…roba
che scotta…
Attenzione!
Questo non è uno scherzo.
Ho
preso in ostaggio Peter Hammill.
Ripeto, Peter Hammill
è in mio potere.
Non corre pericolo di vita, ma
ora è... “fuori combattimento”.
Non era mia intenzione fargli
del male ma dal momento del rapimento non la smetteva di attaccarmi delle pezze
clamorose su Kierkegaard e sull’angoscia dell’esistere.
Ho tentato di intontirlo prima
leggendogli per tre ore filate tutti i testi di Bon Scott, poi facendogli ascoltare
compulsivamente il primo live degli stessi AC/DC.
Non avendo ottenuto il suo
silenzio, ho dovuto tramortirlo assestandogli un colpo di taglio con il dorso
di Chicago At Carnegie Hall (chi ha in mente il disco sa di cosa parlo... e di quanto possa essere mortifero).
Ripeto, non è in (imminente)
pericolo di vita, ma ci sono alcune condizioni da soddisfare per ottenere il
suo rilascino:
1 -
Voglio
una lettera autografa di Christopher Nolan in cui mi si spieghi COSA CAVOLO
SUCCEDE IN “INCEPTION”
2 - Esigo che Zuckerberg in persona chiuda l’account Facebook di Vasco Rossi
3 - Totale immunità
per Edward Snowden
Certo che pensandoci bene il
mitico Bon Scott e l'altrettanto mitico Peter Hammill sono proprio ai due
estremi di un ampio (bè, mica tanto poi..) spettro di possibilità letterarie
della musica rock.
Nel mezzo ci sta di tutto. Tutto, ma non tanto ad essere pignoli.
Ok, già l’espressione “possibilità
letterarie” è
ruffianeria pura.
Tolto quel fascino giovanile e
figo dell'english slang... cosa resta dei sermoni dei più sexy frontman dal
globo?
Ve lo dice il vostro magnanimo
Capitano:
60% di
robaccia da romanzo rosa
20% di sparate
al testosterone (I uont yuo to get all my
lov baibee!!!)
10% di malinconie
suicide e decadenti (che poi ti
ritrovi vagonate di sessantenni che cantano roba tipo “voglio morire prima di diventare vecchio”… bè sei un po’ in ritardo
no, amico?)
1% di Bob Dylan e Van Morrison (ma solo negli
anni d'oro)
Quel che resta è qualche genialata isolata (Cohen, Cave, Ray
Davis, Patty Smith, il qui presente e tumefatto Hammill, Tom Waits e
qualcun’altro). Comunque una minoranza sparuta rispetto a caterve di bieche
commercialità a buon mercato.
Allora, si può dare una musica rock SENZA parole?
Dopo cosa cavolo canticchiamo?
Vuoi mettere un bel I uont yuo to get all my lov baibee!!! sotto
la doccia?
Ma per chi ritiene che piuttosto
che sorbirsi l'ennesima sviolinata malinconico-amorosa da morenti di passera,
sia meglio un bel
proibizionismo testuale
esiste il gruppo che fa per voi.
>>
Sono i VENTURES <<
Si, proprio loro, quei signori
vestiti bene che sembra debbano suonare il liscio alla festa dell'unità di Casal
Borsetti.
Quelli la cui missione era tradurre la musica rock per una generazione di
genitori analfabeti. Una
versione da salotto dei più bradi istinti garage e tossici.
Il loro procedimento era
semplice: a marzo scartabellavano la classifica dei singoli di Billboard e a
giugno era pronto un Lp che per buona metà era fatto di cover di quelle stesse
canzoni.
Erano talmente rapidi che
veniva il dubbio che la prima versione fosse in effetti la loro…
□ Imbroglioni?
□ Scaltri? □ Approfittatori?
Mettete pure la vostra
crocetta… come vi pare.
Ma i Ventures erano una cosa
sopratutto: professionalità
pazzesca incarnata e
incanalata su chitarre Mosrite.
Con la loro dedizione al
lavoro, oggi Jim Morrison e Jimi Hendrix sarebbero annoiati miliardari dondolanti
sull’ amaca in qualche isoletta della Micronesia con un daiquiri in mano.
E saranno pure dei sinistri
affabulatori e parafrasatori del sempre puro e sincero Vangelo Rock; ma la loro dose di innovazione l'hanno
portata... occhio!
