martedì 23 ottobre 2012

Le brutte recensioni - Parole esiliate


Di brutte recensioni ne ho scritte parecchie e ne ho lette a caterve. Fanno parte della vita. Così, imbracciando una filosofia positivista basata sulle sorti progressive del genere umano, che piacerebbe a Carlo Cattaneo, ho deciso di stilare un elenco degli “errori” che non voglio più commettere nello scrivere di musica. Un corso autoimposto di scrittura professionale, assumendo come oggetto cruciale dell’analisi la recensione. Forse come diceva Greil Marcus la recensione musicale è veramente “una forma morta”. Io faccio sempre più fatica a trovare soddisfazione da questo genere di testi. Ho la costante sensazione di ripetere le stesse parole, gli stessi aggettivi, gli stessi enunciati. Di organizzare il testo nel medesimo modo, come se fossi intrappolato in una griglia solo da compilare. Perché farlo allora? Perchè sono convinto si possa migliorare; si possano battere altre strade, sfruttare diversi approcci.
Orbene, rispolverando vecchi scritti e tanti articoli in giro per il web e la stampa specializzata, ecco stilata una lunga lista delle parole ed espressioni più inflazionate, abusate e ormai insopportabili, tipiche del recensore Rock degli anni 2000.
Per ora mi limito ad un livello grammaticale e morfologico. In futuro non escudo di approfondire la ricerca dal punto di vista sintattico e testuale.
So che un post come questo può risultare antipatico. Non voglio passare per il professore acido di turno a cui il tema dello studente orfano non va mai del tutto bene. Ma è un’ operazione che compio su di me per primo, che ritengo importante per migliorare la mia produzione.
Poi, non prendiamoci troppo alla lettera. Parliamo di musica mica di oncologia!


N.B. Le espressioni in grassetto sono quelle incriminate!


Iperboli rockettare


E’ la categoria più vasta, sfruttata da scalmanati che non vedono l’ora di pubblicare su internet l’esegesi del proprio album mito, incensandolo come fosse il Vitello d’Oro degli impazienti stanchi di aspettare Mosè sotto il Sinai. Non è malafede, è spesso esagerato entusiasmo.

…è sicuramente l’artista più influente del Rock
beata innocenza!

…è un autentico pilastro del rock di tutti i tempi
non è tanto la frase quanto il sostantivo pilastro ad essere indigesto, con quel suo gusto da abuso edilizio; forse è meglio colonna portante?

Album leggendario
Nel senso che non si è certi della sua esistenza? Chiamare Voyager! ... a parte gli scherzi è l'aggettivo leggendario che andrebbe bandito.

…uno dei più grandi dischi della storia del rock e forse della musica in generale
E qui il bello sta nell'aggiunta furbesca "e forse della musica in generale"...cioè mica siamo solo rockettari; quindi "Occhio Mozart, stiamo arrivando!”

…è il disco più (aggettivo qualificativo, spesso moraleggiante e buonista) che esista
beata innocenza/2

colui che più di tutti ha saputo mescolare diversi linguaggi artistici

…uno dei massimi complessi inglesi accanto a Beatles e Stones
Questa è la classica frase che troverete in ogni articolo su: Who, Kinks, Small faces e Pretty Things

una vera e propria rivoluzione culturale e musicale

straordinari fenomeni musicali
fenomeni”…che sostantivo paranormale eh?

canzone di enorme impatto emotivo

…dopo quest'album il Rock non fu più lo stesso

…dopo quest'album voi non sarete più gli stessi
magari...

…nell’Olimpo del rock mondiale
frase tutto sommato passabile a patto che Olimpo abbia la lettera maiuscola! Da notare anche che assai raramente si sostituisce Olimpo con termini analoghi di altre culture: Asgard, Empireo, Paradiso... (quindi da ora, basta con la religione greca).

è un album che da solo riassume tutto quanto fatto…

…di improponibile livello qualitativo

…una canzone così fantastica da essere incommentabile
E solitamente segue commento di 50 cartelle... in oltre, udite udite, la parola incommentabile (oltre che difficile da scrivere e da leggere) …non esiste! Da ora ripiegherò su “da non potersi commentare”.

