Artista: Maypole
Titolo: Maypole
Anno: 1970
Label: Colossus (CS-1007)
Label: Colossus (CS-1007)
Line Up:
Steve Mace: guitar
John Nickels: bass
Dennis Tobell: lead guitar,
backing vocals
Kenny Ross: lead vocals
Paul Welsh: drums
Tracklist:
Glance At The Past 10:05
Show Me The Way
Henry Stared
Changes Places 9:26
Under A Wave
Look at Me
Johnny 4:25
Come Back 4:25
You Were 2:52
In The Beginning 4:37
Dozy World 3:05
Stand Alone 7:12
Un album di quelli enormi (cinquanta minuti!), per questi chitarristi
maratoneti di Baltimora che fanno del barrage ritmico tra Townshend e McGuinn
un annacquato marchio di fabbrica per costruirci sopra un lato A fatto di due
estese suite di 10 minuti l’una,
divise ognuna in tre “movimenti”. Sentori progressivi? Neanche per sogno:
nessun cambio di ritmo, nessuna tastiera, nessun flauto, neanche un cantante castrato
… solo voltaggi chitarristici notevoli e un’ ispirazione di songwriting che
guarda inaspettatamente ai Kinks di Face to Face (Show Me The Way) e ancor più palesemente ai Byrds più epici,
deformati da una lente di sana megalomania, palese già nel concept, interpretato
dalle note di copertina come la ricerca di una rivoluzione culturale pari a
quella che nel villaggio di Merrymouth, nel XVII secolo, spezzò le rigidità
delle leggi puritane… Così, tanto per complicarsi la vita… Tra suoni solo vagamente sudisti e facili
melodie assolate e biecamente “christian rock”, che piacerebbero ai Kings of Leon,
Henry Stared è sognante come il monologo
di qualche capellone californiano in tremendo ritardo all’ultimo live dei Wishbone
Ash, quelli delle parti più lente di Argus. La seconda suite, composta dal
trittico Changes Places/Under A
Wave/Johnny è, grazie al cielo, più energica, mossa da riff battenti come una
James Gang filtrata da un bel setaccio funky, mentre il cantante Kenny Ross si
sforza di trovare il giusto timbro tra una finta innocenza adolescenziale e un ammiccamento
dandy appena miagolante, riuscendo, in Changes
Places, ad indovinare anche un bel fraseggio moderno, se ritenete moderno
il brit-pop degli Oasis.
Il lato B è una sciarada di pezzi più sintetici (eccetto i sette
minuti e mezzo di Stand Alone)
costantemente costruiti su intrecci chitarristici assai power-pop, che nei
momenti più felici (ma solo lì…) potrebbero essere scarti dell’Alex Chilton dei
Big Star (Dozy World) con la solista
di un Neil Young appena adolescente (In
The Beginning). In chiusura la lunga Stand
Alone, che si apre con i soliti accordi da Stairway to Heaven, o Taurus…se
siete maligni (d’altronde siamo solo nel ’70…) e si dilunga su toni da ballad
depressa e pedante, riscattata solo parzialmente dall’ovvia coda strumentale finale.
Originariamente distribuito dalla Colossus, con label gialla e scritta
rossa, il vinile è oggi un piccolo pezzo da collezione, raro sì ma di qualità musicale
non eccelsa. Difficile trovare una copia in buono stato sotto i 70 $ anche se
ci sono in giro molti VG tra i 40 e i 60 $…per chi si fida. Non spendete più di
80$ comunque, perché la musica non ne vale la pena … La Radioactive ha
ristampato il CD nel 2006 e la Gear Fab nel 2010; prezzi altini se si acquista
direttamente su Amazon (poco oltre i 20 $) ma molti venditori affiliati offrono
il CD a circa 15 $; se si va sull’usato si possono poi spendere non più di 8-9 €
(più spedizione).
1 commento:
Un'altra perla rara del nostro Evil Monkey!
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