Chiudiamo
questo percorso alla ricerca dell’ Esattezza ritornando indietro addirittura a
Pitagora ed alla sua mistica scuola per iniziati parlando di un’altra moderna mistica scuola per iniziati – The Theatre of Eternal Music – e di un suo
esponente in particolare: Tony Conrad. Restio, come del resto i suoi colleghi,
ad incidere e rendere replicabile e diffondibile la sua musica, il violinista del
New Hampshire fuoriuscì dal suo territorio solo per rinchiudersi in un altro
tipo di prigione: gli studi di Wumme, persi nelle campagne di Amburgo, in cui i
Faust, l’esperimento “ferankensteiniano” del produttore Uwe Nettelbeck, erano
segregati da ormai un anno in uno stile di vita pressoché monastico. Qui, nell’autunno
del 1972, con l’accompagnamento del basso intellettuale di Pèron e della
trogloditica batteria di Werner Diermaier e l’apporto del prezioso tecnico del
suono e tuttofare Kurt Graupner, Conrad incise su disco una delle grandi
“evasioni” dai circuiti iniziatici del Teatro della Musica Eterna: Outside the Dream Syndacate. Quello che
oggi è senza dubbio uno degli archetipi sia minimalismo estremo, sia di certo post-rock
à la Jim O’Rurke (che collaborò vent’anni
dopo aell’unica apparizione dal vivo del singolare terzetto), sia di certo
Metal “sui generis” come quello Om e Earth.
Nessun altro avanguardista è
all’altezza di Conrad. È un fondamentalista assoluto, forse nell’ambito della
musica Universale solo Sky Saxon dei Seeds potrebbe rivaleggiare con lui.
Nessuno è mai riuscito con la stessa
dedizione di Saxon e Conrad a ripetersi senza sosta, alla ricerca di tratti
nuovi nell’immagine della Verità già acquisita. Outside the Dream Syndacate è
ideale da ascoltare a ripetizione, finché il disco non si impossessa della
stanza e di fatto si trasforma in Te.
Julian
Cope - Krautrocksampler
Alla
base del lavoro c’è una rigorosa ricerca di Conrad non più solo
sull’intonazione o sull’accordatura, ma addirittura sull’interferenza e sulla
frequenza stessa delle onde sonore. Il livello di esattezza arriva non più solo
alle sette note ma addirittura agli Hertz emessi dalle corde del violino.
Apollo oltre Apollo.
Conrad
prova di mettere in musica il concetto, purissimo, di idea platonica attraverso
la sua incarnazione più elementare: l’accordo. E con esso il numero intero,
perfetto, finito e definito univocamente. Questo solido ritorno a Pitagora pone
la musica di Conrad come una delle espressioni più pure di matematica
applicata, un‘ incarnazione in musica della scienza stessa dei numeri.
The
most careful listening (and playing) will reveal that "accurate"
consonant intonation should not be regarded as identical with a “perfect"
ratio of "whole" numbers - a Platonic ideal. Instead "in
tune-ness" is ALWAYS the product of a self-correcting process of
successive approximations, a homeostatic process.
One
might apologize that this is necessary because of the chaotic nature of
rational numbers – or, technically speaking, because the rationals are
"dense." However, my preference is instead to dispense entirely with
ideal "whole" numbers - to understand “whole” numbers themselves as
processes, approximations, and self-corrective understandings. This way the
experience of consonance becomes an erotic engagement with an imaginary, the
cloud of processes that circulate (almost probabilistically) within “fixed" - frequency tones; and
the thrill of consonance lies in hearing one interval as another.
ln
my music these relationships touch down on some tones that will be familiar (unison,
second) and others that are unusual (the 11th and 49th harmonics, for example).
Of course, very few musicians are at first inclined to regard frequency ratios
such as 49/48 or 28/27 (both of which occur here) as consonances...
The
history of scales and intonation is a history of approximations.
Elsewhere,
I have suggested - though not performed - more exotic approximations than have
ever been heard
?
2 13 13
4
1 = 13 x 7 x (3/2) x ((7 /8) x x (3/2))
Tony
Conrad – Note di Copertina a Outside the Dream Syndacate
From the Side of Man and Womankind, il pezzo che meglio di tutti incarna
il volere musicale di Conrad è un mantra
di oltre 20 minuti: davanti all’uberbeat di, che picchia con la grazia di un
capovoga in una galea romana e al pulsare metronomico di una-nota-una di basso,
il violino produce un continuo, ininterrotto, bordone mono-tòno. Chi cambia è solo l’ascoltatore, mai il brano: prima
stupore, poi noia, frustrazione, poi stanchezza, ipnosi, assuefazione; e alla
fine vorresti che il disco non finisse mai; e in effetti forse è così. E il
nostro respiro che si adatta al ritmo.
E’
il respiro stesso dei numeri interi.
The
music’s rhythmic core has the siren persuasiveness of a heartbeat, its
implacability heightened by the way that it is attuned to the rhythm implied by
the modulating tones, an effect which further emphasises the rhythm’s blank, impersonal power. Somewhere inside the beat
Conrad’s violin wails like a bank of sirens. The effect can be magical in the
sense, at least, of creating powerful illusions. Descriptions of minimalism can
make it sound like a cerebral, mildly anaesthetic experience, which is true
enough of much of it (though ‘cerebral` may be too strong a word), but Conrad’s
strings build up mindboggling transformations and patterns of interference that
are properly aesthetic in the sense of
being physically active. The process of the music feels chaotic too, as the
slightest microtonal wobble can send it spiralling off in new directions. There is a similarity to op art in terms of
the essential materialism of the approach, where simple relations are used
to create the illusion of motion and activity out of all proportion to the
means employed.
Andy Wilson – Faust. Stretch Out Time 1970-1975
Certo
per giungere a tale rigorosa perfezione, Conrad compie un’operazione tremenda e
dolorosissima: il tentativo di annullare l’aspetto emotivo della musica,
asportando chirurgicamente il sentimento, il feeling, lasciando solamente il
substrato tecnico-maccanico. Un’operazione faticosa, spossante e straziante.
Ma
forse è questo il prezzo da pagare per l’esattezza. L’assenza di errore, o il
controllo dello stesso, conducono anche all’assenza di sentimento e passione?
Cosa
siamo disposti a sacrificare sull’altare di Apollo?
Magari
è tempo di deporre il corpo di Marsia dal macrabo patibolo a cui fu costretto;
offrirgli una degna e pubblica sepoltura.
Che
sia scomparso, ma non dimenticato. Che sia vinto ma non deriso; sconfitto ma
mai umiliato.
IMMAGINI
Tony
Conrad - Yellow Movie (1973)
Tony
Conrad - Outside the Dream Syndacate (1972)
Sol LeWitt - Wall Drawing #565 (1988)
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1 commento:
Un ottimo sistema per autoindursi in trance : il cervello entra nella modalità di funzionamento in onde alfa.I Dervisci rotanti in questa modalità intraprendono un itinerario spirituale di avvicinamento a dio..
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