…una delle prime quattro/cinque (numeri variabili ma mai oltre il cinque) canzoni di sempre
No, però chiariamoci: quattro o cinque? Cambia la vita, eh!

uno degli artisti di maggior successo nella storia della musica e fra gli innovatori del Rock in generale
da notare che l’iperbole “di maggior successo nella storia della musica” è mitigata dall’uso del partitivo “uno degli artisti”: perchè usare una esagerazione per poi smorzarla? …e soprattutto: ma si può sapere una volta per tutte quali sono questi altri artisti?

capolavoro assoluto mai eguagliato in campo rock
beata innocenza/3

… un nome che ha fatto la storia della musica ed è sinonimo di qualità…
che cos'è la pubblicità di Aiazzone?

Questo album è il Rock. Punto.
E sarebbe anche una bella recensione; peccato che di solito seguano pagine di lodi e dissertazioni, alla faccia del punto...

Un disco la cui importanza (bellezza, perfezione...) è tale da superare (trascendere, più raramente travalicare) i confini del proprio genere...
Esagerata ma di bel gusto neoclassico

C'era un’ epoca in cui si facevano dischi (segue iperbole o aggettivo superlativo)
Per la cronaca: c'era anche un’ epoca in cui i rettili dominavano la Terra, vogliamo vedere quale era più strana?

…un album di straordinaria attualità
cioè parla di spread e crisi economica.


Il Gioco delle coppie


Ci sono coppie sostantivo-aggettivo che nemmeno la Sacra Rota potrà mai dividere. Di seguito una lista delle più abusate; da notare che l’abuso non sta nel singolo termine ma nell’accoppiamento di due o più parole.

Brano cardine

Sound diretto
Questa è interessante perché mi sembra così naturale da scrivere…e invece a pensarci bene non significa nulla; o meglio: non ho mai incontrato sound indiretti (cioè, magari non passano dalle orecchie?).

Ballad delicata (o morbida)
Ma qui è forse più colpa del musicista che del recensore…

Scena musicale
Ok, questo ci può anche stare; devo ricordarmi di non scriverlo ogni 3x2, ma ci può stare.

Alone mistico (o di mistero)
In futuro cercherò di restituire l’alone alla sua sfera luminosa-astronomica di competenza, sottraendolo alle arti magiche. Alone iridescente, diafano, etereo.

Pietra miliare
La pietra al singolare non può essere altro che miliare; al plurale sono sempre rotolanti.

Rock granitico
La mia nuova proposta è rock basaltico.

Magica alchimia

Hit potenziale
Nel senso che la canzone fa schifo a tutti tranne che a me che ne scrivo…

Blues sporco
… non vorremo mica essere razzisti?

Classico intramontabile
Un classico intramontabile, effettivamente…

Album seminale
...direbbe la ginecologa di turno... Sul serio, chi devo ringraziare per quest’aggettivo insopportabile? Scaruffi?

Album storico
Basta con l'aggettivo storico! Basta!

Album imprescindibile
Vedi sopra.

Influenze folk/radici blues
Qui è interessante perché la doppia coppia è vicariante: si può anche dire influenze blues e radici folk.

Picchi elevatissimi
La variante al singolare è più comune nella forma picco massimo.

Assolo funambolico
Con la mitica variante assolo al fulmicotone!

  
Le meraviglie del participio


Il participio è una forma intrigante che spesso risparmia pesanti giri di parole e complesse subordinate relative; ma se usato al tempo presente in forma attributiva (es. stella cadente) si rischia di creare coppie ormai sature come quelle presentate in precedenza, senza contare che la costante ripetizione del suono nt, nt, nt alla lunga è spossante.


Basso pulsante
Mi riprometto sempre di passare all’espressione basso cardiaco (o cardiovascolare), ma ci ricasco comunque.

