lunedì 28 aprile 2014

Hank Williams il punk


Quando non ci sarò più, la gente dirà: solo un altro ragazzo nelle perdute autostrade.


Hank Williams.
Uno che moriva di overdose dopo una vita di dolori ed eccessi già nel 1953. Aveva 29 anni. Lui si che “die before get old”

Un precursore.


Ribelle, solitario. Eppure idolatrato, venerato. Uno degli “artisti popolari” più influenti del ‘900, dimenticate quello che dicono le enciclopedie!

“E’ uno sincero, però, Hank è un puro, che canta ciò che sente nel cuore, per questo non alza nessun guscio di protezione. Suona per tutti quegli uomini che, nonostante le controversie della vita, non si sono lasciati travolgere dagli eventi. Certo, lo fa per soldi, per il successo, ma con tutto ciò, non rinuncia mai a mostrarsi per quello che è. Ha una voce aspra, strozzata, nasale, come il primo Dylan. Ma è proprio quel tono serrato del sud che lo rende credibile alla sua gente, che vive nella privazione e nel dolore.”
Bartolo Federico – Ancora sei miglia per il cimitero

Per Scarabocchi Ubriachi è tempo di concettualizzare, mettere tutto lo sbobinato nel frullatore e tirarne fuori qualche linea guida... E si parte proprio da Williams.
Sovrapposizione è la prima idea che mi è venuta in mente.

SOVRAPPOSIZIONE

Sovrapporre tempi, generi, artisti.
Lavorare per livelli. Senza mischiare o amalgamare. Semplicemente mettere un filtro colorato sull’obbiettivo; sovrapporre.
Hank Williams il punk, appunto.
Concretamente, questo potrebbe tradursi nel sovrapporre al testo stampato il tratto a mano libera, lo schizzo col pennarello nero, il bordo tracciato a penna.
Ci sono  poi alcuni punti fissi che abbiamo già condiviso con l’autore, che ci concedono questa possibilità:

il formato: A4. Ampio, come un album, uno sketchbook per bozzetti al carboncino. Sarebbe bello   farlo anche più grande, forse.
il colore: basta col bianco e nero. Buttiamoci sulla quadricromia.
lo stile: anarchico, urbano, antagonista.


Dopo qualche prova e il download di un bel numero di fonts, ecco la pagina di prova di The Log Train.
Rivedibile, sicuramente. Ma che mette abbastanza a fuoco quello che dovrà essere lo spirito di Scarabocchi Ubriachi.
La immagino come un graffito inciso su una lapide nera al bordo dell’autostrada.



“…dentro di lui brucia il demone che ci spinge a bere troppo, a drogarci troppo, a vivere senza mai fermarci un attimo per poter scrutare da vicino la vita che passa. E la stessa cosa che succederà anche a Lenny Bruce, Jimi Hendrix, James Dean, Janis Joplin, Jim Morrison, e a una miriade di altre persone senza volto.”
Bartolo Federico – Ancora sei miglia per il cimitero

5 commenti:

ant ha detto...

Grande! Non vedo l'ora di ubriacarmi con gli scarabocchi...

Unknown ha detto...

...ci vorrà parecchia pazienza, e il sostegno è importante, e sempreben accetto!

Massi ha detto...

Il preludio è più che promettente. Un progetto che vede coinvolti Bart e te non può che essere vincente.

Bartolo Federico ha detto...

ragazzi siete tutti meravigliosi davvero.

Unknown ha detto...

Ringrazio Bart; stia bene tranquillo l'autore, ahimè di meravigliosi ce ne sono pochi in giro.
Quello che proviamo a fare e mettere più forma e qualità nel circuito dei blog, dei social, ecc ecc. E lo facciamo ridistribuendo i "suoi contenuti", le sue parole. Molto semplice. O meglio, molto semplice, no. Per questo ci vorrà parecchia pazienza))

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