Pubblico
questa “invettiva” in ossequio al Manifesto,
già diffuso da questo blog e da Detriti di Passaggio.
***
Sul web – ma non solo, basta
incrociare ogni tanto Studio Aperto – le
classifiche si fanno praticamente per qualunque cosa, prevalentemente a
fine anno, o comunque ogni volta non si abbiano argomenti di cui discutere.
In musica le più abusate sono certamente
quelle del miglior album e del miglior chitarrista.
Piacciono un sacco alle riviste,
prendono sempre più piede nei blog, riempiono in maniera facile e veloce pagine,
post e addirittura giornali interi.
Sono
tutte uguali e ovviamente tutte inutili.
Non servono a nulla, se non ad
essere criticate (e quindi ricondivise, diffuse, citate…)
IV
legge di Rolling Stone Magazine, o postulato di John Twitter
non
parlano di musica
non
scoprono talenti
non
insegnano nulla
sono
opinabili
parziali
sempre
incomplete
Solitamente si strutturano in questo
modo, con alcune superficiali differenze.
Migliori
album (in ordine casuale, ma neanche poi troppo…)
Sgt. Pepper…
Dark Side Of
The Moon
Led Zeppelin
IV
Born To Run
Anarchy In The UK
Se va bene c'è Exile In Main Street,
se va male Nevermind
Miglior
chitarrista (in ordine ancor meno casuale)
Jimi Hendrix
Jimmy Page
Eric Clapton
Keith Richards
Eddie Van
Halen
Se va bene c'è Duane Allman, se va
male Ritchie Blackmore
Bene.
Ora che lo sappiamo è tutta un'altra
musica!
13 commenti:
Perchè non è così?..eheh..
le classifiche dei soliti magazine sono tutte uguali.
però ci sono anche classifiche meno allineate e prevedibili. quelle cannibali, giusto per fare un esempio del tutto a caso ahahah :)
Ricordo che negli anni '70, la rivista Ciao 2001 (regolarmente ogni anno) stilava le varie classifiche del miglior album, del miglior singolo,del miglior chitarrista, del miglior tastierista, ecc.
Che poi i nomi che giravano era sempre quei cinque, ma sai che litigate con gli amici: "il migliore è Wakeman" "Ma vuoi mette Emerson?"
Quanto eravamo patacca!! o forse è meglio dire innocenti?
Se non altro era argomento di discussione.
Comunque sbagliavano tutti, perchè il migliore era Banks. :)
Un abbraccio.
...quindi verrò bruciato a
sul rogo per aver scritto la serie di post Guitar Heroes?.. :)
Sono d'accordo con Marco Goi nel dire che c'è classifica e classifica. Una'arida lista di nomi ovviamente non serve a nulla, non scopre nuovi talenti e non parla di musica. Ma se questa approfondisce il mero giudizio estetico con un'analisi più approfondita e contestualizzata, allora anche una classifica può tornare utile per conoscere degli aspetti meno noti anche di un artista famoso.
Da amante dei classici ovviamente non sono minimamente in linea con la posizione del Manifesto (già che si chiama così, si tira dietro la mia antipatia); tuttavia certe sue prese di posizione sono condivisibili.
Svecchiare la scrittura musicale e ripulirla di certa retorica e delle solite canonizzazioni dogmatiche sì, parlare dei nuovi lavori o di quelli meno conosciuti con lo stesso ardore riservato ai classici anche, porsi in totale antitesi giusto per creare una realtà critica alternativa che non tenga conto del valore artistico dei "soliti noti" no, manco per sogno.
Altrimenti ci ritroviamo a sbrodolare su Allevi facendo magari attenzione a non sfiorare neanche per caso gente ben più meritevole, tipo Jarrett, tanto per far un esempio e tirare in ballo il solito "mostro sacro", o "Piano Hero" che dir si voglia ;)
Un abbraccio.
