giovedì 6 novembre 2014

Capitan Vinile e il gioco dei pacchi


Sopravvissuti a questa ricolonizzazione pagana della vigilia di Ognissanti?
Allora mettetela in fila accanto all'albero di natale, alla befana, ai primi dischi dei Black Widow e sappiate che:

HALLOWEEN NON È SOLO COMMERCIALIZZAZIONE DI ONESTE TRADIZIONI
NON È COLONIALISMO DI RITORNO A STELLE E STRISCE.

È IL NOSTRO VUOTO. CHE ALTRI RIEMPIONO.


Anzi, magari presto la tv ci mostrerà anche il nostro buon Papa vestito da zucca.
Perché, come diceva Gaber, la chiesa si rinnova, e ciò che non può contrastare, lo ingloba. Tra un appello a bombardare l'Isis e l'altro.
Ma ora basta polemiche, sono già stato abbastanza acido nelle mie ultime uscite, no?
Vabbè, solo l'ultima.
Perché mi sta a cuore.
Ebbene sì, anch'io ho un cuore.
E a quel cuore piacevano gli AD/DC. Gli piacciono ancora, anzi.
I quali AD/DC ora, imperterriti, vanno avanti senza Malcolm.
Ma quando smettere, se non ora?
È il destino stesso che offre il pugnale su un piatto argentato.
Ma la Maudite Machine è già in moto, un nuovo misterioso album serpeggia tra news rilasciate con scienza attenta e schiere di agguerriti promoter trentenni non vedono l'ora di fare bei soldoni vendendo la pelle del vecchio leone; grazie a questi stanchi professionisti.
Ah, vi ho sentito!

<<Gli AD/DC sono sempre gli AD/DC!!! E ancora oggi riescono a sfornare del grande fottuto sudato puro rock!>>

Ebbene, ragazzi....sappiate che ci sono almeno un centinaio di band in grado di sfornare grandefottutosudatopurorock.
Alla AD/DC, certo.
Lo facevano già i Cinderella nei primi anni '90.
Oggi, chessò, prendete i Black State Highway. O i Mother Road.

Malcolm Young è gli AD/DC.

Più del fratellino, più di Brian Johnson, più di Bon.
Lui ha voluto il gruppo, lui lo ha tirato su, lui ha insegnato ad Angus a suonare. Alla fine era lui il "bad boy".
Lo è sempre stato, anche quando stava quieto quieto alla destra del batterista, e si faceva avanti solo per il chorus.
Lui era il riffmaker.
E non c'è storia o scusa che tenga.
Puntare su Angus, a suo tempo, fu casereccia ed onesta questione di immagine. Gli assoli di Angus li avrebbe potuti fare uno per uno anche Malcolm.
Vedi la primissima roba, proprio all’alba della band, Show Business o Baby Please don’t Go; era il 1974, quando Malcolm era anche alla solista. Paiono dei Bluesbreakers inetti, reincarnati in minorenni sbandati al biennio di avviamento al lavoro, fradici dalle prime birre fregate in qualche drugstore con la patente dello zio.
E allora, adesso che non è più in grado di suonare, arriva il nipote.
A questo punto mi auguro che gli AD/DC diventino una band dinastica, la prima tra il grande Rock. Come le orchestre romagnole di liscio, che i nonni lasciano in eredità ai nipoti.
E occhio, non è una presa per il culo.
E a Malcolm auguro la fine di Monicelli. Perché, se è vero quanto si legge, da lì dov'è, indietro non si torna.
Fanculo ai buonismi, no?

Ed ora basta davvero con i crucci.



Parliamo piuttosto di calcio giocato.
O meglio di musica suonata.
O ancor meglio di musica acquistata.
Mi sono ben guardato dal comprarmi i 4 CD + 1 DVD live di The Band (56 brani), o il supermegaLiveAtFillmore in 4 dischi degli Allman e nemmeno farò mia la riedizione deluxe in 6 CD del terzo dei Velvet.
Problemi di spazio, principalmente.
Poi di soldi, ma mancando spazio non sono arrivato a considerare la questione finanziaria.

L'introspezione finanziaria mi mette i brividi.

Ma ho la mania di tenere sempre qualche pacco chiuso, per i momenti di magra. E allora divertiamoci ad aprire questo che arriva da White Bear Lake (Minnesota), o questo direttamente da Havdrup (Danimarca).
Prezzi equi, una trentina di euro. I singoli lp di rado superano i 5.
L'introspezione finanziaria mi mette i brividi...
Prezzi equi rispetto a certe robe che si leggono qua e là.
Un breve giro di aggiornamenti, tanto per tenere informati voi maniaci dei 12 pollici.
Mellow Candle ‎– Swaddling Songs (Deram ‎– SDL 7), venduto a 2.200 euro
Dope And A Gun - Who Got The Flava? / I Get Open, venduto per $1275.00
R.E.M. - Everybody Hurts Pt. 1, roba da collezione, pare, in vendita per euro 24.999,00 (sarà un errore di battitura?).
Il celebre “Promotional Album” London degli Stones, in vendita per
4.971,56 euro.
Please Please Me, dei Beatles (I° press, “gold mono”, s’intende…) con 18 offerte e già arrivato a 1.376,46 euro (e mancavano ancora 2 giorni…).
E via così…
Nei miei pacchi non c'è certo traccia di roba simile.
C’è altro. (E bravi voi se ce li avete già…).


