sabato 25 maggio 2013

Manualetto di musicologia fantastica



Perché un blog che per quasi 2 anni si è speso a scrivere di dischi, nel modo più obiettivo e approfondito possibile, dovrebbe inventarsi di sana pianta autori ed album inesistenti?
Risposta necessaria e sufficiente: perché è divertente.
Risparmia ore di tediosi ascolti fatti solo per scriverci qualcosa su e consente di parlare di album, a loro modo, perfetti. Proprio perché non esistono.
Potrebbe bastare così.
Quelle che seguono sono argomentazioni prolisse a stampo letterario; solo per gli ardimentosi.



L'ispirazione viene da Borges e dal suo Manuale di zoologia fantastica. Quindi vale la pena dichiarare subito la differenza - la mancanza magari - rispetto a questo testo di riferimento.
Manca totalmente una tradizione - letteraria là, qui musicale - su cui innestarsi.
Certo, non è poco. Ma qui si parte da zero, o quasi.
Parlare del Grifone, dal punto di vista zoologico è un'aberrazione, un'eresia darwiniana, un paradosso anatomico. Ma trattare di Grifone dal punto di vista letterario significa indagare un' allegoria, un simbolo condiviso, riconosciuto; significa sfogliare pagine di Virgilio e Dante.
E la stessa cosa succede per il Drago, la Chimera, la Manticora...
Il nostro è un caso assai diverso.
In un ambito così strettamente legato al mercato, alle necessità di vendita e pubblicità, la fantasia è valore da usare con parsimonia; e spesso viaggia in modo unidirezionale. Giunge direttamente "dall'alto", dallo stratega della promozione, dall'ufficio di marketing.
Ma guai a permettersi di divulgarla dal basso in maniera, perché no, trasversale.
Tanto il fan, che il collezionista, che il critico e il giornalista sono - comprensibilmente - sintonizzati su quelle poche oggettività che fungono da fondamenta alle più varie opinioni estetiche.
"Jorma Kaukonen è stato chitarrista dei Jefferson Airplane, gruppo psichedelico."
 "Atom Earth Mother è il 5° album dei Pink Floyd, pubblicato nel 1970"
Dunque attenzione a travisare nomi, anni, case discografiche e anche quei comodi e codificati generi di riferimento.
Ecco allora che questo manualetto - in divenire, s'intende... - si propone di minare proprio queste stabilissime basi, creando dal nulla storie, canzoni e armonie di fantasia, inserendole in recensioni e critiche perfettamente plausibili e possibilmente anche emozionanti.
Ma c'è proprio bisogno, in un ampio contesto di facili mistificazioni come internet, di questi ulteriori inganni?
Dirò, a mia discolpa, che un inganno così palesemente dichiarato perde quasi del tutto la malizia e l'intenzione di “fregare” il lettore. Ma ci sono altri fattori che mi hanno convinto a comporre questa raccolta.

1) Risparmiarsi il tedio dell'ascolto pre-recensione. Forzato, innaturale, ultra analitico, falsamente obbiettivo.

2) Per il gusto del gioco, dell'indovinello e perchè no, dell'innocuo scherzo.

3) Perchè la musica rock vive di mitologie. Che spesso, spessissimo sono false più che fantastiche. Personaggi reali avvolti da iperboli di fama e devozione che travalicano i confini del ridicolo, biografie e personalità contraffatte per il solo scopo di lanciare l'ultimo divo in pasto al mercato.
Questi miei “falsi scritti” partono da personaggi immaginari (non falsi, non falsi! Attenzione!) e vi costruiscono sopra sincere e appassionate recensioni.
Chi è più colpevole?

Da ultimo: non siamo più, ahimè, nel tempo in cui certe domande potevano anche non avere risposte.
Google ben più di Edipo potrà sciogliere ogni indovinello in pochi secondi.
E spero che i più tenaci collezionisti e gli instancabili cercatori di novità mi perdonino se per un momento si sono sentiti ingannati.
Questa raccolta di album sarà, prima d'ogni altra cosa, dedicata a loro, che hanno ancora lo slancio per sperare in qualcosa di nuovo.

5 commenti:

ant ha detto...

Geniale!!!!!!
Ne deduco che oltre al disco dei Pack hai già recensito altri dischi fantasma...
Grande! :)

Unknown ha detto...

...solo 1 in realtà...
Ne verranno...

ant ha detto...

Bene. Vorrà dire che bisognerà tenere occhi e orecchie aperte…

SHRC ha detto...

E' un'idea fantastica, anche perchè dell'immaginario della musica non se ne parla mai.

Oltre che sui personaggi rock, si potrebbero fare lunghi excursus iconologici anche sui contenuti e sui temi del rock.
Qualche tempo fa, ad esempio, pensavo a quante volte sono stati fatti brani o album interi dedicati al deserto, sotto molteplici aspetti ma con clichè che spesso tornano (nei testi, nel suono del vento, negli strumenti "etnici" utilizzati);
ce ne sarebbero centinaia di situazioni come queste: la fantascienza, il medioevo...

Unknown ha detto...

...vedremo...vedremo...

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