Premessa
US Hard Rock underground nasce
come “guida turistica” all'ascolto di album remoti di Hard Rock americano dei
primi anni '70.
Considerare il singolo album
come elemento centrale è una questione di praticità e fruibilità, oltre che di
curiosità nell’ indagare alcune uscite discografiche assai rare, talvolta
misteriose e oggi addirittura preziose.
Ma occorre considerare che
nell'epoca di internet in cui ci muoviamo, l'LP va sempre più perdendo
unitarietà e importanza in favore di ascolti più elastici, più liberi, magari
frammentari; playlist, video su Youtube, sample di LastFM…
Da qui l'esigenza di tracciare
non solo "trame orizzontali" e autoconclusive su ogni singolo disco,
che spesso corrisponde ad una singola carriera discografica, quindi una micro monografia,
ma anche percorsi più trasversali
che costituiscono una “trama verticale” alle avventure dei nostri rocker
ignoti, pur sempre rimanendo all'interno
dei confini che abbiamo attribuito al campo d'indagine: musica Hard & Heavy
di produzione americana tra il 1969 e il 1975.
Percorsi che possono costituire
una introduzione alle singole monografie o recensioni, e che possono contribuire
a restituire quel senso di unitarietà e omogeneità "di genere" che
spetta ai lavori di questi artisti.
L'articolo introduttivo che trovate in questo post.
I caratteri di un “genere”
Innanzi tutto, il primo e determinante carattere comune dei gruppi di
US Hard Rock Underground: l'insuccesso.
Le storie di USHRU sono tutte, quali più quali meno, storie di
insuccessi; a volte inevitabili, a volte evidenti, spesso cocenti e dolorosi;
alcuni inspiegabili.
Tutti questi ragazzi avevano un sogno; che si è infranto. Niente
successo, niente celebrità, niente dollari; addio Hollywood!
I really wish to God I could be a Hollywood
Star
Go get'em boy
I'm going to buy you a Diamond
I'm going to buy you a big house
Honey, their ain't nothing money can't buy
I can't believe nobody's loved you
I can't believe nobody's tried
I can't believe we're really living
I can't believe we got to die
Granicus – Hollywood Star
Questo spesso significa anche nessuna memoria: così nomi come Rod
Prince, Peter Alongi o Gary Justin si sono dispersi nei meandri degli archivi
di minuscole case discografiche, anch'esse perse per la ricordo collettivo del
mainstream musicale.
Qual è la formula dell'insuccesso? Più facile di quella del suo
opposto. La maggior parte dei casi è spiegabile nella terribile accoppiata
"cattivo management-deboli idee artistiche"; ma spesso la mala gestione
di un gruppo è facilmente in grado di sovrascrivere qualunque valore artistico,
come ben dimostrano i casi di Granicus o Third Power.
Così, un tour mal programmato, una promozione disattenta o la mancanza
di fiducia nella band (che pur si è messa sotto contratto...) possono
vanificare anche ottimo materiale. Ma occorre tenere presente le responsabilità
dagli artisti stessi, diventare rockstar non è tutto rose e fiori: occorre
perseveranza, disponibilità nell’avere ingaggi da fame in location
terrificanti; occorre pazienza e testardaggine. Perseverare anche se le
condizioni esterne sono del tutto avverse.
Ridin' down the highway
Goin' to a show
Stop in all the by-ways
Playin' rock 'n' roll
Gettin' robbed
Gettin' stoned
Gettin' beat up
Broken boned
Gettin' had
Gettin' took
I tell you folks
It's harder than it looks
It's a long way to the top
If you wanna rock 'n' roll
AC/DC - It's
A Long Way To The Top (If You Wanna Rock 'n' Roll)
L'insuccesso è la vera discriminante tra gruppi dominanti come Grand
Funk Railroad e Mountain e residuati bellici come Highway Robbery, Mason,
Maypole e tanti altri.
Una seconda caratteristica, comprensibilmente derivata dalla precedente,
è l'estrema brevità della vita di
questi complessi, almeno sul versante discografico. Esistenze effimere,
all'ombra di un unico album, due nei casi più fortunati, spesso auto
pubblicazioni per etichette di quartiere in qualche remota città del Midwest;
distribuzione e reclamizzazione pressoché inesistenti. Nessuna foto, nessun
video, scarsi comunicati stampa: quando va bene si pubblica un singolo, poco
altro. Anzi molti gruppi nemmeno arrivarono al traguardo di un intero LP,
fermandosi dopo un paio di 45 giri: qui sta ancora una buia miniera di gemme
nascoste (The Gnarly Beast, Holocaust, Mammoth…).
