sabato 26 maggio 2012

The Misunderstood: Viaggio nel Sole e ritorno Pt.2 - Epilogo



Mark 3: Prophet of New Order

A posteriori il trasferimento a Londra fu l’inizio della fine per un gruppo che, artisticamente, pareva destinato al Successo.
Rick Brown non potè partire con i compagni a causa di problemi pendenti con la leva; i restanti quattro componenti, che avevano racimolato i soldi per i biglietti aerei vincendo una serie di Battle of the Band assai pilotate, sbarcarono a Londra, senza visti né documenti, in una piovosa giornata di mezz’estate, caricandosi a spalla tutto il loro equipaggiamento. Si stiparono in un taxi diretti a casa Ravencroft dove il produttore aveva garantito loro ospitalità. Dovettero aspettare due giorni, dormendo sul marciapiede, che qualcuno aprisse loro la porta. I genitori di John nulla sapevano di quel gruppo di esausti ragazzi californiani ed ebbero non pochi dubbi (e problemi) ad offrirgli una prima accoglienza. Quando, dopo circa due settimane, Rick Brown potè riunirsi al gruppo, trovò i suoi amici accampati in un gelido seminterrato a vivere d’espedienti. Il primo a mollare fu Treadway, costretto anzi a rientrare in patria per obblighi militari. Nel frattempo la vita semi-clandestina e la sperimentazione dei paradisi artificiali del sottobosco londinese stava minando gravemente la salute fisica e morale di Campbell e Rick Moe.
Fu solo attraverso il fratello di John Ravencroft, Alan, che il gruppo entrò in contatto con la Fontana Records, sussidiaria della Philips, etichetta che aveva sotto contratto l’eccellente soul bianco dello Spencer Davis Group, il rock scatenato dei Pretty Things e i campioni del proto Punk, i Troggs. Treadway fu sostituito da Tony Hill, chitarrista preparatissimo e originale che strinse un solido rapporto artistico con Campbell.


Con la produzione di Dick Leahy il gruppo incise i sei pezzi che ancora oggi possono essere considerati il punto d’inserzione di tutta la psichedelica britannica (e non solo…). Prima dei Pink Floyd, dei Deviants, dei Soft Machine, i Misunderstood decollarono per l’esplorazione di un “altrove” musicale senza precedenti. La sezione ritmica ormai solidissima, la voce da rocker consumato di Brown, gli inediti intrecci chitarristici di Campbell e Hill alzarono di parecchio l’asticella che Jeff Beck (e Jimmy Page) aveva posto con brani come Smokestack Lightin’ o Stroll On.
Children of the Sun, innestata su un riff spagnoleggiante, avanza a ritmo di marcia, sferzata dal furore chitarristico di Campbell che suona con tutta la rabbia di colui che sente pressante il bisogno di riscatto e rivincita nei confronti di un mondo che per troppo tempo lo ha ignorato, mentre Rick Brown declama con una verve quasi mistica versi di invasata iniziazione:

Let go lovely children
Close your eyes and drift away
When you wake again tomorrow
You'll be born again to stay
Thus the word of love has spoken
You've joined the children of the Sun
You've joined the children of the Sun
Relax yourselves and drift
Into the regions of your mind
As understanding glows before you
All that’s left of you is kind
Thus the word of love has spoken


Ancora meglio è My Mind, il raga-rock definitivo, aperto dal riff cardiaco e rotondo di basso che lascia spazio a chitarre orientali e ad accordi martirizzati e metallici di slide: una foga, un volume, una tendenza hard sconosciuta alla dolce psichedelica inglese cresciuta all’ombra di Norvegian Wood e Tomorrow Never Knows. In quell’estate del 1966 solo i 13th Floor Elevator di Reverberation potevano tenere testa ad un brano simile.
La riscrittura che il gruppo fa di Who Do You Love, vecchia hit di Bo Diddley, precede addirittura di un paio d’anni le fantastiche versioni di Doors e, soprattutto, dei Quicksilver. Un pezzo dilatato e spinto verso l’atmosfera dalla propulsione delle chitarre, ora placidamente fluttuanti, ora cariche di rabbia hard-rock in un’alternanza spiazzante. I Unseen recupera lo stesso brano di Pete Seeger di che i Byrds stavano incidendo per Fifth Dimension: i Misunderstood trasformano l’elegia malinconica e fatalista in un impeto di vendetta e risentimento declamato con scenica arte da Rick Brown. Find a Hidden Door è un boogie mistico impreziosito da armonie vocali e dal consueto nodo gordiano di chitarre inestricabili. Poi I Can Take You To The Sun, canzone che lo stesso Ravencroft riteneva (e ritiene tutt’ora…) una delle migliori canzoni di sempre, uno space rock in galassie prive d’atmosfera che sfocia in una lunga coda acustica di Tony Hill, uno psycho-sirtaki su cui il cantante sussurra una poesia di dolce abbandono:

