giovedì 28 giugno 2012

Paganesimi Elettrici – 5 Racconti in Musica del Multiforme Pagano - E-Book Gratuito



I frequentatori di lunga data del Blog forse si ricorderanno che la saga di "Paganesimi Elettrici" è uno degli elementi fondativi di questo spazio web. Una ventina di post, il primo a data Giugno 2011. Ora, ad un anno di distanza da quell'inizio "in sordina", per ricostruire l’ integrità di un percorso frammentato e incostante, Paganesimi Elettrici diventa un E-Book gratuito.
Cinque racconti, uno dei quali inedito sul blog, discografie e avventure in musica alla ricerca dell’ Arte nella  Multiformità.



Tipo: pdf
Formato: A5 – bianco e nero
Pagine: 91


(altri formati sono disponibili alla fine del post)


Ma cosa sono i "Paganesimi Elettrici"?

Nel cyberspazio dei blog musicali, e in verità anche tra le pagine della stampa specializzata, la “recensione” dell’album è ancora uno dei pezzi forti, il formato perfetto per ogni post, per ogni colonna da riempire, soprattutto per fare, nel bene e nel male, un po’ di propaganda.
Alcune recensioni, come quelle riportate nei siti linkati a questo blog, sono eccellenti.
Anche qui non si è fatta eccezione e ci siamo divertiti a pubblicare opinioni, giudizi, voti e stellette su dischi vecchi e nuovi.
Eppure c’è sempre qualcosa che non convince del tutto.
Sul versante internet, per esempio, è quasi inevitabile che ogni blogger finisca per recensire ciò che più ama e di cui ha più piacere di scrivere e diffondere, col risultato che sommando le opinioni di ogni spazio web abbiamo sempre album “fantastici, eccellenti, seminali…”. Non per scarso spirito critico o eccessiva superficialità, ma per troppo amore verso la propria musica.
Una seconda considerazione, più ampia, che può interessare anche la carta stampata: ha ancora utilità recensire un album in un’epoca in cui chiunque, in pochi secondi, può ascoltarlo senza spendere un centesimo? E’ ancora un’ opinione utile o semplicemente pubblicità? Chi si ricorda gli anni ’80 e ’90 si ricorda anche di prezzi in vertiginosa ascesa, compact disc che all’alba dell’Euro erano arrivati a costare ben oltre le 35.000 lire. Certo che all’epoca, in mancanza di uno spazio comune sul web, ogni acquisto doveva essere ben ponderato, e prima di spendere somme che per qualcuno, per tanti ragazzi squattrinati, potevano essere anche importanti, documentarsi era d’obbligo. Si può dire lo stesso oggi?
Greil Marcus, in tempi non sospetti, già sosteneva che "la recensione musicale è una forma morta. A nessuno frega un cazzo di cosa pensi di un disco che hai recensito".
Ultima considerazione, o meglio provocazione: ma l’album si ascolta ancora nella sua interezza? O forse si riversano centinaia di canzoni in playlist infinte, ordinate un po’ a caso sull’ I-Pod, scaricate chissà da dove e suonate chissà da chi?

Partendo da questo triplice ragionamento, cercando di sfuggire alla stereotipata tendenza di incensare l’album perfetto, di usare le solite “frasi fatte” da buona recensione e provando a non offrire solo opinioni “private” e personalismi scritti, sono nati questi “Paganesimi Elettrici”.
Non si è rinunciato ai dischi preferiti, bisogna ammetterlo, ma si è cercato di collocarli, ricontestualizzandoli per semplici associazioni di idee, in una prospettiva – perché no? – letteraria tutta differente.
Ne sono così risultate recensioni romanzate, o meglio romanzesche, anche nel senso più manierista del termine, che inseriscono un gruppo rock, un suo album, la sua storia, in uno scenario spazio-temporale completamente differente.
I Musicisti diventano spettatori di vicende realmente accadute in nicchie storiche inconsuete; la loro musica fa da sfondo ad avvenimenti reali o trame avventurose prese a prestito da Salgari, Conrad o Edgar Allan Poe, condensati in racconti brevi di poche pagine.
Il tempo, in Paganesimi Elettrici, non è lineare né cronologico; anzi è proprio la discronia che caratterizza maggiormente queste pagine: una discronia che è un collage di frammenti storici inconciliabili costretti a convivere nello stesso spazio. Così può succedere che i Black Widow si ritrovino a suonare nel Rajastan britannico di fine ‘800, o gli Eloy siano dispersi nella decadente Venezia del XVII secolo. Tutto accade in assenza di una linea temporale ordinata su cui inserire relazioni logiche causa – effetto o prima – dopo. Bolle temporali ben distanti convivono nello stesso spazio.
Ogni viaggio, ogni percorso, non è spaziale bensì temporale.
In questo universo caotico l’unico elemento di continuità narrativa è il Principe Viaggiatore, una figura in realtà assai stilizzata, quasi un Eternal Champion di Michael Moorcock, in grado di attraversare epoche e percorrere i continenti alla ricerca della “Musica Perfetta”. Ma in effetti Paganesimi Elettrici è un’esperienza ben più sensoriale che narrativa.
L’altro criterio di continuità, esterno alla narrazione, è la scelta degli album oggetto dei racconti, per i quali il denominatore comune è il “Paganesimo”.
E allora perché proprio il “Paganesimo”?
Il motivo è duplice. Da un lato per rimarcare l’eterodossia di questi testi: recensioni che non sono tali, racconti brevi che sono piccoli saggi monografici: sono composizioni spurie, che non seguono una o tantomeno la regola. Paganesimo dunque come forma creativa e culturalmente unitaria di eterodossia, ma a differenza di quest’ultima non derivata dallo scenario religioso preesistente e nemmeno in contrasto aperto ed insanabile con esso come accade per l’ eresia. Paganesimo come forza creatrice autonoma.
Dall’altro lato il paganesimo, qualunque paganesimo - ne esistono tanti quante sono le religioni di questo Mondo - rappresenta la resistenza, l’alternativa all’egemonia del pensiero dominante. Non necessariamente, come già ricordato, in modo antitetico o addirittura conflittuale ma spesso proponendo un nuovo orizzonte culturale, una diversa visione del mondo e delle sue leggi; delle leggi dell’uomo. Allo stesso modo qui si parla di artisti, di album e di canzoni non allineati al mainstream, alle classifiche di Billboard, alla logica di Mtv. Musica variopinta e diversa perché nelle differenze sta la ricchezza della cultura.
Da elemento unificatore, esso si trasforma in un elogio della multiformità in cui si presenta, sfuggente e inclassificabile. Tutto da scoprire; o da ascoltare.
(tratto dall’introduzione al volume)


Sommario del volume:

Introduzione
LA BATTAGLIA DI DEORHAM
LA MASCHERA DELLA DIVINITA’ DANZANTE
IL NAUFRAGIO DI ATLANTIDE
ASTAROTH AL FUNERALE DEL CAVALLO
WIM WENDERS E IL FAUNO (inedito)
Discografie


Altri formati di download

Formato A4 - pdf senza formattazioni


Formato ePub




Per ogni informazione:
theevilmonkeysrecord@libero.it


1 commento:

mr.Hyde ha detto...

Velocemente lascio il commento ma presto ritornero' a fare i download, ad approfondire, a copiare il banner, etc..Intanto solo per dirti che le idee espresse nel tuo post sono veramente ad ampio respiro, che sono un'esaltazione della cultura rock, musicale in genere, e che le condivido..Sopratutto l'azzeramento dei riferimenti temporali quando si parla di musica...Ma anche altro.
A presto.

ShareThis

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...