venerdì 8 febbraio 2013

The Eighties Matchbox B-Line Disaster ‎– The Royal Society


E allora venite! Venite infaticabili cercatori di alternativo, ragazzini curiosi, ventenni indie e antichi punk. Venite al malefico Luna Park che gli Eighties Matchbox B-Line Disaster hanno costruito su quel vecchio terreno di sepoltura indiano i cui spiriti riemergono nelle notti che piacciono all'Uomo Lupo.
Uno psychobilly nevrotico, dalle pesanti tinte dark, inserito su paure di chitarre distorte e terapie alla Clorpromazina. Un cantante che fa la voce grossa per spaventare i bambini nella notte di Halloween, rimasugli dei Cramps, battiti di Bo Diddley (Rise Of The Eagles), cattiverie fender alla Ward Dotson (The Fool) ed un'estetica di tetra ironia tra la Famiglia Addams e le trascrizioni più truci di Scooby-Doo, che arriva fino a qualche frammento di Joy Division a fumetti,  rumorismi mentali da Killing Joke (I Rejection) e le zanne di plastica dell’ultimo Jon Spencer.
The Royal Society è il loro secondo album: tantissime tracce, tantissime giostre; poche superflue, alcune veri e propri labirinti dell'orrore (Puppy Dog Snails, Drunk On The Blood, Freud's Black Muck), altre giochi di specchi alla neo-mescalina (The Dancing Girls, Temple Music). Il rondò diabolico di I Could Be An Angle vale il prezzo del biglietto.


The Eighties Matchbox B-Line Disaster  – The Royal Society (2004)

1             Rise Of The Eagles                        
2             I Could Be An Angle                     
3             When I Hear You Call My Name                             
4             Migrate Migraine                          
5             Puppy Dog Snails                          
6             The Dancing Girls                          
7             The Fool                            
8             I Rejection                       
9             Drunk On The Blood                    
10           Mister Mental                
11           Freud's Black Muck                      
12           Temple Music                 
13           The Way Of The Men Of The Stuff
                 

2 commenti:

ant ha detto...

Ottima scelta e ottima recensione! Mi hai fatto venire voglia di riascoltare il disco.
Gli Eighties Matchbox sono da sempre tra i miei preferiti…anche se si sono estinti, purtroppo.

Unknown ha detto...

Estinti presto, però ancora integri. Tra vent'anni saranno roba di culto!

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