Qualche passo avanti; un
risultato più sopra le righe e soprattutto meno tempo per ottenerlo. Per chi
non avesse familiarità con l’esperimento “Blob”, questo è l’imprescindibile
post di riferimento.
E ricordate sempre che, come
diceva tale J.C. ad un prefetto romano in un famoso musical: Your words, not mine!
Secondo alcuni i Pink Floyd ben trent’anni fa non
sarebbero mai sbarcati sulla Luna. Ma qualcuno lassù ha camminato per davvero: David
Gilmour,
Roger
Waters,
il
produttore Alan Parsons...
The
Dark Side of the Moon è il loro album più ascoltato, più famoso, discusso,
idolatrato e talvolta anche snobbato.
Un
disco che parla di follia,
pazzia,
soffocamento, eccitazione, paura, relax, adrenalina, alienazioni
parte della nostra società e drammaturgia quasi cinematografica, creato per raggiungere un
pubblico più vasto di quello che lo seguiva già dai tempi psichedelici di
Barret; un disco che abbandonò del tutto la forma-suite a
favore della canzone commerciale per renderlo più popolare un fenomeno musicale che ancora oggi
fa discutere, anche se solo per colossali vendite, e non più per controversi meriti artistici.
E' risaputo che i Pink Floyd
hanno prodotto album migliori di
"The Dark Side of the Moon"
come “Ummagumma” (1969),
l’imprescindibile “Atom heart mother” (1970), il bellissimo “Meddle” e il
fondamentale, psichedelico “The piper at the gates of dawn” (1967):
i dieci brani che lo compongono non sono poi
così memorabili come ci si aspetterebbe ed anzi talvolta sono anche un po’
banali;
l'album è
appena discreto nel caso lo
riducessimo allo "scheletro", annientandone, cioè, il corpo sonoro.
I
Floyd verranno ricordati e apprezzati più per le
straordinarie innovazioni ed evoluzioni apportate al suono che per pezzi mostruosi come Us and
Them e l’eccitante The Great Gig in
the Sky, un "volo" viscerale senza parole, Money uno sguardo ironico sul capitalismo che risulta abbastanza slegato rispetto al contesto,
oltre ad essere musicalmente l’episodio minore. Gran
parte del merito va attribuita ad Alan Parson fenomenale nel trasformare
gli esperimenti di Ummagumma in trovate d'effetto per musica leggera : non c’era negozio di Hi-Fi che non
utilizzasse questo album come disco dimostrativo con fluente e
colorata retorica.
Dark Side
Of The Moon rimase ininterrottamente nelle charts Billboard per 724 settimane,
fino agli anni '80, un concept onirico che inaugurava l’era della modernità tecnologica che distrugge i Pink Floyd ma li
regala alla leggenda.
Tutto
ciò che esiste sotto il sole è "in tune", ma il sole viene eclissato e
sopra le nuvole, in un vortice di note, il vero
gruppo deve essere ricercato in The Piper At The Gates Of Down : è una vittoria della verità sulle menzogne. Molto meglio abbandonarsi all'ascolto
di Van Der Graaf Generator, Nice e
Yes.
Si
ringraziano gli inconsapevoli: Metallized.it,
Storia
della Musica, Ondarock,
DeBaser.it,
PianetaRock,
Rockol,
Movimenti
Prog, Rockline,
Musicoff,
Universomusica,
Rock
Music Space, Scaruffi.com
10 commenti:
..ho preso appunti ..
Mamma che sbattone :)
I diversi caratteri e grandezze rendono meglio visivamente l'idea del blob di cui parlavi l'altra volta; nel contenuto invece l'ho notato meglio nelle ultime righe, sembrano più messe assieme a casaccio delle precedenti; mentre il punto di vista mi sembra uniforme.
A me 'sto gioco sembra pure divertente!
e questa invece sembra un pò diversa!
Il disco serve a testare le casse appena comprate. E basta.
Ho sempre preferito il primo periodo di questa band (The Piper su tutti, e li ho amati fino a Meddle, poi stop..)_Bellissimo il blog. Salud!
Lavoro più grezzo, ma per me migliore del precedente. Non consideratela una vera recensione, nè un reale specchio dei miei pareri; è più un insieme di frasi riferite ad un unico oggetto, messe più o meno "in fila"
Un saluto a tutti e grazie per i commenti.
Mmm per la prima volta mi trovo in disaccordo con una tua opinione.
"Ummagumma" è un disco pretenzioso oltre ogni limite...ogni componente sfoga il proprio ego con brani che si faticano a ricordare (l'esperimento è stato replicato con risultati disastrosi dagli EL&P otto anni dopo sui due "Works"... ovviamente il contesto e il sound sono completamente diversi) "Atom Heart Mother" lo trovo di una pesantezza estrema... indecisi se sviluppare una sensibilità prog (title track) o perseguire un linguaggio psichedelico anacronistico. "Meddle" dimostra finalmente una band matura, autrice di un disco di notevole caratura. "Dark Side" inizia il viaggio, "Wish You Were Here" accentua in maniera meravigliosa la sensiblità pop, mentre "Animals" mostra Waters ispirato come non mai. "The Piper" è un disco strepitoso scritto da un'altra band, imparagonabile con la seguente produzione :D
@DJ JEN: devo premettere che anch'io trovo Atom Heart Mother piuttosto pesante e che DSOTM non mi ha mai detto granchè.
Ma infatti questa NON è una mia recensione, nè un mio personale parere... E' qualcosa di diverso, come spiegato nel post introduttivo a blob.
Come dire...your words - not mine!..appunto))
Ne abbiamo già discusso abbondantemente di quanto questo album abbia diviso le tifoserie floydiane.
Quello che c'è di nuovo e che domani, 1 marzo 2013, sono esattamente 40 anni che questo album fa parlare di se.
Come passa il tempo eh...
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