I frequentatori di lunga data del Blog forse si
ricorderanno che la saga di "Paganesimi Elettrici" è uno degli
elementi fondativi di questo spazio web. Una ventina di post, il primo a data
Giugno 2011. Ora, ad un anno di distanza da quell'inizio "in sordina",
per ricostruire l’ integrità di un percorso frammentato e incostante, Paganesimi
Elettrici diventa un E-Book gratuito.
Cinque racconti, uno dei quali inedito sul blog,
discografie e avventure in musica alla ricerca dell’ Arte nella Multiformità.
Tipo: pdf
Formato: A5 – bianco e nero
Pagine: 91
(altri
formati sono disponibili alla fine del post)
Ma cosa sono
i "Paganesimi Elettrici"?
Nel cyberspazio dei blog musicali, e in verità
anche tra le pagine della stampa specializzata, la “recensione” dell’album è
ancora uno dei pezzi forti, il formato perfetto per ogni post, per ogni colonna
da riempire, soprattutto per fare, nel bene e nel male, un po’ di propaganda.
Alcune recensioni, come quelle riportate nei siti
linkati a questo blog, sono eccellenti.
Anche qui non si è fatta eccezione e ci siamo
divertiti a pubblicare opinioni, giudizi, voti e stellette su dischi vecchi e
nuovi.
Eppure c’è sempre qualcosa che non convince del tutto.
Sul versante internet, per esempio, è quasi
inevitabile che ogni blogger finisca per recensire ciò che più ama e di cui ha
più piacere di scrivere e diffondere, col risultato che sommando le opinioni di
ogni spazio web abbiamo sempre album “fantastici, eccellenti, seminali…”. Non
per scarso spirito critico o eccessiva superficialità, ma per troppo amore
verso la propria musica.
Una seconda considerazione, più ampia, che può
interessare anche la carta stampata: ha ancora utilità recensire un album in un’epoca
in cui chiunque, in pochi secondi, può ascoltarlo senza spendere un centesimo?
E’ ancora un’ opinione utile o semplicemente pubblicità? Chi si ricorda gli
anni ’80 e ’90 si ricorda anche di prezzi in vertiginosa ascesa, compact disc
che all’alba dell’Euro erano arrivati a costare ben oltre le 35.000 lire. Certo
che all’epoca, in mancanza di uno spazio comune sul web, ogni acquisto doveva
essere ben ponderato, e prima di spendere somme che per qualcuno, per tanti
ragazzi squattrinati, potevano essere anche importanti, documentarsi era
d’obbligo. Si può dire lo stesso oggi?
Greil Marcus, in tempi non sospetti, già sosteneva
che "la recensione musicale è una forma morta. A nessuno frega un cazzo di
cosa pensi di un disco che hai recensito".
Ultima considerazione, o meglio provocazione: ma
l’album si ascolta ancora nella sua interezza? O forse si riversano centinaia
di canzoni in playlist infinte, ordinate un po’ a caso sull’ I-Pod, scaricate
chissà da dove e suonate chissà da chi?
Partendo da questo triplice ragionamento, cercando
di sfuggire alla stereotipata tendenza di incensare l’album perfetto, di usare
le solite “frasi fatte” da buona recensione e provando a non offrire solo
opinioni “private” e personalismi scritti, sono nati questi “Paganesimi Elettrici”.
Non si è rinunciato ai dischi preferiti, bisogna
ammetterlo, ma si è cercato di collocarli, ricontestualizzandoli per semplici
associazioni di idee, in una prospettiva – perché no? – letteraria tutta
differente.
Ne sono così risultate recensioni romanzate, o
meglio romanzesche, anche nel senso più manierista del termine, che inseriscono
un gruppo rock, un suo album, la sua storia, in uno scenario spazio-temporale
completamente differente.
I Musicisti diventano spettatori di vicende
realmente accadute in nicchie storiche inconsuete; la loro musica fa da sfondo
ad avvenimenti reali o trame avventurose prese a prestito da Salgari, Conrad o
Edgar Allan Poe, condensati in racconti brevi di poche pagine.
Il tempo, in Paganesimi Elettrici, non è lineare né
cronologico; anzi è proprio la discronia che caratterizza maggiormente queste
pagine: una discronia che è un collage di frammenti storici inconciliabili
costretti a convivere nello stesso spazio. Così può succedere che i Black Widow
si ritrovino a suonare nel Rajastan britannico di fine ‘800, o gli Eloy siano
dispersi nella decadente Venezia del XVII secolo. Tutto accade in assenza di
una linea temporale ordinata su cui inserire relazioni logiche causa – effetto
o prima – dopo. Bolle temporali ben distanti convivono nello stesso spazio.
Ogni viaggio, ogni percorso, non è spaziale bensì
temporale.
In questo universo caotico l’unico elemento di
continuità narrativa è il Principe Viaggiatore, una figura in realtà assai
stilizzata, quasi un Eternal Champion di Michael Moorcock, in grado di
attraversare epoche e percorrere i continenti alla ricerca della “Musica
Perfetta”. Ma in effetti Paganesimi Elettrici è un’esperienza ben più
sensoriale che narrativa.
L’altro criterio di continuità, esterno alla
narrazione, è la scelta degli album oggetto dei racconti, per i quali il
denominatore comune è il “Paganesimo”.
E allora perché proprio il “Paganesimo”?
Il motivo è duplice. Da un lato per rimarcare
l’eterodossia di questi testi: recensioni che non sono tali, racconti brevi che
sono piccoli saggi monografici: sono composizioni spurie, che non seguono una o
tantomeno la regola. Paganesimo dunque come forma creativa e culturalmente
unitaria di eterodossia, ma a differenza di quest’ultima non derivata dallo
scenario religioso preesistente e nemmeno in contrasto aperto ed insanabile con
esso come accade per l’ eresia. Paganesimo come forza creatrice autonoma.
Dall’altro lato il paganesimo, qualunque paganesimo
- ne esistono tanti quante sono le religioni di questo Mondo - rappresenta la
resistenza, l’alternativa all’egemonia del pensiero dominante. Non
necessariamente, come già ricordato, in modo antitetico o addirittura
conflittuale ma spesso proponendo un nuovo orizzonte culturale, una diversa
visione del mondo e delle sue leggi; delle leggi dell’uomo. Allo stesso modo
qui si parla di artisti, di album e di canzoni non allineati al mainstream,
alle classifiche di Billboard, alla logica di Mtv. Musica variopinta e diversa
perché nelle differenze sta la ricchezza della cultura.
Da elemento unificatore, esso si trasforma in un
elogio della multiformità in cui si presenta, sfuggente e inclassificabile.
Tutto da scoprire; o da ascoltare.
(tratto
dall’introduzione al volume)
Sommario del
volume:
Introduzione
LA BATTAGLIA DI DEORHAM
LA MASCHERA DELLA DIVINITA’ DANZANTE
IL NAUFRAGIO DI ATLANTIDE
ASTAROTH AL FUNERALE DEL CAVALLO
WIM WENDERS E IL FAUNO (inedito)
Discografie
Altri
formati di download
Formato A4 - pdf senza formattazioni
Formato ePub
Per ogni informazione:
theevilmonkeysrecord@libero.it
1 commento:
Velocemente lascio il commento ma presto ritornero' a fare i download, ad approfondire, a copiare il banner, etc..Intanto solo per dirti che le idee espresse nel tuo post sono veramente ad ampio respiro, che sono un'esaltazione della cultura rock, musicale in genere, e che le condivido..Sopratutto l'azzeramento dei riferimenti temporali quando si parla di musica...Ma anche altro.
A presto.
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