Chitarra graffiante / chitarra tagliente
Riff graffiante / tagliente
Tagliente è in effetti una forma assai inflazionata; graffiante ha un non so che di felino che ancora lo tiene a galla. Ancora per poco però…

Batteria tonante

Arpeggio sognante

Rock incalzante
  

Genitivi da sbarco

Perché rinunciare a facili attribuzioni? Sono forme subdole che sgusciano ovunque e che necessitano di sostituzioni a volte complesse che comprendono patronimici di difficile utilizzo. Da notare che uno dei motivi antiestetici in queste espressioni è l’uso smodato della preposizione di e dei suoi derivati articolati (tra cui il bruttissimo degli)

Figura di spicco

Giri di chitarra

Album d’esordio
Continuo a preferire primo album: album d’esordio ha un che di saccente.

Apice della carriera

Traccia d'apertura
Con il sinonimo opener è una gara dura. Ma alla fine è proprio necessario specificare se una canzone è la prima, la terza o l’ultima? Anche perché, occhio, ci sono alcune ristampe CD che invertono la sequenza dei brani dagli LP originali.

Salto di qualità

Gruppo di culto
Mea culpa, mea culpa… Lo so, è un’espressione passabile solo in contesti sottilmente ironici.

Punta di diamante
   


Professioni di umiltà


Qui devo essere sincero: non sopporto gli esagerati bassi profili che sembra d’obbligo tenere quando si decide di parlare di album intoccabili per l’opinione comune. Eppure è assai diffusa la pratica di iniziare la recensione di Dark Side of the Moon o Sgt. Pepper o simili con contrite professioni di umiltà; un retaggio dell’oscurantismo cattolico?


Cercare di recensire l'ultimo album...

Quando ci si trova di fronte ad un album come questo...

Recensire un capolavoro come...

Tentare di recensire uno dei dischi migliori...

Recensire un disco come questo è come (segue iperbole a piacere)...
Da notare anche la pesante ripetizione del “come”.
“Ma la ripetizione non è un errore solo se coinvolge sostantivi o aggettivi?” A me da fastidio ripetere anche le preposizioni semplici.

Recensire un album come questo può sembrare un sacrilegio...
Chi diceva “oscurantismo cattolico?”

E’ difficile trovare le parole per commentare un simile capolavoro…

Spero di essere all'altezza di recensire un  capolavoro come…
Niente paura: Bruce Springsteen non ti invierà una mail chiedendoti di rimuovere l’articolo dal tuo blog.

Aggiungere qualcosa di nuovo ad un album di cui già si è detto tutto non è facile
Ma perchè sforzarsi, allora?

  

Inglesismo libero


Il Rock, lo sappiamo, parla inglese. Qualche termine anglosassone è spesso imprescindibile. Se scrivo “una canzone molto sporca” posso intendere tante cose, se scrivo “una canzone molto grunge” è chiaro cosa voglio dire.
Ma quando è troppo è troppo. So bene che la parola straniera è un facile mezzo per evitare la ripetizione, ma accidenti! Tempo fa scrissi una frase di questo tipo “La seconda song dell’album è una canzone notevole”; cioè: come complicarsi la vita. Molto meglio “la seconda canzone dell’album è notevole” così evitiamo ripetizioni per il solo gusto della ridondanza. Certo che l’inglese fa molto figo… però c’è un limite a tutto.

Frontman
Ammettiamolo: un frontman è molto più figo di un cantante. Se vogliamo ci si può trovare una diversità semantica: frontman è colui che canta nel gruppo; il cantante può essere anche un singolo. Esempi: Jagger è un frontman; Nick Drake è un cantante; Brandon Flowers è un frontman, Mark Kozelk è un cantante (anche quando canta in gruppo…). Ammetto che non scriverei mai “l’uomo che sta davanti”.

Vocalist
Serve per evitare la ripetizione di frontman che a sua volta era servita ad evitare la ripetizione di cantante. Parlare un po’ del chitarrista no?

Vocals
Cioè? La voce? Alle volte si leggono espressioni spiazzanti come “alla chitarra Pete Townshend, alle vocals Roger Daltrey” (almeno sappiamo che vocals è femminile plurale).

