Cool, it’s a fairly self-explanatory plot. Each week we let the hounds of hell lose and we chase that jar-head, no talent, cracker asshole all over the globe … 'till I finally catch that fruity little pony tail of his in the back, pull him to his knees, put a shot-gun in his mouth like a big black cock of death and we’ll be back in '95 with 'Lets Hunt and Kill Michael Bolton’
Bill
Hicks
La
mia prossima missione sarà trovare
ed uccidere Alvaro Soler.
Non
lo conosco, non lo seguo; magari è pure una persona a modo, ma non
mi interessa.
Tanto
meno mi interessa ascoltare la sua musica: voglio
ucciderlo.
“Oh,
ma quanto sei deficiente!? Giudichi le persone senza conoscerle;
giudichi la musica senza ascoltarla! Bravo!! Fai come quei cazzoni
che sparano giudizi sul metal e sul punk senza nemmeno sapere cosa
sono! Spargi merda su Sanremo solo perchè sei uno chic del cazzo che
preferisce Frank Zappa?!
Vai
a vedere in quanti lo conoscono! Vai a sentire se lo passano per
radio!
La
musica va ascoltata!”
Bene,
bel discorso.
Adesso
possiamo possiamo tornare a parlare seriamente.
Ovvero,
seriamente: la vita è breve.
Non
avrete il tempo di ascoltare tutto quello che vi piacerebbe.
Quindi,
bisogna sfrondare.
Uccidendo
Soler impedirò che si aggiungano altri dischi a quella marea di
plasticaccia che già invade il mercato ogni mese. E per plasticaccia
intendo anche tutte le millemila ristampe
di Frank Zappa, miei cari bacchettoni pop.
L'altra
linea di azione, se mai non dovessi scovare Soler, è comprare tutti
i CD che posso, ammassarli in uno stanzino e chiuderli dentro.
Bruciarli
no. Quella è roba da
nazisti.
Io
non sono un nazista.
Mi
ritengo più un equo stalinista illuminato.
Ascolti
roba che mi fa schifo?
“Niet
problema tovarish! Gulag!”
“Come?”
“Si,
no problema! Tu va bel villeggiatura fresca, in posto nome “gulag”,
su a Solovki. Ci sono campi, e reti; tu sistema, ripara, lavora e non
ascolta più Soler.
Anche
perchè Soler morto scorsa settimana, sai? Picozza in testa sai... O
forse quello era altro...”
Illuminato
perchè poi, per contro, investirei un sacco di soldi per diffondere
ininterrottamente e gratuitamente nel mondo, non so, Gimme
Shelter,
Statesboro Blues degli Allman, Roll Over Beethoven, tutto il lato A
di Rain
Dogs...
Così, a gratis, per tutti, in giro per le città, per le autostrade.
Tiri giù il
finestrino e arriva la musica; libera nell'aria.
… certo,
la Musica la DECIDO IO.
Ad
ogni modo nelle ultime torride settimane mi sono divertito con
qualche acquisto a scatola chiusa, così tanto per spendere una
decina di euro acquistando orrendi CD usati di Indie
primi anni 2000 o giù
di lì.
Devo
ancora ascoltarli, ma so già che per la maggior parte saranno
canzoni educate di civile
alternativismo chitarristico,
con quel substrato punk che non manca mai; poi magari c'è qualche
sorpresa.
Altrimenti
se non ci piacciono le
sorprese che ascoltiamo musica a fare?
Questa
la breve lista della spesa:
-
Let's Bottle Bohemia dei Thrills
-
Datsuns... dei Datsuns
Sono
anni che lo voglio... ma sapete, torniamo al discorso del surplus di
plasticaccia...
-
Wilderness Is Paradise Now dei Morning Runner
(bel
titolo...)
Vi
terrò informati. Anzi, se già li conoscete tenetemi informato voi.
Musica
parlata, ora.
Ho
finito la ponderosa autobiografia di Keith Richards,Life.
Sì,
non è mica male. Soprattutto le pagine in cui ci sono preziosi
consigli su come consumare droga. Di ogni tipo.
Circa
metà del libro.
Nell'altra
metà sono tutte cose che più o meno già sapete (certo se siete
tossici incalliti, anche la metà sulle droghe, nulla di nuovo eh?)
Musica
suonata. O meglio,
ascoltata di recente.
Poca
roba. Golden
Earring e
Humble
Pie. Potete
immaginare quanto sia stato noioso il mio Agosto.
Però
c'è una considerazione.
Per
chi non li conoscesse, i Golden Earring sono un gruppo di megalomani
olandesi con una versione di 18
minuti di Eight
Miles Hight come
cavallo di battaglia. Non malaccio, dai. In linea con il periodo
(1969).
Per
il resto suonano un possente hard prog.
Gli
Humble Pie... degli Humble Pie ho sempre pensato che da un lato
Frampton sia stato clamorosamente ipervalutato, più dal pubblico
(che ha comprato 11 milioni di copie di Comes
Alive!...) che
dalla critica; dall'altro che gli stessi Humble Pie siano sempre
rimasti quel maledetto “scalino sotto“ rispetto ai loro reali
meriti (che non sono certo clamorosi, ma insomma, si difendono bene).
