sabato 15 giugno 2013

Gli album del desiderio


Al centro di Fedora, metropoli di pietra grigia, sta un palazzo di metallo con una sfera di vetro in ogni stanza. Guardando dentro ogni sfera si vede una città azzurra che e il modello d'un’altra Fedora. Sono le forme che la città avrebbe potuto prendere se non fosse, per una ragione o per l'altra, diventata come oggi la vediamo. In ogni epoca qualcuno, guardando Fedora qual era, aveva immaginato il modo di farne la città ideale, ma mentre costruiva il suo modello in miniatura già Fedora non era più la stessa di prima, e quello che fino a ieri era stato un suo possibile futuro ormai era solo un giocattolo in una sfera di vetro.
Fedora ha adesso nel palazzo delle sfere il suo museo: ogni abitante lo visita, sceglie la città che corrisponde ai suoi desideri, la contempla immaginando di specchiarsi nella peschiera delle meduse che doveva raccogliere le acque del canale (se non fosse stato prosciugato), di percorrere dall’alto del baldacchino il viale riservato agli elefanti (ora banditi dalla città), di scivolare lungo la spirale del minareto a chiocciola (che non trovò più la base su cui sorgere).
Nella mappa del tuo impero, o Grande Khan, devono trovar posto sia la grande Fedora di pietra sia le piccole Fedora nelle sfere di vetro. Non perché tutte ugualmente reali, ma perché tutte solo presunte. L’una racchiude ciò che è accettato come necessario mentre non lo è ancora; le altre ciò che è immaginato come possibile e un minuto dopo non lo è più.

Italo Calvino - Le Città Invisibili - Le città e il desiderio 4


Certo, il disco perfetto non esiste.
Né esisterà. E’ una questione di logica o, tutt’al più, del significato che comunemente diamo alla parola perfetto.
Non esiste nei negozi, non su Amzon, né su I-Tunes o nei megastore di periferia.
Esiste però nella testa di chi non si stanca di ascoltare, o cercare. Sta nelle aspettative, nella speranza, nella fiducia incrollabile dell’appassionato.
La convinzione di trovare l’ascolto perfetto è essa stessa la perfezione di quell’ascolto, che, ahimè, mai accadrà. Esiste, certo, il desiderio della perfezione. Che sovente si spegne alcuni minuti dopo avere spinto play. Ma come per Fedora, tutti quegli ascolti possibili non dovrebbero essere meno reali, per noi, dell’unico concretamente esistente: quello nel giradischi. E’ ciò che ho cercato di rendere tangibile con le “recensioni fantastiche” del Falso Dimitri.
Come nella città di Fedora, ci portiamo dentro tante sfere in cui immaginiamo la Musica come potrebbe essere. Anzi, come dovrebbe essere, secondo la nostra sensibilità, il nostro senso estetico, la nostra filosofia, idea politica, sentimento, cultura, estrazione sociale, fede religiosa, personalissimo ed insindacabile gusto.

Esiste, per qualcuno, il disco preferito.
Ma chi vi risponderà rapidamente e con fermezza alla banale domanda “Qual è il tuo album preferito?” sarà o una mente lucida e sicura di sé ai limiti dell’arroganza; o qualcuno che ha ascoltato ben poca musica nella sua vita.
Chi ci penserà su parecchio, alla fine indicherà comunque un album o una canzone legate, in qualche modo, a situazioni esterne alla musica stessa: un primo amore, il primo bacio, la nascita del figlio, lo scudetto di vent’anni fa...

Non è quasi mai la canzone preferita; è il ricordo preferito.

8 commenti:

Gianluca Chiovelli ha detto...

Parole santissime.

La firma cangiante ha detto...

Ottimo spunto di riflessione, il disco perfetto è indissolubilmente legato al gusto personale, al momento, allo stato d'animo. A volte quello che lo sembra oggi ne esce ridimensionatO domani. Credo sia inevitabile.

La firma cangiante ha detto...

Mi spariscono i commenti su questo post, ma che, è possibile?

Unknown ha detto...

....magia di blogger... no, scherzi a parte, io non ho riscontrato problems

La firma cangiante ha detto...

Magia nera.

ant ha detto...

Eh si, il disco perfetto non esiste…Fortunatamente, aggiungerei. Io preferisco l'imperfezione. Alcuni difetti e imperfezioni impreziosiscono gli oggetti e le persone.

Bellissimo post! Quasi "perfetto."

allelimo ha detto...

boh, il mio disco preferito (non perfetto) è da più di 25 anni "the velvet underground & nico", lo dico con fermezza e rapidità.
e non è legato a nessuna madeleine esterna.
non avendo ascoltato poca musica nella mia vita e non sentendomi arrogante, posso avanzare l'ipotesi che a volte sia davvero solo questione di gusto?

Unknown ha detto...

Questione di gusto lo è sempre; di gusto e di idee chiare.

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