Sopratutto occhio al
prodigioso "medio-man" Nokie
Edwards: un po' stempiato, viso
retrò, per nulla ribelle, ma... con lui in sella questi Ventures:
- Furono i primi a pubblicare
una serie di LP
"didattici" sulla
tecnica per chitarra e basso
- Tanti (tutti) i loro album
sono anche i primi tentativi consapevoli di "concept", almeno semanticamente... Ogni Lp ha un tema presentato
nel titolo, che diventa leit-motiv e viene scomposto e indagato sotto vari
aspetti nelle canzoni originali del gruppo. Cervellotico? Per nulla! Per
esempio su The Colorful
Ventures (Dolton Records BLP
2008 – 1961)ci sono pezzi come: Blue
Moon, Yellow Jacket, Cherry Pink And Apple Blossom White, Red Top e via
dicendo…
- Poi, per tagliare la testa
al toro, Ventures in Space è il primo concept in assoluto. Ah, è
anche il primo esempio di rock-spaziale. Ah, è anche il primo ad usare
"effetti speciali" di studio come il reverse tracking... insomma un
piccolo Dark Side of the Moon del surf.
- Già nel 1962 Edwards usava
il pedale del fuzz, una roba che mandò in visibilio mezza Inghilterra
beat.
- Nel 1965, un anno prima dei
Beatles, furono trionfalmente in Tour in Giappone, dove un pubblico delirante e
feticista gli riservò un'accoglienza da re. Aprirono le porte del Sol Levante
ai gruppi anglosassoni. Furono anche i pionieri del mercato discografico
nipponico, tanto da pubblicare interi LP appositamente per il mercato
giapponese… poi uno dice gli Scorpions…
- Furono pionieri anche
nell'uso del vocoder, del flanger e della chitarra a 12 corde.
- Furono tra i primi a portare
al successo, in versione rock, pezzi classici di Rimskij-Korsakov e Čajkovskij.
Tutto questo li rende PGI
- Primi Grandi Innovatori?
Assolutamente no, però la loro parte l'hanno fatta eccome.
Anche perchè era gente che
vendeva decine di milioni di dischi (si, avete letto bene DECINE DI MILIONI), sfornava 3 Lp all'anno (tre)
ed è tutt'ora ai vertici di ogni stramba classifica di vendita o di permanenza
in chart di Billboard.
Detto questo, il grande merito
dei Ventures, e di tanto surf parlando più in generale - ma sopratutto dei
Ventures che fecero del rock strumentale arte autonoma - fu quello di
averci
finalmente liberato dalla tirannia dei testi
averci emancipato
dall'ascolto di lagnose tirate d'amor perduto
evirare gli
idoli rock della loro lunga lingua
AAAH, si respira, finalmente!!
Ho parecchi degli Lp incisi dal
gruppo tra il 1960 e il 1967. Non tutti.
Ma del resto NESSUNO può avere tutti gli Lp dei Ventures.
Non si sa nemmeno con
esattezza quanti ne abbiano pubblicati; c’è chi parla di numeri a 3 cifre…
Dovrebbero essere 30 solo quelli dell’epoca classica, nella prima metà degli
anni ’60.
Tutti su etichetta Dolton
(bella azzurra, coi pesciolini!), tutti ordinati, tutti in formato sia MONO che
STEREO, tutti concepiti secondo la medesima formula, tutti coi medesimi
musicisti.
Quattro
meticolosi tecnici musicali.
Quattro
pignoli del suono e del palco.
Quattro
impassibili macchine-da-ritmo.
Come
dei Kraftwerk della chitarra beat.
Cosa dovreste procurarvi del
loro ormai sterminato catalogo?
Vediamo un po'...
Walk Don't Run (BST 8003 -
1960)
Perchè c'è Walk Don't Run, ma anche perchè c'è Walk Don't Run.
Metà dei guitar-hero del
decennio successivo hanno imparato a suonare la chitarra su questo pezzo.
Io ho una bella prima stampa
americana, stereo, BST 8003, etichetta “pale
blue” pagata assai poco, come del resto accade per ogni LP di questo gruppo
che avrebbe discrete quotazioni (sempre tra i 15$ e i 30$) ma che nessuno si
fila.
Twist With The Ventures (BLP
2010 – 1962)
Qui il titolo lascerebbe
presagire una roba da sala da ballo per papà e mamma. Invece è uno degli album
più cattivi, ruvidi e scatenati del periodo.
Play Telstar (BLP-2019, mono, 1962 - BST-8019, stereo, 1962)
Ventures in Space (BLP-2027 o BST 8027, come sopra… 1963 e
1964)
(ovvero la sublimazione della
tecnologia)
Il discorso è complesso.