Backing vocals
Meglio di coro, soprattutto se c’è un solo elemento; in effetti difficile anche dire voci di dietro…

Full-length
Mai capito il significato.

Songwriting
Qui ci casco sempre. Proverò l’espressione scrittura musicale che ritengo più che discreta.

Drumming
Bello perché ha un che di scimmiesco.

Song
Beato sinonimo!


Platter
Il solo Tony Williams.


Charts

Tracklist
In effetti scaletta fa un po’ avanspettacolo anni ’40 e con lista delle canzoni mi sembra di dovere andare in Coop a fare la spesa…

Opener
Qui casca l’asino; perché in lista già ho messo traccia d’apertura. E allora che si fa? Personalmente propendo per prima traccia (o prima canzone), ma come già detto, cercherò di non numerare più i pezzi. Non ha senso, soprattutto nell’era dell’I-Pod.

Titletrack
Certo che l'inglese è economico, te la vedi una roba come "la canzone che da il titolo all'album?"



Frasi fatte

Ce ne sono per tutti i gusti; hanno un potere straordinario. La politica italiana, per fare un esempio, ci campa sopra da sessant’anni.

A farla da padrone

Aprire le danze

Procedere sulla falsariga
Espressione che ha un vago sentore di autostrada imbottigliata; fa parte delle tante espressioni generiche che dicono tutto e niente, buone per riempire gli interstizi. Io la uso un sacco, ahimè.

Un pezzo che a tratti ricorda
Brutta la forma “a tratti”: generica, imprecisa, dozzinale.

Il pezzo che apre
Vedi opener o traccia d’apertura.

Abbandonarsi all’ascolto
Bello; ma riesce raramente nella vita reale.

Profondamente radicato nel blues / folk
Non c’è nulla di male in questa frase ma la si scrive un po’ troppo spesso. Dovrò trovare sinonimi tipo “coi piedi inzuppati nel blues.”

Una ballad con la b maiuscola…
Regolarmente scritto in minuscolo…

Una canzone con la c maiuscola…
Vedi sopra.

Un assolo con la a maiuscola…
Vedi sopra. E stiamo attenti alle maiuscole!

Gli strumenti si uniscono in un tutt'uno…
Unisono; chiamasi unisono.

Il brano ci prende e ci trasporta in un viaggio…
Cioè è rapimento?

Album (singolo, canzone...) gettonato
Attributo un po’ retrò, dal vago gusto seventies come i jukebox e l’insalata russa.

  

La frasi prefabbricate del buon recensore rock


Un sottoinsieme delle precedenti, elaborate da una nota catena svedese di megastore d’arredamento, fatte per un rapido utilizzo e studiate per essere cool.


Dietro le pelli c'è...
Espressione direttamente derivata dall’eloquio dei pastori sardi. Se abbinata alla forma, già citata, “...alle vocals c'è...” fa ancora più ribrezzo.

Dietro la consolle
Che cazzo è ‘sta consolle?

Essere uno dei migliori musicisti sulla piazza

In grande spolvero
Mutuata dal lessico del telecronista sportivo; non male anche se piuttosto abusata.

Muoversi sulle medesime coordinate
Geografia pura.

Comprare ad occhi chiusi

Gettare le basi per l'evoluzione futura
Va bene solo se la usate per un disco uscito la settimana scorsa altrimenti è troppo facile…

…Influenzare le generazioni future
Vedi sopra…

Un disco da avere assolutamente
Beata innocenza/ho perso il conto

Leggermente superiore / inferiore all'album precedente
Questa è per i fini classificatori.

Nell’anno di grazia...
di solito è il 1968, il 1971 o il 1977.

Analizziamo il disco traccia per traccia…
Ma anche no!

Musica!


