosa.
Auguratemi in bocca al lupo.
E sperate che le teste di cuoio non tentino un’avventata incursione!
Sarebbe una carneficina.

Capitan Vinile alza la puntina e vi saluta!

Capitan Vinile



Come se non bastasse…  Capitan Vinile raddoppia.
Ha aperto una pagina su G+, a cui siete tutti invitati per seguire le sue peregrinazioni a 33 giri,  magari porgli qualche domanda… o insultarlo pesantemente!



4 commenti:

La firma cangiante ha detto...

1 - Voglio una lettera autografa di Christopher Nolan in cui mi si spieghi COSA CAVOLO SUCCEDE IN “INCEPTION”

2 - Esigo che Zuckerberg in persona chiuda l’account Facebook di Vasco Rossi

3 - Totale immunità per Edward Snowden


Quoto totalmente la 2 e la 3 per la 1 invece guarda qui

Unknown ha detto...

AAAh!! Thanks! il Capitano sarà soddisfatto...
però così si rischia il rilascio di Hammill, non so cosa convenga)))

SHRC ha detto...

C'è poco da fare, io questo ragazzo lo adoro.

Unknown ha detto...

...un ragazzaccio; però ha la barba bianca stile Babbo Natale!))

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