Una nuova infornata di nomi, tra cui qualcuno di spicco e di merito.
Un viaggio in orbita attorno al pianeta prog, visto da un’angolazione insolita.
Quill
Sursum Corda (1977)
First Movement 19:58
1a Floating
1b Interlude
1c The
March Of Dreams
1d The
March Of Kings
1e Storming
The Mountain
1f Princess
Of The Mountain
1g Storming
The Mountain (Part II)
Second Movement 15:32
2a The
Call
2b Timedrift
2c Earthsplit
2d The
Black Wizard
2e Counterspell
2f The
White Wizard
2g The
Hunt
2h Rising
2i The
Spell
2j Sumnation
2k Finale
Strambo titolo in stile italian-prog, uscita remota edita come test
press nel 1977 per la Cotillon poi riemersa in CD grazie alla Syn-phonic.
Un trio di cervellotici polistrumentisti californiani che costruisce
tutto l'album attorno a due megalitici "movimenti" in più parti, uno
per lato. Scimmiottando bellamente ELP, divagando al synth e anticando certi
passaggi favolistici, stanno in equilibrio precario tra l’enfatica
autoindulgenza e la ridondante visione da Terra di Mezzo. Esagerazioni weast-coast...
Vindication
Vindication (1973)
Sonnet to Seagulls 2:36
Atop of the Mountain 6:38
Money Window 4:16
Satan’s Song 4:04
Master Law 11:35
Walk to the Sea 4:02
You and Me and God 3:48
Oscuri fuoriusciti da Bloomington, Indiana, portatori sani di un
precoce pop-prog cristiano all'acqua di Colonia, frizzante quanto basta,
multiforme per sound ed ispirazione, tra il beat degli Zombies e certi
dormiveglia neoclassici. Aspirazione alta, ispirazione…meno.
Bello il riff alla Cream di Money
Window, ambiziosa l'avventura pianistica di Master Law.
Albatross
Albatross (1976)
Four Horsemen Of The
Apocalypse 14:19
Mr. Natural 5:17
Devil's Strumpet 8:39
Cannot Be Found 3:34
Humpback Whales 4:20
Unico album per questa band dell'Illinois che sciorina morbidezze al
mellotron lungo i 5 grandi voli che compongono l’album. Menzione per il
romantico - e pure un po' piatto - quarto d'ora di Four Horsemen Of The Apocalypse, musical su orizzonti progressivi
ma distesi e spensierati.
Poi la sponda hard di Mr.
Natural, la fuga pianistica di Cannot
Be Found e l'emiciclico affresco cosmico di Devil's Strumpet.
Fantastica la copertina retro-galattica, come una vecchia locandina
per Viaggio alla Luna.
Earthrise
Earthrise (1977)
Eden's Child 6:45
Arcturus 9:55
Earthrise 5:50
New Clear Dawn 10:08
Trio di super polistrumentisti, cover fanta-storica, titoli galattici
per i soli, canonici, quattro lunghi brani, due per lato.
Un prog flautato alla Kansas, impacchettati in formato ELP, con
qualche accento fusion, senza chitarra tra i piedi, forti di digressioni
interessanti ed un bel sound rotondo.
Agilità apprezzabile, atmosfera di pensoso decollo, qualche
ripetitività. Interessante il concerto per quasar alieni, eppure moreschi, di New Clear Dawn.
Pentwater
Pentwater (1977)
Frustration Mass 3:37
Living Room Displays 4:58
Memo 4:07
Orphan Girl 8:28
AM 2:43
Palendrode 3:54
War 5:00
Gwen's Madrigal 3:58
Ripescati dalla Syn-Phonic in tempi recenti, i chicagoani Pentwater
diedero alle stampe nel 1977 un album di art rock schizoide ed eclettico:
romanticismo ai tempi della "Modern Dance". La favola ectoplasmica Orphan Girl, Palendrode, il soliloquio per quartetto d'archi in Prelude to War e lo stesso strumentale War sono i momenti più smaccatamente
prog, con un tocco di tardo Canterbury, ma ben più ombroso e pessimista.
Multivocalità ad incastro e bei momenti solisti, soprattutto quando il
voltaggio aumenta.
Atlantis Philharmonic
Atlantis Philharmonic
(1974)
Atlantis 5:11
The Woodsman 7:34
Death Man 5:25
Fly-the-light 4:34
My Friend 4:01
Atlas 8:29
Nome altisonante di un duo (ebbene sì...) di ultra-poli-strumentisti,
infatuati sinfonici dalla solita Cleveland, che si presentano con una copertina da
Cavalieri dello Zodiaco psicanalizzati da Rorschach ed un sound mastodontico, ampio,
stratificato e davvero potente.
Dalla carica di catafratti di Atlantis,
al romanticismo vagamente cremisi di The
Woodsman. Dialoghi profondi tra sole tastiere e percussioni, fondali al
mellotron, qualche turbamento dei migliori Atomic Rooster, sponda heavy ben
rimpolpata da un paio di riffoni a 4 stelle (Death Man e la mitologica saga ur-Manowar di Atlas). Intrigante la versione progressiva da Weill-Brecht
doorsiano in Fly-the-light.