Magari non ci crederete, ma
sono album fin troppo sperimentali. O meglio: Telstar è una sciarada di canzonette languide ed insipide; però è
anche un manualetto di pop da camera arrangiato e suonato con la meticolosità
di una suite barocca. Se lo ascoltate con le orecchie del Rocker vi farà
schifo; con quelle del chirurgo acustico si sorprenderà.
In
Space è un unicum clamoroso. Personalmente lo ritengo il frutto di una mirabile
accidentalità, non di un'innovazione studiata e consapevole. Sta di fatto che
suonerebbe attuale in qualunque decennio dai 60 ad oggi. Poi, musicalmente, è
un insondabile cosmische-surf.
Walk, Don't Run Vol. 2 (BLP-2031
e BST-8031, 1964)
Wild Things! (BLP-2047 e BLP-2047, 1966)
Where The Act!on Is (BLP-2040 e BST 8040, 1966)
(ovvero
la sublimazione del garage)
Chi ha detto che il II è
peggio del primo?
Sono la sacra trimurti di tutto il catalogo del poker di Tacoma.
I colori strumentali di
Edwards non si contano sulle dita di 4 mani, la fluidità degli assoli è da
guitar hero superiore (vedi Lies o The House Of The Rising Sun). La tripla
sezione ritmica è millimetrica e gli intrecci con la seconda chitarra di Don
Wilson demoliscono ogni convinzione sulla reale storiella del rock (vedi Peach Fuzz o Wild and fuzz, che piacerebbero anche ad un fan dei Motorhead).
E poi ci sono gli intermezzi
di tastierine da spiaggia spaziale, qualche vocione ridanciano e distorto… e la
cover di Wild Things!, vogliamo definirla “cool”?
On Stage (BLP-2035 e BST-8035, 1965)
La scaletta non è formidabile.
Ma serve solo per fare capire quanto fossero rapaci sul palco ‘sti
gentiluomini.
Guitar Freakout (BLP-2050 e BST-8050, 1967)
Super Psychedelics ( LRP-2052 e LST 8052, 1967)
(ovvero la sublimazione
psichedelica)
Incarnazione acida per impiegati
quarantenni con occhiali golfino sulle spalle. E certo che spiegare le novità a
chi non vuol sentire mica è facile; allora bisogna calcare la mano sui tratti
salienti e ribadire continuamente i concetti chiave.
Una psichedelia roccocò, gelida e studiata a tavolino, lucidissima,
senza tracce di erba nè spinelli.
Stop.
Perché poi nei ’70 Nokie se ne
andò e dopo tutto ogni genitore del globo aveva già ampiamente compreso cosa fosse il rock e non c’era più
bisogno di traduttori.
Il Rock si
tradiva già abbastanza da solo.
Si, si lo so, “tradurre” all’imperfetto farebbe “traduceva”. Io preferisco “tradiva”, per tutta una serie di motivi,
primo tra i quali il fatto che ha un altro significato.
Il bello del catalogo dei
Ventures è che se a qualche melomane folle di Meyerbeer pungesse vaghezza di
sapere cosa si è perso da giovane, potrebbe, con 2 euro, recuperare il tempo
perso. Più o meno.
E senza inutili TESTI
in mezzo alle scatole.
Ora devo lasciarvi.
Hammill si sta risvegliando e
ho prestato tutti i dischi dei Ramones ad un collega in crisi coniugale.
Dovrò inventarmi qualcosa.
Auguratemi in bocca al lupo.
E
sperate che le teste di cuoio non tentino un’avventata incursione!
Sarebbe
una carneficina.
Capitan Vinile alza la puntina
e vi saluta!
Capitan Vinile
Come se non bastasse… Capitan
Vinile raddoppia.
Ha aperto una pagina su G+, a cui siete
tutti invitati per seguire le sue peregrinazioni a 33 giri, magari porgli qualche domanda… o insultarlo
pesantemente!
4 commenti:
1 - Voglio una lettera autografa di Christopher Nolan in cui mi si spieghi COSA CAVOLO SUCCEDE IN “INCEPTION”
2 - Esigo che Zuckerberg in persona chiuda l’account Facebook di Vasco Rossi
3 - Totale immunità per Edward Snowden
Quoto totalmente la 2 e la 3 per la 1 invece guarda qui
AAAh!! Thanks! il Capitano sarà soddisfatto...
però così si rischia il rilascio di Hammill, non so cosa convenga)))
C'è poco da fare, io questo ragazzo lo adoro.
...un ragazzaccio; però ha la barba bianca stile Babbo Natale!))
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