domenica 11 marzo 2012

The 5 Best & Lost Hard-Rock Solos From ‘70s


In un decennio che ha conosciuto Stairway to Heaven, Stargazer, Cortez the Killer, Rock Bottom, Eruption e tanti altri storici pezzi di bravura, una sintetica lista di prelibatezze assai meno conosciute, con il proposito, in futuro, di dare spazio anche agli Artisti che non hanno qui trovato posto.


5. Louis Dambra - Kingdom Come
Sir Lord Baltimore - Kingdom Come (1970)


Band culto del primissimo Heavy Metal, il power-trio della East Cost definisce una volta per tutte lo stoner-rock come evoluzione naturale dei folli decibel dei Blue Cheer.


4. Gary Richrath – The Unidentified Flying Tuna Trot
REO Speedwagon – You Can Tune a Piano, But You Can't Tuna Fish (1978)


Tra le tante indemoniate schitarrate Hard del folletto dei REO, questo bizzarro strumentale di post-surf merita certo una menzione.


3. Larry Wallis - City Kids
The Pink Fairies - Kings Of Oblivion (1973)


Fluido, semplice, intimamente Rock. Wallis trasporta i Fairies dai trip psichedelici alle strade affolate del glam e del travestitismo.


2. John Cipollina - They making a Monster
Copperhead – Copperhead (1973)


Spigolosità, asimmetrie, dissonanze, gelido vibrato e sinistri scenari western. Il marchio di fabbrica di un chitarrista che qui potrebbe essere una versione Hard-Rock di Zoot Horn Rollo.


1. Johannes Weinzierl – Eye Shaking King
Amon Duul II -  Live in London (1974)


Sostenuto dal perifrastico riff di Chris Karrer, Weinzierl dispiega tutto l’enorme arsenale del futuro Heavy Metal mitteleuropeo.



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