Al centro di Fedora, metropoli
di pietra grigia, sta un palazzo di metallo con una sfera di vetro in ogni
stanza. Guardando dentro ogni sfera si vede una città azzurra che e il modello
d'un’altra Fedora. Sono le forme che la città avrebbe potuto prendere se non
fosse, per una ragione o per l'altra, diventata come oggi la vediamo. In ogni
epoca qualcuno, guardando Fedora qual era, aveva
immaginato il modo di farne la città ideale, ma mentre costruiva il suo
modello in miniatura già Fedora non era più la stessa di prima, e quello che
fino a ieri era stato un suo possibile futuro ormai era solo un giocattolo in
una sfera di vetro.
Fedora ha adesso nel palazzo
delle sfere il suo museo: ogni abitante lo visita, sceglie la città che corrisponde ai suoi desideri, la contempla
immaginando di specchiarsi nella peschiera delle meduse che doveva raccogliere
le acque del canale (se non fosse stato prosciugato), di percorrere dall’alto
del baldacchino il viale riservato agli elefanti (ora banditi dalla città), di
scivolare lungo la spirale del minareto a chiocciola (che non trovò più la base
su cui sorgere).
Nella mappa del tuo impero, o
Grande Khan, devono trovar posto sia la grande Fedora di pietra sia le piccole
Fedora nelle sfere di vetro. Non perché tutte ugualmente reali, ma perché tutte
solo presunte. L’una racchiude ciò che è
accettato come necessario mentre non lo è ancora; le altre ciò che è immaginato
come possibile e un minuto dopo non lo è più.
Italo Calvino - Le Città Invisibili - Le città e il desiderio 4
Certo, il disco perfetto non esiste.
Né esisterà. E’ una questione di logica o, tutt’al più, del significato
che comunemente diamo alla parola perfetto.
Non esiste nei negozi, non su Amzon, né su I-Tunes o nei megastore di
periferia.
Esiste però nella testa di chi non si stanca di ascoltare, o cercare.
Sta nelle aspettative, nella speranza, nella fiducia incrollabile
dell’appassionato.
La convinzione di trovare
l’ascolto perfetto è essa stessa la perfezione di quell’ascolto, che,
ahimè, mai accadrà. Esiste, certo, il desiderio della perfezione. Che sovente
si spegne alcuni minuti dopo avere spinto play. Ma come per Fedora, tutti
quegli ascolti possibili non dovrebbero essere meno reali, per noi, dell’unico
concretamente esistente: quello nel giradischi. E’ ciò che ho cercato di
rendere tangibile con le “recensioni
fantastiche” del Falso Dimitri.
Come nella città di Fedora, ci portiamo dentro tante sfere in cui
immaginiamo la Musica come potrebbe essere. Anzi, come dovrebbe essere, secondo la nostra sensibilità, il nostro senso
estetico, la nostra filosofia, idea politica, sentimento, cultura, estrazione
sociale, fede religiosa, personalissimo ed insindacabile gusto.
Esiste, per qualcuno, il disco
preferito.
Ma chi vi risponderà rapidamente e con fermezza alla banale domanda “Qual è il tuo album preferito?” sarà o
una mente lucida e sicura di sé ai limiti dell’arroganza; o qualcuno che ha
ascoltato ben poca musica nella sua vita.
Chi ci penserà su parecchio, alla fine indicherà comunque un album o una
canzone legate, in qualche modo, a situazioni esterne alla musica stessa: un
primo amore, il primo bacio, la nascita del figlio, lo scudetto di vent’anni
fa...
Non è quasi mai la canzone preferita; è il ricordo preferito.
8 commenti:
Parole santissime.
Ottimo spunto di riflessione, il disco perfetto è indissolubilmente legato al gusto personale, al momento, allo stato d'animo. A volte quello che lo sembra oggi ne esce ridimensionatO domani. Credo sia inevitabile.
Mi spariscono i commenti su questo post, ma che, è possibile?
....magia di blogger... no, scherzi a parte, io non ho riscontrato problems
Magia nera.
Eh si, il disco perfetto non esiste…Fortunatamente, aggiungerei. Io preferisco l'imperfezione. Alcuni difetti e imperfezioni impreziosiscono gli oggetti e le persone.
Bellissimo post! Quasi "perfetto."
boh, il mio disco preferito (non perfetto) è da più di 25 anni "the velvet underground & nico", lo dico con fermezza e rapidità.
e non è legato a nessuna madeleine esterna.
non avendo ascoltato poca musica nella mia vita e non sentendomi arrogante, posso avanzare l'ipotesi che a volte sia davvero solo questione di gusto?
Questione di gusto lo è sempre; di gusto e di idee chiare.
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