Avete mai attraversato la campagna al tramonta d’autunno? Quando il
vento si ferma e dai campi e dai canali sale una foschia galleggiante come il
fumo blu di una sigaretta appena spenta? E i contorni degli alberi, delle torri
e degli enormi tralicci dell’alta tensione si fanno confusi.
Questo piccolo album attraversa la vasta brughiera dei Baskerville,
sempre sulle tracce della Bestia. Senza mai catturarla, intravedendola di
sfuggita tra le pieghe di un rock che oggi diremmo dark. Che allora, anno 1970,
era un progressive dalle tinte fosche, di quelli che stanno adagiati tra le
pieghe della spirale Vertigo e certe rosee etichette Folk della Island. In
realtà Volume One uscì addirittura per la Decca e il trio, un classico
triangolo chitarra-basso-batteria, dal tetro nome The Human Beast, scendeva
direttamente dalla lontana Edimburgo (ma vado a memoria…), tra questi solchi
più decadente che mai: basti ascoltare il rumoristico intermezzo di clarinetto
su Mystic Man. E se è evidente che il
wha-wha esasperato di Buchan insegue certe fluidità funk-hendrixiane, i brani
sono più trasfigurati che psichedelici; più sognanti (Naked Breakfast) che lisergici. Addirittura parafilosofici nei loro
elaboratissimi titoli, tra cui spicca il fantastico Reality Presented As An Alternative. Ed è pur vero che il pezzo
migliore, Maybe Someday, è la cover
di un conterraneo fuoriclasse come Mike Heron della Incredible String Band, ma
le distorsioni su danza tribale di Appearance
Is Everything, Style Is A Way Of Living e le onde d’urto elettrico di Reality Presented As An Alternative
testimoniano di uno sciamanismo rock veramente crepuscolare che attraversa
tutte le tonalità della cenere per viaggiare senza meta tra un’apparente folk
elettrico che non ha paura di virare su sponde più robuste, addirittura hard
con Brush With The Midnight Butterfly,
fino ad intravedere quel che resta di tante estati dell’amore che sembrano
passate da decenni, pur se ancora fisse nelle memorie dei musicisti più come il
rimpianto di occasioni perdute che come il piacevole ricordo di felicità
sperimentate.
Notevole la copertina, che potrebbe essere uno schizzo di Goya
completato da un Bacon calato nello spazio metafisico di qualche De Chirico di
passaggio.
Inutile dire che il gruppo non avrà seconde occasioni…
Certo, questo unicum non sarà sempre facile da reperire in giro. Io ho
un vecchio CD usato… direi di stampa giapponese a giudicare dall’interesante
booklet. Va comunque peggio a chi pretende il 33 giri originale della Decca: non
sperate di spendere, oggi come oggi, meno di 300 euro…
The Human Beast - Volume
One (LP) – Decca - SKL 5053 – UK – 1970
A1 Mystic Man 6:47
A2 Appearance Is
Everything, Style Is A Way Of Living 4:31
A3 Brush With The
Midnight Butterfly 5:19
B1 Maybe Someday 6:19
B2 Reality Presented
As An Alternative 4:57
B3 Naked Breakfast 3:06
B4 Circle Of The Night 3:09
5 commenti:
Mai sentiti questi Human Beast, cercherò di dargli un ascolto. Per ora condivido e faccio girare :)
thanksss!
Proponi sempre ottima musica Evil.ho delle notizie su alcuni componenti degli HB.: Gillies il chitarrista produce vasche di galleggiamento (camere di deprivazione sensoriale) a Singapore. Ed il bassista è un dirigente pubblicitario di Budapest. John il batterista è un professore di studi commerciali a Stoke...
Azz...produrre vasche di deprivazione sensoriale a Singapore è quasi meglio che vendere dischi a Pokhara (in Nepal); che sarebbe poi il mio piano "pensione"))
Thanksss per le news Hyde!!
eheh..anch'io sono alla ricerca di un piano "pensione".Alcuni miei colleghi hanno cominciato a far viaggi dalla Romania.
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