Sul versante più strettamente musicale, il volume è il comune denominatore sonoro di questi gruppi. . I
più estroversi lo scrivevano anche sulla cover del disco: “This record was made
to be played loud!”. Un
volume percepito come una necessità, come una presenza quasi fisica che sta
accanto ai musicisti e ai loro strumenti, un volume, che sull'esempio
definitivo dei primi Blue Cheer, è uno strumento
aggiunto e deve essere mantenuto
alto anche negli stereo di casa, pena un handicap nella fruizione di Mississippi
Queen o American Woman.
Pur con le dovute e mirabili eccezioni, i gruppi di USHRUN mettono
molta enfasi sulla coppia
cantante-chitarrista, l'asse portante di ogni gruppo rock del periodo come
già insegnarono Jagger e Richards. Come detto non mancano le eccezioni ma il
rapporto voce-chitarra, che è poi il rapporto melodia-riff (cioè la struttura-tipo
di moltissime canzoni hard), deve essere determinante.
I love the sound of a guitar playin'...
Yeah
I love the way it makes me feel inside
Randy Holden - Guitar Song
L'hard rock, salvo rarissimi casi, non è musica per intellettuali. Il che, diciamolo una volta per
tutti, non significa che sia cattiva musica nè necessariamente cattiva
"letteratura”. L'anti-intelletualismo, giocato bene, è un valore di buona
importanza. I testi migliori sono quelli che non si vergognano di un sano
realismo popolare o quelli che non rinunciano ad una buona dose di autoparodia.
I temi trattati spesso sono facilmente riconducibili a tre grandi
categorie che segnano un passaggio importante dalle utopie dei 60 al realismo
di 70 e 80: sesso (piuttosto che
amore); alcool (piuttosto che droga)
e motori (piuttosto che viaggio,
tema caro a tutta la beat generation). Certo è una generalizzazione, ma è utile
a cogliere al volo ciò di cui stiamo parlando.
Sulla strada non è più
importante come scenario della mente, sulla
strada è importante esserci.... con la macchina sportiva giusta e la bionda
di turno sul sedile davanti!
Nobody gonna take my car
I'm gonna race it to the ground
Nobody gonna beat my car
It's gonna break the speed of sound
Oooh it's a killing machine
It's got everything
Like a driving power big fat tyres
And everything
I love it and I need it
I bleed it yeah it's a wild hurricane
Alright hold tight
I'm a highway star
Deep Purple – Highway Star
Sostituendo quasi sistematicamente il sesso all'amore, le tipologie
tipiche di canzone in questo ambito diventano quella di "sesso
goduto", o comunque esibito come trofeo e di "sesso
frustrato"...che è assai comune e spesso si risolve come una
tirata rabbiosa e a tratti misogina che sostituisce le eleganti allegorie di
tradizione blues con immagini ben più dirette.
L'impatto - perché no?- culturale che un pezzo come Starway to Heaven
ebbe sul pubblico americano è difficilmente quantificabile: arpeggi acustici,
visioni magiche e suggestive, nessun riferimento sociale e tantomeno politico,
assolone elettrico, virtuosistico, epico e finale ruggente: tutti elementi
troppo succosi per non tentare i gruppi del college ad una propria personale
versione di questo nuovo standard di canzone soft-hard: la ballata hard rock.
Se gli esempi meglio riusciti sono anche pezzi divenuti oggi mitici
(Free Bird, Astronomy, Hotel California), questo particolare tipo di brano è
diffusissimo anche tra i gruppi minori che non rinunciano alla grandeur zeppeliniana pur non
possedendo, nella maggior parte, altrettanto perizia tecnica e produttiva.
Call me Desdinova
Eternal light
These gravely digs of mine
Will surely prove a sight
And don't forget my dog
Fixed and consequent
Blue Oyster Cult - Astronomy
Questa mala abitudine può essere considerata come un effetto di un
tratto più generico e diffusissimo in tanti gruppi dell’underground: la mancanza di senso della misura. Mancanza
di equilibrio, di autocontrollo e autovalutazione Si spiega anche così la
tendenza ad inserire nel disco, ad ogni costo, una traccia epica, enorme,
mastodontica, legata da qualche lontana discendenza di sangue con In-a-Gadda-da-Vida;
in parte risposta ai musicisti progressivi britannici, in parte lontano
retaggio di una certa eredità acida.
2 commenti:
davvero un bel libro! ma è già stato pubblicato che non ho capito?
Bè... diciamo che è in fase di costruzione su questo stesso blog. Il progetto prevede 50 mini monografie ed una introduzione più articolata di cui fa parte anche questo post.
Per uno sguardo generale questa è la pagina
US Hard Rock
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