Well I speak of love but you do not see
cause words are words and they mean nothing more
with half a mind you laugh at me
cause I speak of colours you’ve never seen before
You’ve existed in a lie, that will some day show
I can take you to the Sun, to the Sun,
but you don’t want to go

In tutto circa 15 minuti di musica, ben registrata, ottimamente prodotta. La Fontana distribuì come primo singolo I Can Take You To The Sun/Who Do You Love? (Fontana TF 777); intanto il gruppo cercava di farsi largo nel folto ambiente musicale londinese: se le opportunità erano molteplici, la concorrenza era spietata e ogni band in città poteva vantare un management migliore dei cinque spiantati di Riverside. Nonostante tutto i Misunderstood riuscirono a suonare al mitico Marquee dove riproposero il loro l’avveniristico live-act con liberi feedback ciclici di strumenti solitari sul palco. Tra il pubblico, i membri dello sconosciuto gruppo blues Pink Floyd prendevano appunti…  John Ravencroft cercò di blandire la stampa locale con estese recensioni, miste tra il romantico e l’iniziatico:

Now there is considerable talk in London about the Misunderstood. One influential critic has said that their music had affected him as had no other music, It had expanded his mind and increased his comprehension of the essential goodness in mankind. Other critics speak of the "beauty" and "love" they find in the music. This is not another of the myriad group hitching their narrow hopes to the “psychedelic" label. They believe, they see, they comprehend and their goal is not wealth, tame and the other trappings of our tired, sad, blind and staggering civilization but It is nothing less than that of bringing the whole world to this state of awareness through their music. When they left California they were just people, musicians and the best friends l've ever had. Now they have become prophets of the new order, harbingers of a brilliant. soft and alive dawn for mankind. They stand in the midst of a wilderness that is filled with man’s mistakes and stupidly and they stand with Donovan, the Beatles and those others who, through investigation and mystical experience have had their eyes closed to the pettiness, blinded to thee greed, blocked from the violence and opened to a dancing, shimmering, whispering, sliding, beckoning light.

John Ravencroft – Articolo del 1966 tratto dalle note di copertina a Before the Dream Faded

Ma poco dopo le sessions per la Fontana, Rick Brown fu definitivamente costretto a ritornare in patria per risolvere le sue pendenze con l’esercito, mentre Rick, Glenn e Steve rimasero in Europa cercando di gettare le basi per un piccolo tour promozionale.


Questa nuova separazione fu la fine del gruppo. Rick non riuscì più a ritornare in Gran Bretagna e i tre ragazzi americani passarono giorni interi sul battello tra Dover e Calais, coi visti scaduti, senza potere mettere piede a terra. Quando furono rimpatriati, i Misunderstood non esistevano più. Il caso volle che, subito dopo il loro scioglimento, la scena underground di Londra, letteralmente,  esplose: John Hopkins e Joe Boyd aprirono l’UFO Club alla fine del 1966 e per tutto l’anno seguente ospitarono come band fisse Pink Floyd e Soft Machine; contemporaneamente i Social Deviants, la comune anarco-hippie di Mick Farren, si riversò nel seminale gruppo di rock alternativo dei Deviants, poi evolutisi nei Pink Fairies con l’ingresso dell’agitatore-sovversivo-batterista Twink, fresco del successo di S.F. Sorrow coi Pretty Things, proprio su label Fontana. Fu una questione di tempo. Qualche mese in più e i Misunderstood sarebbero probabilmente stati headliner al “The 14 Hour Technicolour Dream”, l’evento che fu zenit di tutto il movimento psichedelico britannico.