Per esempio l’album omonimo dei Crimson Tide (Capitol ‎– SW-11806), anno 1978, pop music sponda melodica, orchestrata per mellotron da dance floor; dei REO Speedwagon alla corte di Berry White, con l’aggiunta di crasse escursioni nel redenck rock alla Ram Jam; e devo ammettere che hanno i loro momenti tosti e la chitarra di tale Wayne Perkins si fa ascoltare. Titoli di una banalità disarmante, però è ben suonato. Bella la copertina ultrapop.
Triumvirat, uno dei gruppi deteriori tedeschi i cui LP si trovano comodi anche sul mercato usa e getta americano. Spartacus (Capitol ST-11392), un concept del 1975. Magari qualcuno se li ricorda per Mediterranean Tales, quella pomposa odissea alla ELP più esagerati.
Ebbene, questo Triumvirat è un peplum che si muove tra titoli come The Burning Sword Of Capua o The Superior Force Of Rome. Starring Steve Reeves e Sylva Koscina, immagino.
Muusicalmente il classico trittico tastiere – basso – batterie infarcito di tutti quei supponenti tecnicismi strumentali buoni per tutte le stagioni. Positivismo e nitore neoclassico, andavano forte in U.S.A. e il timore è che abbiano ispirato anche gente come i miei amati Styx. Certo il sound è ammaliante.
Enigmatica la copertina, con un topolino bianco imprigionato in una lampadina.
Ma il bello viene ora.



INTERGALACTING TOURING BAND

Turisti cosmotronici estremi.
Album omonimo.
Di cui intanto segnalo con piacere lo splendido libretto a colori formato 27,5 X 27,5; una Guida Galattica Per Autostoppisti illustrata da Pedro Bell, zeppa di proclami futuristici e di tutta quella chincaglieria astrosessuale così tipica dei Parliament. Anno ‘77. Meraviglioso.
Nella realtà un progetto della Passport Records, una sorta di concept fantascientifico animato da un cast all-star tra cui spiccano Meat Loaf, Ben E. King e Rod Argent.
Funkprog ultrapatinato tra Aquarius e Alan Parson. Un unicum. Alla faccia del punk!
Poi se volete ripigliarvi da questa sbornia, fatevi Hobos, Heroes And Street Corner Clowns direttamente da casa Stax.
Don Nix.
Americana. C’è già tutto.
Poi uno perde tempo con Mellencamp o Clapton.
Magari ne riparleremo di Don; lo mettiamo in fila, con gli altri.
Perchè, alla fine, in sincerità ammetto: c'è stanchezza.
Non di ascoltare, non di curiosare, di tentare acquisti improbabili, non di rivedere, di continuo, posizioni che pensavo salde.

Stanchezza di farlo sapere agli altri.

Di condividere.
Credo che, ogni tanto, ci sarebbe un valore in più a cullarsi per sè certi piaceri.
Un po' di intimità, o sono troppo fuori tempo?

Capitan Vinile


5 commenti:

Tonypop ha detto...

d'accordissimo su Malcom ... anima degli ac/dc ...davvero triste l'atteggiamento dei rimasugli della band.
Grande la citazione di Don Nix genio dimenticato....

ant ha detto...

Sia sempre lodato Malcom Young!

Lo spazio (e il vil danaro) sono un grosso problema per tutti, mi pare, ma i pacchi continuano ad arrivare e questo va a stimolare la materia grigia per la ricerca di soluzioni logistiche, spesso azzardate. Certo che con quella cifra il dischetto dei R.E.M. può pure continuare a prendere polvere nello scaffale, per quanto mi riguarda.

Unknown ha detto...

Tony ha ragione, Don Nix lo conoscevo come produttore, autore di Going Down, personaggio trasversale...poi vedi questo lp, che sembra Safe as Milk dalla copertina, o un mix tra Stones o Dr. John. Un grande autore di quella america "rimossa", gloriosa, magari reazionaria, ma che musica ragazzi!

Spazio, un proprio spazio, è un problema sempre. E pure una propria ragione d'essere. Io non so quale abbiano trovato gli AC/DC a questo giro, io non ne trovo. Ma a volte mi sembra che questi grandi, grandisimi gruppi siano un po' ostaggio del loro stesso meccanismo di grandezza, e che il piccolo sforzo di un medio (mediocre) album, possa creare un indotto notevole per tutta una casa discografica, per riviste (che li mettono in copertina), promoter, agenti, organizzatori. Il gioco, economicamente, vale la candela.

Unknown ha detto...

Altra verità storica tirata fuori dal Capitano... i Cinderella non sono una hair metal band, ma degli ottimi figliocci degli AC/DC. Visti dal vivo a Bologna nel 2011 hanno fatto vedere i sorci verdi a tutti. Interessante la guida galattica agli autostoppisti da te citata, poi se c'è dentro Meat Loaf... quell'uomo per me è quasi sempre una garanzia. PS: scrivere (con cognizione di causa) è una delle cose più difficili in assoluto da fare. Ogni tanto un po' di privacy non guasta :D

Unknown ha detto...

Heartbreak Station, volente o nolente è uno dei dischi che ho ascoltato di più, non so, per uno come me, a cui piacciono Stones, Ac Dc, Zeppelin...quel disco è una manna
Intergalacting Touring Band è un disco di quelli sommersissimi, assolutamente distrutti dal tempo; oggi sono capsule temporali.
Ciao Jen, e grazie del commento.

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