sabato 29 agosto 2015

Un album e il suo doppio


Dichiariamolo subito: alla base dell'idea c'è quel germe di supponenza che mi porto spesso appresso.
Perchè recensire un album alla volta, quando posso recensirne due contemporaneamente?
Dev'essere più o meno lo stesso pensiero che fece Keith Emerson a cavallo del 1971: perchè suonare una sola tastiera (che sarebbe stata ampiamente sufficiente) quando posso tenerne almeno sette tutt'attorno?
E così è degenerato il prog...
La mia speranza è che da questa idea parta quella crepa che sancisca finalmente la degenerazione del dilettantesco “giornalismo musicale da blog”, genere di cui mi ritengo esimio esponente (vedi la supponenza di cui sopra).
Allora, svisceriamo questa idea.
La musica Rock, e sopratutto le “Storie del Rock”, privilegiano sempre l'aspetto consequenziale ed evolutivo dei generi, degli stili, degli artisti stessi. Pongono l'accento su rapporti di causalità, sulle relazioni maestri – discepoli, modelli originali – copie derivate e così via. Prima e dopo.
Credo sia anche tale approccio ad avere favorito l'ipervalutazione di pochi e la relegazione nel limbo di tanti, troppi, consegnando alla storia solo un manipolo di oligarchici “album seminali” (brrrr...).
Raramente si indaga la contemporaneità rispetto alla consequenzialità. La compresenza nello scaffale delle nuove uscite. Raramente si tracciano brevi linee orizzontali piuttosto che lunghe rette verticali, tanto nelle discografie dei singoli (va da sé, la tirannia dell'Ordine Cronologico...) che negli studi “di genere”, sempre trattati con una deviata ottica darwiniana di maturazione ed evoluzione progressiva.

Con queste recensioni parallele, il proposito è quindi semplice: dare voce alla contemporaneità. Indagare album magari distanti per contenuti e risultati finali, ma affini per presupposti o per caratteri nascosti. Album, qui sta il nocciolo della questione, “accaduti” in un medesimo “quanto temporale”, nello stesso momento perfino; anche negli stessi luoghi magari. Indagarli per contrasto, per giustapposizione e per confronto, con risultati resi ben più interessanti dalla sincronia che sta alla base delle coppie.
Mentre questi pubblicavano x, quelli pubblicavano y.
Dove sta il bello e dove il brutto? Chi ha ragione? Quale strada ha preso l'uno, quale l'altro?
In tutto questo, tentazione assai forte è quella di formare accoppiate squilibrate: il vecchio rocker in declino con la nuova band emergente; gli idoli per teenager con l'introverso cantautore scostante. Insomma, l'Arte con la Merda. Ma sarebbe troppo facile, ed allora occorre setacciare e scegliere con oculatezza. Anche perchè questi non vogliono mica essere l'ennesimo scontato Deathmatch tra celebrità, ma solo un'indagine di “vite parallele”. O meglio “musiche parallele”, rispolverando una vecchia pagina di questo stesso blog (pagina che i curiosi, o i fan sfegatati, possono ancora trovare qui)...
E allora, in meravigliosa anteprima ed in ordine, come consueto, assolutamente casuale, ecco qualche accoppiata accuratamente selezionata:


Crosby, Stills & Nash – The Stooges
(Alla fine fu il 1969 il vero anno “spartiacque”?)

Let There Be Rock (AC/DC) - The Clash
(è il 1977... potrebbero essercene altre 134 di coppie, ma questa la trovo originale e molto più “intima” di quanto si possa pensare)

Wasa Wasa (Edgar Broughton Band) - In the Court of the Crimson King
(Questa la trovo intrigante, perchè Broughton, anni prima dei Clash e dei Sex Pistols, ha rischiato di mettere alla berlina una parte ampia ed importante di un rock allora rivoluzionario)

The Fugs First Album - The Beach Boys Today!
(Amerika e America; questa è certo la contrapposizione più violenta e spietata)

Radio Ethiopia (Patty Smith) – Leftoverture (Kansas)
(Come sopra, dieci anni dopo, pur con verdetti meno scontati dal mio punto di vista)

Disraeli Gears (Cream) – Safe as Milk (Captain Beefheart)
(Qui siamo ai due spettri opposti ed inconciliabili del miglior Blues bianco; gli Stones fanno razza per conto loro...)

Valentyne Suite (Colosseum) - Black Sabbath
(Questa sarà interessante. Insomma, chi potrebbe fare una nuova recensione del debutto dei B.S. nel 2015? Eppure in coppia con un suo album gemello (di etichetta, di epoca ma non solo) potrebbe fare tutta una nuova figura e gettare luce nuova tanto sul prog che sul metal...)

Wretch (Kyuss) – Nevermind (Nirvana)
(23 settembre 1991 l'uno, 24 settembre l'altro; perfetti...In un anno, il '91, che allinea anche i debutti di Pearl Jam e Sleep, Weld di Neil Young, le registrazioni di The End of Silence di Rollins uscito l'anno seguente e Use Your Illuson dei Guns... qualcosa bolliva in pentola...e non era solo il grunge...)

Zeit (Tangerine Dream) – Close To The Edge (Yes)
(Ridestatevi “JulianCopiani”; e poi è chiaro che il prog inglese appare mastodontico finchè lo si confronta sempre solo con il Merseybeat...)

Il gioco potrebbe espandersi a recensioni triangolari o addirittura quadrangolari, ma la mia supponenza per ora si ferma qui.
Chiaramente sono aperto ai suggerimenti e soprattutto alle critiche.
A proposito... avete già pensato alle vostre coppie?
Bravi!
Allora segnalatemele... però poi scriveteci su voi, che io non avrò tempo nemmeno di completare le mie!

Stay Tuned!!


5 commenti:

ant ha detto...

Come al "solito" l'idea è decisamente stuzzicante...ma dove le trovi?
Peccato che devo partire... Un saluto, carissimo Evil. Ci si sente a fine settembre.

Unknown ha detto...

Ti aspetteremo per le puntate salienti!

mr.Hyde ha detto...

Un esercizio divertente.Anche un modo diverso di parlare dei contenuti.Sì è una grande idea.

Unknown ha detto...

I contenuti sono tutto. Spero ci siano. Grazie Mister!

Unknown ha detto...

I contenuti sono tutto. Spero ci siano. Grazie Mister!

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