Per chi non lo sapesse, se recensiamo un album rock…parliamo di musica. Sorpresi? Vi meravigliereste di quante volte la famiglia di parole derivate dalla radice comune music appesti testi dei quali è inutile ribadire la destinazione e l’utilizzo. Mi riprometto di non usare più la parola musica né tutti i suoi derivati nei prossimi articoli. Provateci; sarà una sfida divertente! Se non ci riuscite, evitate almeno le espressioni seguenti.

Musicalmente
Antipatico come tutti gli avverbi di modo e il loro immutabile suffisso –mente ha anche la colpa di ribadire l’ovvio.

Musicalmente parlando
Allora meglio musicalmente scrivendo, almeno si rafforza la sinestesia.

Dal punto di vista musicale
Ma no!

Sul piano musicale

Analizzare il disco da un punto di vista strettamente musicale…

Tornando all’analisi musicale delle canzoni
Mi si chiudono già gli occhi…


Ti piace vincere facile?

Il bello di scrivere di album vecchi di decenni (come faccio io) è che in pratica hai una macchina del tempo: sai già come è andata a finire la storia! Facile no? Provateci voi a dirmi se i Brotherhood of Mandrax tra trent’anni saranno un gruppo simbolo e se si scioglieranno nell’anonimato tra sei mesi. Ben più facile buttarsi dissertando di apici creativi o periodi di transizione quando sai cosa è successo dopo.


Un momento di transizione della band
Eufemismo che di solito si usa quando un grande gruppo produce un disco mediocre.

Un punto di svolta della storia della band

Destinato a diventare un marchio di fabbrica della band…
Questo è un mio problema; non è brutta in sé ma è molto..paraculo…

Apice creativo della band
  


Parole in saldo

Può una singola parola risultare tediosa ed inflazionata? Eccome. Eccone una lista da evitare, o perlomeno da usare con la parsimonia con cui si impiega lo zafferano.


Sonorità
Spesso si trova anche al plurale le sonorità. Parola vaga e volutamente incerta, che identifica una commistione di sound-melodia-colori strumentali; cioè significa tutto e niente. Comunissima accostata ad un genere: sonorità prog, sonorità hard... Potendo, ho deciso di sostituirla con sentori o indizi, fanno più suspense…

Cavalcata
Sostantivo di chiara derivazione wagneriana comunissimo nelle recensioni Metal. Sgroppata non è male ma è assai ironico: “l’ennesima sgroppata strumentale dei Dream Theater”. Si rischia la galera per questo!

Esemplificative
Bello in una dimostrazione del Teorema di Fermat

Reinventare
Chi devo ringraziare per questo verbo inutile? Ancora Scaruffi? Bertoncelli? Red Ronnie? Basta!

Riscoprire
Vedi sopra; con la differenza che la uso un casino e mi è stato prescritto di smettere, soprattutto nella forma trendy con le parentesi (ri)scoprire. Che carina eh? Sembra un peluche.

Rimandare
Verbo tremendamente scolastico, nel senso "rimandare a settembre"; orrendo se usato in espressioni tipo "rimanda a certe sonorità tipiche…”

Sovraincidere
sovraincisioni o sovra-incisioni o sovrincisioni; comunque Word lo segnerà errore. Qui forse meglio l’inglese overdub/overdubbing.

Vertiginosamente

Lisergico
Lo so: abuso di questo attributo. E' veramente una droga. Proposito per futuro: passare al Mandrx, alle benzodiazepine o alla mescalina...mica si vive di solo LSD.

Orecchiabile
Devo smetterla anche con le orecchie; d'ora in avanti "di facile ascolto".

Godibilissimo
Già piuttosto molesto, come ogni superlativo assoluto che non sia inserito in un contesto ironico, questo parola pseudopornografica mi perseguita. Aiuto!

Martellante
Facciamo qualcosa per dare vita ad un degno sinonimo, che sia anche una perifrasi, ma basta col martello; io ci casco sempre!

***

Morale? E chi ci riesce a scrivere senza usare tutte ‘ste parole? Non si tratta di bandirle, quanto di limitarne se possibile l’utilizzo. La strada è lunga, un po’ tortuosa ma divertente. Ne varrà la pena?

Stay tuned!!

