Da: Musica per immagini, immagini per la musica
The Rolling Stones
Their Satanic Majesties Request (1967)
Michael Cooper - copertina (fronte)
La foto del gruppo è realizzata in stampa
lenticolare su plastica lamellare, una soluzione che offre l’illusione della
tridimensionalità e il cambiamento dell’immagine stessa a seconda dell’inclinazione
e del punto di vista. A causa degli elevati costi di produzione le stampe
successive dell’album furono realizzate in modo tradizionale.
Captain Beyond
Captain Beyond (1972)
Pacific Eye
& Ear, Joe Garnett - copertina (fronte)
Stessa soluzione già
adottata dagli Stones con Their Satanic Majesties Request
Grand Funk
Shinin' On (1974)
copertina (fronte)
I Grand Funk proposero la loro versione del 3D fornendo gli
occhialini rosso-blu per poter veder in tre dimensioni la foto di copertina e
il poster
Grand Funk
Shinin' On (1974)
poster
Traffic
The Low Spark Of High Heeled Boys (1971)
Tony Wright - copertina (fronte)
Un’ingegnosa, semplice ed economica soluzione per un
eccellente effetto ottico tridimensionale
Jethro Tull
Stand Up (1969)
Jimmy
Grashow, copertina (fronte)
Apparentemente un tradizionale gatefold, se non per le
figure cartonate della band che si alzano (stand up, appunto!) all’apertura
della copertina.
Jethro Tull
Stand Up (1969)
Jimmy
Grashow, copertina interna
Small Faces
Ogdens' Nut Gone Flake (1968)
copertina (fronte)
Uno
degli artwork più famosi ed elaborate dell’epoca: la confezione replicava una
vecchia scatola di tabacco, con tanto di coperchio rotondo in metallo;
all’interno oltre al disco, 5 pannelli circolari riccamente illustrati e
collegati a formare un poster unico. Gli elevati costi di produzione impedirono
una distribuzione massiva del prodotto che venne presto ristampato nel più
tradizionale formato gatefold cartonato. Le prime stampe hanno oggi un valore
compreso tra 150 e 200 euro.
Small Faces
Ogdens' Nut Gone Flake (1968)
Illustrazione interna
Small Faces
Ogdens' Nut Gone Flake (1968)
Illustrazioni interne
Eloy
Eloy (1971)
Copertina chiusa
(fronte)
Copertina die-cut con coperchio circolare del bidone dei
rifiuti apribile.
Eloy
Eloy (1971)
Copertina aperta
(fronte)
Grand Funk Railroad
E Pluribus Funk (1971)
Ernie Cefalu - copertina
(fronte)
Cover circolare ricoperta da pellicola circolare riflettente
argentata
Public Image Limited
Metal Box (1979)
Dennis Morris, copertina (fronte)
Uno degli indiscussi capolavori del
design rock per questo caposaldo del “punk dopo il punk”; le prime stampe erano
alloggiate in una scatola metallica per pellicola cinematografica, non troppo
costosa ma poco pratica: era difficoltoso estrarre il disco e c’era il rischio
di graffiarlo; per questo dopo circa 60.000 copie si virò su un più
tradizionale gatefold.
Alice Cooper
School's Out (1972)
copertina (fronte)
Copertina semi-gatefold che replica un classico vecchio
banco scolastico al cui interno si trova il vinile; le prime stampe
comprendevano addirittura un paio di mutandine colorate attorno al disco!
Alice Cooper
School's Out (1972)
interno
Black Oak Arkansas
Keep The Faith (1972)
copertina (fronte)
Ben più timorati di Dio rispetto ad Alice Coper, I Black Oak
scelsero per “Keeep the Faith” una copertina apribile che simulava la copertina
di un pesante libro di fede…
The Wailers
Catch A Fire (1973)
Rod Dyer and Bob Weiner - copertina (fronte)
Le prime 20.000 copie presentavano una cover sagomata a imitazione di uno Zippo, con tanto di identico sistema di apertura e disco alloggiato all’interno
The Wailers
Catch A Fire (1973)
Rod Dyer and Bob Weiner - copertina aperta
Banco Del Mutuo Soccorso
Banco Del Mutuo Soccorso (1972)
Mimmo Mellino - copertina (fronte)
Album ben noto ai collezionisti di Progressive italiano, con una cover sagomata a modello di un classico salvadanaio in terracotta da cui si possono estrarre le foto dei membri del gruppo su una linguetta di cartone.
Banco Del Mutuo
Soccorso
Banco Del Mutuo Soccorso (1972)
Mimmo Mellino - copertina
(fronte)
Raspberries
Side 3 (1973)
copertina (fronte)
Raspberries
Side 3 (1973)
copertina interna
Family
Bandstand (1972)
John Kosh -
copertina (fronte)
Spettacolare
artwork che replica nei minimi dettagli una vecchia TV a tubo catodico, con
tanto di schermo realizzato in plastica trasparente.
Family
Bandstand (1972)
John Kosh -
copertina (interno)
Family
Bandstand (1972)
John Kosh -
copertina (retro)
Flower Travellin' Band
Make Up (1973)
Yoshio Niwano, Yuya Uchida - copertina (fronte)
Per il suo gruppo di estremisti rock, Yuya Uchida escogitò
una raffinata confezione in pelle scura
Tudor Lodge
Tudor Lodge (1971)
Phil Duffy - copertina (fronte)
Uno dei capolavori di casa Vertigo,
questo LP di folk-rock britannico presenta una cover di tipo fold-out, “multi
apribile”, fino a formare un’elegante composizione di sei pannelli ottimamente
illustrati. Album dal valore oggi
difficilmente quantificabile: le stampe originali migliori superano facilmente
i 1000 euro!
Tudor Lodge
Tudor Lodge (1971)
Phil Duffy - copertina
Tudor Lodge
Tudor Lodge (1971)
Phil Duffy - copertina
Tudor Lodge
Tudor Lodge (1971)
Phil Duffy - copertina
NOTA
A MARGINE: se i grandi art-work di Roger Dean, Storm Thorgerson, Rodney
Matthews e altri artisti si sono (faticosamente) conservati nel passaggio da
vinile a CD, pur mortificati nelle dimensioni e nei progetti originali, i
lavori presentati in questa galleria (oltre a centinaia di altre opere) si sono, per la loro natura, irrimediabilmente perduti. E se i compact-disc
conservano almeno una parvenza di design, la musica in mp3 ci priva del tutto
di quella componente visiva che ha una sua importanza e specificità, pur
subordinate, certo, al dato sonore
I
file mp3 sono un validissimo mezzo di distribuzione e fruizione della musica ma
non possono replicare in modo soddisfacente l’interezza e l’unitarietà di un
prodotto artistico complesso come il disco fonografico.
Con
un mp3 ci lasciamo sempre alle spalle qualcosa e forse la qualità sonora non è la perdita più importante…
1 commento:
Bellissimo il tuo articolo: sono possessore del "Long Playing" (così si chiamavano)School's Out di Alice Cooper, compresa la mutandina!
Il tuo commento finale è perfetto però, aggiungo, oltre alla componente visiva a quel tempo c'era il senso del "mistero" che ti portava a leggere persino le note relative allo studio di registrazione.
Inoltre erano tempi (gli anni 70 intendo) in cui veramente la "fantasia" era al potere; dove vuoi che oggi ci sia più spazio per questo.
Continua così, ciao.
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