Per
il resto suonano un possente hard soul;
più yankee che british.
Entrambi
questi gruppi hanno avuto come proprio punto forte il sound.
Il
sound
Decine
di altri gruppi dell'epoca hanno avuto come punto forte il sound.
Cioè
quell'impasto sonoro pieno ma diretto, senza trucchi, senza
patinature, senza troppi fronzoli. Eppure caldo, intenso, zeppo di
naturale riverbero e vibrazioni profonde. Una pasta che conosciamo
bene, fatta di Hammond, Gibson, Marshall, Ludwig, volume al massimo,
roba analogica, valvolare...
Spesso
sottovalutiamo l'importanza del “puro suono”.
Al
di là del songwriting, della melodia, dei ritornelli, delle parole
(e chi se ne frega di quelle...).
Perchè
poi diciamocelo: mica
sempre si ascolta una canzone nota-per-nota,
beat-per-beat, secondo per secondo. Spesso si è un pochino
distratti, a volte un po' sovrappensiero...
“Dove
avrò messo le chiavi?”
“Quanto
era gnocca la cassiera...”
E
allora ecco che un bel
sound fa il suo
dovere.
“Cazzo!
Bella questa! Questo è Rock!”
E
in realtà ve la dimenticate subito; anzi nemmeno l' ascoltate.
Ma
“quel” suono...
ehi!
Ecco,
potrei stare qui o re a disquisire di quanto ogni decennio, o meglio
ogni generazione abbia un
suo sound, oltre che
una sua melodia, un suo atteggiamento... un suono che a volte esce
direttamente dalle piccole/grandi innovazioni comprese in
quell'angusto spazio tra l'uscita del jack dallo strumento e il banco
mixer.
E
lì... chi ci capisce...
E
quindi tra il '63 e il '68 cambia... era una certa cosa, poi fino a
metà '70 un po' diverso... poi ti arrivano gli '80, la Roland e
tutto di nuovo va a catafascio...
E'
un lungo lungo affare...
Per
ora basta; vado a caccia.
A
presto, e non piantate picozze nei posti sbagliati...
Capitan
Vinile
7 commenti:
Sono andato a cercare questo Alvaro Soler, per curiosità. Non certo per ucciderlo. E ho cercato di immaginare il tipo di fruitori di questo tipo di musica.Dove? in piscina o mare tutti insieme in allegria stipati gomito a gomito immersi nella reciproca pipì, ascoltando cacca dal sapore latino ad un livello di volume che scimunisce anche gli scimuniti.
La biografia di Keith mi piacerebbe leggerla.
Un abbraccio.
Attenzione ai balli di gruppo in acqua...
Bel colpo Hyde! La piscina centra una questione che da tempo mi fa pensare e su cui si potrebbero scrivere caterve di roba (e Simon Frith credo l'abbia fatto, da qualche parte).
Perchè se io fossi il DJ in una bella piscina all'aperto di Agosto metterei su a nastro El Mismo Sol di Soler... perchè è QUELLO CHE LA GENTE SI ASPETTA. Gente normale, che lavora, che ha bambini piccoli, che passa un giorno in piscina perchè le ferie non s'incastrano o i soldi mancano.
Ma proviamo a pensare cosa sarebbe quella stessa piscina con Heroin, o The End, o Love tears us apart... o una playlist del genere. Semplicemente, sono canzoni INADEGUATE AL CONTESTO.
Di questi esempi ce ne starebbero decine. Ma allora: possiamo prescindere dal contesto? Possiamo prescindere non solo da "chi appartengono" le orecchie che ascoltano, ma anche dal "dove sono"?
Io credo che tanta variabilità (spesso di superficie) della musica ROck, non sia dovuta all'estro degli artisti ma al contesto in cui quegli artisti operano; dalle tante mani e orecchie attraverso cui il flusso sonoro passa, prima di essere inscatolato e venduto. A ciò si aggiunge che la "riproduzione" di una certa musica può incastrasi bene oppure malissimo all'ambiente in cui quella riproduzione avviene.
Insomma se gli stessi Morrison, Krieger, Manzarek e Densmore non si fossero incontrati a Los Angeles nel 1966, ma in Inghilterra nel 1978, non avremmo i Doors ma i Joy Division; e comunque qualunque loro canzone sarebbe inadeguatissima alle famiglie nella nostra piscina!
Ciaoo!!
Ho cercato e ho capito chi è questo tal Alvar. A mia figlia di 11 anni piace, ma già al compimento del dodicesimo anno cominciava a stargli sull'anima. Per compleanno le ho regalato una picozza . Per quanto riguarda gli Humble sono daccordo con te.
Un abbraccio.
Le estati ci consegnano spesso questi motivetti. Quello che non gli perdono è che ogni tanto "mi costringe" a canticchiarlo!
Povero Alvaro Soler, anche io voglio ucciderlo. Con tutte le mie forze. E' l'autore del pezzo del momento per mia moglie e mia figlia. Ho già detto che voglio ucciderlo anche io?
Si, l'hai detto! MA ripeterlo aiuta!))
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