10 commenti:

allelimo ha detto...

Bel post, alcune cose cose che mi sono venute in mente mentre lo leggevo:

"Colonna portante" è peggio di pilastro, suggerisco "baluastro" (baluardo + pilastro) (per l'origine vedi Benni, Bar Sport)

Sulle pietre miliari, c'è da rimarcare che trattasi di roba pesantissima e difficilmente movibile. Non esattamente un complimento.

"Radici blues" è tipica di chi di musica non sa un cazzo, ma gli hanno detto che il blues è la fonte di tutto il rock.

"Giri di chitarra" invece no, non ci trovo nulla di sbagliato: una successione di accordi suonati con una chitarra è un giro di chitarra, come altro dovresti chiamarlo?

Sull'inglese usato a cazzo al posto dell'italiano ho scritto diversi post, così come sulle frasi fatte.

"Musica" e derivati, no eh.
Se parli di musica, non puoi non usare mai la parola musica.
Non ci vedo nulla di male.

"Sonorità" vedi sopra.

"Sovraincidere" è un termine tecnico esattamente corrispondente a overdub, non c'è motivo di usare l'inglese e non c'è motivo per non usare questa parola.

La firma cangiante ha detto...

Avevo lasciato un commento ma mi sa che è successo qualche casino, aaargh! Sarà per la prossima.

Unknown ha detto...

@alle: lieto che tu abbia colto l'ironia del post; "baluastro" è da usare!)
Per il resto la lista è da rivedere e credo da ampliare...ognuno ha le sue "bestie nere"!
@firma: recupera quel commento!))

La firma cangiante ha detto...

Il commento era più o meno così:

Allora, nell'ultimo pezzo a tema musicale che ho scritto ho usato: terremotanti (forse puoi aggiungerlo alla lista), sound (ma questa potrebbe pure starci), title track (aaargh!!!).

Ah, ho usato anche masterpiece (lo aggiungiamo?).

Tutto sommato sono soddisfatto, non ho sbracato neanche più di tanto.

PS: mi riferisco al pezzo su Restless and Wild degli Accept.

Certo che è dura, il prossimo commento musicale lo scriverò con il culo stretto :)

E poi qualcosa deriverà pure dal blues no? In alcuni casi sembra evidente, devo ammettere però che a me in effetti mancano parecchi pezzi, non l'ho mai nascosto.

Cazzo ma allora qui pecco di troppa modestia, non so più come fare. Aaaarghhh!

Scherzi a parte, complimenti per il post, mi ha divertito parecchio ;)

Si, però ora che cazzo scrivo?

Unknown ha detto...

Occhio che passo per il blog con la penna rossa!!!

No dai, sono io che ho una "deformazione"!
Sicuramente la lista è da aggiornare!

Good Vibration ha detto...

Post divertentissimo (scusa se uso un superlativo assoluto in un contesto non ironico). Complimenti, è davvero un bel blog. Ovviamente mi sono ritrovato in tante espressioni, quindi se ti va passa pure con la penna rossa sul mio sito Good Vibration: Approfondimenti Musicali, però sii clemente...

Frankie ha detto...

Bel post! Io personalmente aggiungerei "un gran bel disco" e "attendiamo la band al varco" (roba che mi ricorda l'attendere fuori dalla scuola un compagno di classe per fargli una chiusa).

Gianluca Chiovelli ha detto...

Tentare di recensire questo post, forse l'apice della tua carriera, e sicuramente un baluastro del genere, è difficile. Uno dei quattro o cinque più belli di Internet, un post cardine, una rivoluzione linguistica dopo la quale non saremo più gli stessi, un drumming lessicale direttamente sulle pelli di noi blogger peccatori e che affonda nel blues semiotico più sporco: una pietra miliare.

Unknown ha detto...

@vlad no però devi dirmi se è il quarto o il quinto, altrimenti mica dormo!!

Gianluca Chiovelli ha detto...

Nella mia tracklist non sei l'opener, ma dopo il podio sei tu che apri le danze quindi famo al quarto posto.

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