Artista: Poobah
Titolo: Let Me In
Anno: 1972
Label:
Rite-Peppermint (PP 1015)
Jim Gustafson: guitar,
vocals, keyboards
Phil Jones: bass, vocals
Glenn Wiseman: drums,
vocals
1 Mr. Destroyer
2 Enjoy What You Have
3 Live To Work
4 Bowleen
5 Rock'n Roll
6 Let Me In
Intendiamoci: Mr. Destroyer
è l’unico pezzo che potrebbe degnamente illustrare i titoli di testa de “La notte degli Hell’s Angels Licantropi”:
Les Paul a valanga su caterve di Marshall, riff spogliati di ogni virtuosismo e
abbellimento, rivestiti solo di volume e alcool, assoli degenerati di wha-wha
sotto tortura e un intermezzo assurdo per grida belluine di chi sta subendo una
scarnificazione senza anestesia.
Let Me In è un album che si porta dietro una grossa fama tra i cultori
del genere e che tutto sommato riesce a mantenere le sue alte promesse. Il trio
è il veicolo musicale dello sfrenato chitarrista Jim Gustafson, fricchettone
biondissimo e occhialuto, di magnetica presenza, a metà tra un Johnny Winter in
salute e il guru hippy che Dean Stockwell impersonava in Psych-Out. Il terzetto
si assesta senza esitazioni tra i Pink Fairies orfani di Twink e
altri gloriosi rocker sotterranei come Truth and Janey.
Nel caso in cui dopo il bailamme della canzone d’apertura vi trovaste
a guardare con sospetto le chitarre acustiche di Enjoy What You Have non abbiate troppa paura, perché il pezzo vanta
solidissime basi di unplugged indie alla prima maniera di Crazy Horse senza
spina, nonché un refrain dalla subdola orecchiabilità, pur in un’estetica di
modesto francescanesimo West-Coast. Che non dura, perchè con Live To Work si torna nel regno dell’ultra-boogie,
con johnnywinterismi beceri che vengono a galla come un cadavere pieno di birra
nella piscina gonfiabile dei bambini, un testo balordo (I’m such a jerk, i live to work!) e un un riff talmente liso che
può ben tener testa ad ogni gruppo garage in qualunque Bike-Fest tra Austin e Jacksonville.
Già nel ‘72 sembrava impossibile tirarci fuori l’ennesima canzone. Ancora più rozzo
Rock'n Roll, pezzo che lo stesso
Malcolm Young avrebbe avuto dubbi a mettere su disco e che ogni gruppo tra
Flint e Detroit avrebbe schifato, ma che nelle mani di Gustafson, per qualche strana
alchimia, riesce a trovare un proprio senso trash. Sarà che nel mezzo ci stava
il bizzarro psycho-flamengo di Bowleen,
un thriller che stupisce per la presenza sinistra di un organo atmosferico e
sibilante, minimalista si direbbe, che non tracima mai in una improvvisata jam
degna della fama più sinistra della Family di Manson. E peccato che il trio
sprechi metà dell’ultimo pezzo, Let me In,
con l’immancabile drum solo di Glenn Wiseman, che non riempie nessun vuoto
perché il gruppo, come gli inediti sulle ristampe CD ampiamente dimostrano,
aveva idee da vendere, e già qui la chitarra puramente hard di Gustafson lascia
intravedere assoli a cappella che si dilungano tra Farner e Angus Young in
bello spolvero. Accompagnò l’uscita del LP il singolo (Going to) Rock City, puro Motor-City-Hard-Rock tra Frost e MC5
depoliticizzati; poi si dovranno attendere anni prima della seconda uscita
ufficiale della band.
Il vinile, illustrato dalla peggiore illustrazione di Robert Crumb,
uscì in sordina per la Peppermint (etichetta bianco-nera) ed è oggi valutato
R3; non meno di 200 $ per una copia decente.
Molto interessanti le ristampe in CD, soprattutto quella del 2010 a
cura della Ripple che alle sei canzoni del vinile aggiunge addirittura 12 tracce
tratte da demo, live ed inediti: fondo del barile? Forse, ma alcuni pezzi sono
notevoli, tra schitarrate furenti ed ampiamente sottoprodotte, contrabbassi
saturi come campanoni di piombo e batterie scatenate in jam hard-psych senza
controllo (le lunghe tirate di Make A Man
Outta You, Upside Down Highway o
la demente I'm Crazy, You're Crazy). 9
euro (più spedizione) su Amazon.de, stessi prezzi (salvo aste fortunate..) su e-Bay.
4 commenti:
Non li conoscevo e vista la tua recensione me li sono cercati su internet.
Grazie per la segnalazione.
Buona settimana.
sei un portento evil.ti meriti una rubrica su una rivista di musica rock.
Già la copertina dice tutto l'album...straordinaria e il prodotto oserei dire in un termine improprio" esilarante"!!!!
Lieto che i Poobah siano di vostro gradimento ragazzi! Esistono i B-Movie? Bene, questo è B-Rock. Di serie A però...
Il rammarico sta nel fatto di essere certo che esistono (e siano esistiti) tantissimi gruppi come loro che forse non scopriremo mai.
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