Artista: Alamo
Titolo: Alamo
Anno: 1970
Label: Atlantic (SD
8279)
Line up:
Larry Davis: bass
Larry Raspberry: vocals,
guitar
Richard Rosebrough: drums
Ken Woodley: keyboards,
voclas
A1 Got To
Find Another Way 5:10
A2 Soft
And Gentle 7:05
A3 The
World We Seek 3:40
A4 Question Raised 4:08
B1 Bensome Changes 3:37
B2 All
New People 4:53
B3 Get
The Feelin' 6:06
B4 Happiness Is Free 4:22
Sveglia, amici del sound vintage più educato e rispettoso delle onde
“Classic-Rock-FM”! Alamo è l’album che state cercando. Quartetto di discreti
capelloni di Memphis che, nel nome di un luogo in cui si formò lo US Pride, si arrende ai maestri inglesi
inzuppando tutto un LP in buon bourbon deepurpoliano (anche in versione Rainbow,
ancora ben lontani dal venire); ma al party ci sono anche Quatermass e Spooky
Tooth, senza dimenticare prodi conterranei come i Grand Funk (periodo Craig
Frost) o commilitoni confederati come i Bloodrock, sarà per l’appeal southern
della voce di Ken Woodley che ricorda assai Jim Rutledge, mancando sì della
tamarraggine e del gusto un po’ horror di Timepiece
o Double Cross, anche se All New People non scherza, ma sfornando
comunque un lavoro ben arrangiato, con un organo a tratti elegante da piccola parrocchia del
Sud, che spesso duetta con una chitarrona solista di stampo JeffBeck-iano e
insieme mantengono un equilibrio talmente saldo che alla fine sembra quasi (quasi
eh!) noioso: nessun eccesso, nessun colpo di testa, nessun palloso assolo di
batteria; chissà che la produzione dell’enorme Atlantic non abbia un po’
tarpato le ali a questo gruppo che, pur saldamente “riff-based”, manca del
pezzo fortissimo da lanciare su 45 giri. E se la lenta Soft and Gentle (…brrrr…) vi spaventa con quell’inizio soffuso e
sdolcinato, abbandonatevi tranquilli al bell’assolone da guitar hero solitario
di Raspberry e alla lunga risposta di coda dell’Hammond di Woodley (leader ed
autore di tutti i pezzi, fra l’altro), anche perché le quattro-canzoni-quattro
che seguono sono rampanti numeri hard, assai simili tra loro fino al punto di
mimetizzarsi l’una nell’altra, ma piacevoli all’ascolto, come una sigaretta
dopo il sesso. Appunti casuali: il riffone di The World We Seek (eccoli i Quatermass!) che parte dall’organo e
contagia chitarra e batteria, gli infuocati tappeti tastieristici in Question Raised, il prepotente groove
nel mezzo di All New People, dove la
band finalmente si abbandona a quell’enorme e sudata tamarreide ritmica che gli
appartiene di diritto ma che non sempre riesce a esternare completamente, pur se
già era emersa nella tremenda intro di Got
To Find Another Way, uno di quei pazzi per cui sbatteresti la testa contro
un muro finchè ce n’è…
Get the feelin’ scatena un
voltaggio imponente su una ritmica “samba-sabbah” tra Santana e il Frank Marino
di Satisfy Your Soul; Happiness Is Free (allarme hippy attivo!
- allarme hippy attivo!) rimbomba come una tempesta in un bicchiere, sbattendo
forte la sua grossa fronte heavy-pop contro una bella arrampicata libera per
schitarrate grezze. Alla fine non ricorderete il titolo di nessuna canzone ma, per
le vostre orecchie in cerca di anticaglie da rispolverare, il piacere è
puramente timbrico. E mi raccomando di alzare tanto il volume perché il sound
ne guadagna non poco, in questo disco bello da ascoltare se già di buon umore,
mentre in caso contrario non riuscirà a risollevarvi del tutto la giornata.
Classica etichetta (e classica inner) Atlantic “rosso-verde” e quindi
prezzi non impossibili per la stampa USA originale: buone copie per non più di
30 – 35 euro: può anche valerne la pena, visto anche il bell’acquerello di
copertina. Ristampato in CD dalla Black Rose (BR 138): nessun booklet, nessun bonus,
minime informazioni ma prezzi convenienti soprattutto su Amazon.de, 5 € nuovo
solo 3,5 € usato! Cosa aspettate?
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