Ps: la mia GH non conteneva tra l'altro nessuno dei nomi citati nel post... ;)
Io spesso girando per edicole vedo sempre lo stesso numero della rivista X (o magari numeri di diversi di riviste diverse) sui 100 best guitarist, 100 best album...quello mi sembra un po' degenere; poi le classifiche fatte anche per divertirsi, come quelle del Cannibale sono certo più innocue. Ho provato anch'io a farne un paio (forse 1 non ricordo bene) ma è stata troppa fatica!
Per quello che riguarda il MANIFESTO, appunto è un manifesto. Sintetico, provocatorio, eccessivo. E' fatto apposta. Però riguarda molto più la forma che i contenuti. Senza volere rinnegare i classici, si può tranquillamente parlare di Pink Floyd o Beatles finchè si vuole; però almeno bisognerebbe rivedere la forma con cui lo si fa. E anche considerare tutto quanto è "emerso" e sta emergendo riguardo ad anni passati. Un po' di revisionismo, in campi tutto sommato innocui come il Rock, magari aiuta a migliorare lo spirito critico; non so, il manifesto, il "nuovo scrittore musicale" sono canovacci di partenza per non ricadere nelle solite banalità che spesso si leggono sulla stampa (vedi un articolo recente di Detriti di Passaggio) e sul web (Vlad e Massi, credo capiranno...).
E' quello che un qualche modo si è provato a fare con Out of Blue o Virgin Forest; poi magari è la via sbagliata, però almeno vediamo qualche paesaggio diverso.
Ciao!!
A proposito: x me Hugh Banton, nè Emerson nè Banks))
Se va male tra i migliori chitarristi, lo sapete tutti, c'è Slash, l'uomo con le ottantacinque chitarre, la tuba e la cicca pendula. Quello che spacca camere d'albergo e rimorchia groupies. Ma quale Allman e Blackmore, retrogrado!
Tra l'altro pur avendo qualche riserva sui metodi del Manifesto, son interessato alla sua azione futurista e a parte del suo intento programmatico. Non nascondo che i miei tentativi più "sperimentali" delle ultime due o tre recensioni di dischi che ho fatto nascono proprio dalla lettura dei vostri post riguardanti la ricerca di metodologie più dinamiche, meno canoniche e retoriche da utilizzarsi nella descrizione di un'opera. Quindi tutto serve. Io sto già cercando di metterlo in pratica :)
Il manifesto nasce per quello; proporre di sperimentare. Guarda, a questo proposito Vik, se non l'hai già fatto, più che il manifesto ti consiglio di dare un occhio al Nuovo Scrittore Musicale che qualche spunto anche più operativo, forse, lo da. L'ho scritto ieri proprio in un commento ad un mio stesso post: non so dove si vada a parare. So però quello che assolutamente voglio evitare. Voglio evitare incipit del tipo "al recensore si presenta un compito arduo: si trova, infatti, davanti ad un pilastro della storia della Musica" o conclusioni tipo "di fronte ad uno dei principali capolavori della nostro secolo, tappa fondamentale nel progresso sonoro, non soltanto dei The Beatles, ma di buona parte della musica moderna..."
Non perchè non sia vero ciò che si dice, anzi... ma perchè non abbiamo NESSUN BISOGNO di frasi (soggetto - verbo - predicati..), di aggettivazioni, di sintassi di questo tipo. Basta; vogliamo scrivere le solite cose? Almeno troviamo una forma nuova!
Ciao Vik, Grazie!
Un abbraccio!
Uh, sì, effettivamente ho cercato di attenermi di più a Nuovo Scrittore Musicale, mi son confuso. è che Detriti lo riportava sotto l'etichetta Manifesto e pensavo fosse una cosa unica. Mi sono perso...
Bè anche noi la nostra dose di casino ce la mettiamo eccome... ma alla fine il casino è bello, uno poi deve chiedere spiegazioni, si attacca discorso...))
Adesso sgrido Massi di Detriti che confonde le acque))!!
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