Tra incantesimi, favole e stregoni, un' enorme qualità progressiva che
si stenta a credere non uscita dalla perfida Albione...
Fireballet
Night on Bald
Mountain (1975)
Les Cathedrales 10:16
Centurion (Tales Of
Fireball Kids) 4:46
The Fireballet 5:15
Atmospheres 3:40
Night On Bald
Mountain (Suite)
Night On Bald Mountain 2:20
Night-Tale 6:28
The Engulfed Cathedral 4:38
Night-Tale (Reprise) 2:34
Night On Bald Mountain (Finale) 2:50
Two, Too... (1976)
Great Expectations
4:30
Chinatown Boulevards
6:42
It's About Time 6:12
Desirée 2:45
Flash 5:11
Carrollon 6:00
Montage En Filigrée 4:49
Album d'esordio che è principe di eccessi east coast, a partire da un'
arlecchinesca cover di satanismo slavo riscritto sui pattern di Dungeons &
Dragons. Sul lato B la definitiva evoluzione del già famigerato Picture an
Exibition, ovvero la spuria riscrittura per quartetto rock di una Notte sul
Monte Calvo, di identica mussorgskiana estrazione. Attendendo fiducosamente il
Monologo del Boris Godunov o l'aria di Dosfei, incassiamo con sentito
ringraziamento quanto lo spirito più progressivo che possiate immaginare ha
fatto crescere in quel del New Jersey, sotto al spervisione di Ian McDonald,
proprio quello dei King Crimson. Aperture smooth rock, troposfere di synth da
Neo Tangerine Dream, scialbe parti vocali. Ma tutto il disco si fregia di uno
svolgimento misterico e chiaruscuri ritualistici declamati da anfratti orfici
di complessità esagerata, vedi la gotica e fiammeggiante Les Cathedrales. Per integralisti del fantasy rock.
Un secondo album, massacrato da una copertina che dire imbarazzante è
poco, vide la luce nel '76 ma non può certo tenere testa alla grandeur
dell'esordio, né essere preso realmente sul serio…
Starcastle
Starcastle (1976)
Lady Of The Lake 10:26
Elliptical Seasons 4:24
Forces 6:24
Stargate 2:50
Sunfield 7:40
To The Fire Wind 5:16
Nova 2:34
Fountains Of Light (1977)
Fountains 10:25
Dawning Of The Day 3:46
Silver Winds 4:57
True To The Light 6:27
Portraits 5:03
Diamond Song (Deep Is
The Light) 5:36
Citadel (1977)
Shine On Brightly 5:14
Shadows Of Song 5:08
Can't Think Twice 3:51
Wings Of White 4:48
Evening Wind
5:27
Change In Time 4:31
Could This Be Love 3:23
Why Have They Gone 6:53
La band definitiva del prog (sotterrato) americano, almeno la più
celebrata e la più consapevole nella missione di traghettare le istanze
fantasiose degli Yes in terra yankee.
Sotto il comando di Terry Lutrell, ex voce dei primissimi REO
Speedwagon (addirittura!), si disimpegnano scafati volponi come il tastierista
multifinzionale Herb Schildt e i chitarristi Matthew Stewart e Stephen Hagler,
tutti con maglioncini a collo alto e capello fluente ma ben ordinato.
Tre album (più un, in verità) di sperimentazione decrescente, anche
per i dissapori con la Epic, che evidentemente aveva ben chiare le difficoltà
di attecchimmento del progressive in tardi anni ormai da fuori sede.
Scintillosità pomp, positività e ottimismo azzurrini, armonie che alla
fine paiono Crosby, Stills, Nash & Anderson.
Ma pure un songwriting solido ed una salda fede nella missione progressiva.
Sul primo LP, la Judy Blue Eyes
galattica di Lady Of The Lake,
l'ascendente sinfonia di Stargate,
una costante ricerca di galattico stupore di fronte al cosmo.
Fountains Of Light, con la superba Fountains
e qualche concessione pop in più, resta un luminoso caposaldo del pomp patinato
e rifinito, una versione intellettuale dei primi Styx. Fulgida Silver Winds, True To The Light è carovana celeste per missionari della luce.
Citadel, il terzo album su cui la Epic strinse ulteriormente il
controllo anti-prog, spiana comunque la migliore copertina dell'epoca stellare
accanto ad un set più sintetico e meno elaborato, devoto a certo jingle-jangle
luminescente di sound al neon.
Real to Reel, quarto LP ed appendice all’avventura, è già esteriormente
un melodico hard rock da piccolo stadio, ancorato a ben più terrene visioni di
quanto aveva proposto il gruppo appena un pao d’anni prima.
Catalogo facilmente accessibile, tanto in formato fisico che digitale.
Nessun commento:
Posta un commento