Mark 4: Aftermath

Tony Hill si aggregò al violinista della Third Ear Band Simon House per dare vita ad un oscurissimo gruppo di Hard-rock d’appendice, gli High Tide.
Steve Whiting e Rick Moe ritornarono e Riverside, abbandonando ogni velleità artistica. Per pagarsi il viaggio di ritorno i ragazzi furono costretti a vendere i propri strumenti. Glenn Campbell invece volle ritentare l’avventura in Gran Bretagna: mise in piedi un gruppo piuttosto male assortito di musicisti e tornò in sala d’incisione ancora con la Fontana. Il risultato furono un paio di singoli a nome “Misunderstood feat. Glenn “Fernando” Campbell”:  rock-blues competente e discretamente prodotto ma nessuna rimanenza del furore e della sperimentazione di un tempo. Le incisioni del 1969 saranno poi edite integralmente molti anni dopo dalla Get Back Records a titolo Golden Glass.
Sulle ceneri di quest’ultima, apocrifa, formazione dei Misunderstood, Campbell, assieme al cantante Ray Owen e al sassofonista Chris Mercer formò poi i Juicy Lucy, che, accasatisi con la Vertigo, pubblicarono qualche album all’inizio degli anni ’70 seguendo il flusso del pacifico Prog-Blues di Savoy Brown, Groundhogs e Climax Blues Band.


Dal canto suo John Ravencroft non esisteva nemmeno più; smessi i panni del talent-scout vagabondo, aveva cambiato il suo nome in John Peel: sarebbe diventato il disk-Jokey “undergound” più influente di sempre. Scontò la pena di avere contribuito ad affossare una delle più luminose promesse della musica pop facendo conoscere in Inghilterra (e nel mondo) gli Amon Duul, i Social Deviants, i Faust, Marc Bolan e tanti altri artisti, dando voce e riconoscimento ad un embrionale forma di “Rock Alternativo”.
Nel frattempo la vita di Rick Brown si stava trasformando in un romanzo d’avventura degno di Heinrich Harrer. Intollerante alla vita militare, strafatto di LSD, disertò l’esercito e si rifugiò a San Francisco in Haight-Ashbury, non più paese delle Meraviglie ma ormai crocevia di ogni diseredato d’America. Con gli agenti FBI alle costole, riparò prima in Inghilterra, dove divise per breve tempo un appartamento con un ubriachissimo Jeff Beck, poi fu costretto a fuggire addirittura nell’India del Nord. Sull’Hymalaya studiò sanscrito, unendosi alla setta Vaishnava per oltre tre anni. Nel 1974, a seguito di una lite con il vecchio maestro del monastero, scappò al sud, dove un amico di vecchia data che trafficava in gemme preziose aveva scoperto una miniera di rubini. Qui iniziò una seconda vita come importatore di preziosi.
Nel 1981, assieme a Campbell, Rick tentò anche di resuscitare il ricordo dei Misunderstood suonando raga-rock col gruppo The Influence.
Riemerse di nuovo nel 2008 quando, pubblicò il racconto autobiografico Like, Misunderstood. A Band, a Journey, a Dream, a Disaster, uno script su cui ci sono voci di trasposizione cinematografica.

Il nome dei Misunderstood fu riportato veramente in luce per la prima volta luce dalla casa discografica Cerry Red nel 1981 con l’EP Before the Dream Faded, compilation dei singoli del 1966 per la Fontana. Col tempo si sono moltiplicate le pubblicazioni su CD, fino a riesumare le prime incisioni con Phelps e l’esperienza ai GoldStar Studio documentata su The Legendary Goldstar Album.

Durante la loro beve esistenza  i Misunderstood pubblicarono un solo 45 giri.
La loro è la storia di un meraviglioso fallimento. Un fantastico, avanguardistico, futuristico flop. Troppo oltre per il loro tempo. Il loro destino era già scritto nel nome; nulla ha più potuto cambiarlo. Più di ogni altra parola, vale il ricordo dello stesso Glenn Campbell riportato da Richie Unterberger nel suo libro Unknown Legends of Rock'n'Roll:

“It wasn’t that we were so much overlooked when we were around. It was just that nobody knew we existed!”

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