sabato 6 aprile 2013

Goliath - Hot Rock And Thunder (1972)


Artista: Goliath
Titolo: Hot Rock And Thunder 
Anno: 1972
Label: Bridges (BG-2704-LP)


Dave Wood: keyboards
Paul Bays: guitar, vocals
Jim Kitchen: vocal
Bill Peters: bass
Steve Peters: drums


1 We´re Not Afraid                        
2 Ordinary Guy                
3 Tell Me You´re Satisfied
4 Hot Rock & Thunder
The Apocalypse                                             
5 Silver Girl                        
6 Dead Drunk Screamin´                             
7 The Apocalypse

Goliath, Hot Rock and Thunder. Goliath, Hot Rock and Thunder. Goliath, Hot Rock and Thunder.
Recitato così come un mantra potrebbe essere il titolo definitivo della musica dura Americana dei primi ’70. C’è tutto: il nome mistico, il Tuono, il Rock, le allitterazioni dure di t e k. Fantastico, almeno in apparenza.
Volendo c’è anche una copertina non male, biblica, imponente, quasi fantasy. E l’attacco rabbioso dopo i venti siberiani di We´re Not Afraid fa aumentare ancora l’acquolina: una filiazione terrestre dei Captain Beyond, fin troppo facile al ritornello, ma variopinta di tastiere che comprendono pure un Clavinet molto Motown.
Ma forse la forma è anche migliore dei contenuti, che pure non disattendono le aspettative; perché l’album si mantiene  in sella ad un blues progressivo da Edgar Winter con impennate su orbite di tastierismi spinti e a tratti anestetici, che non fanno paura agli Styx ma pigliano per la coda una certa grandeur che sarà dei Kansas (Dead Drunk Screamin´). E se Jim Kitchen si sforza di trovare un timbro mucho macho, il Gran Piano di Dave Wood a volte dice altro (Ordinary Guy).
Brani assai dilatati, intro e codazzi strumentali non sempre necessari, ma pur tra effetti simil-galattici, Tell Me You´re Satisfied spara giù un bel riff tosto, e la complicata The Apocalypse non si vergogna di concedersi un gran affresco narrativo tra maree di tastiere crescenti e silenzio profondo prima dell’onda anomala. Peccato per quel sosia di Dennis de Young che compare al posto dei quattro cavalieri… Per fortuna Silver Girl si riscatta ampiamente con parti abrasive e volgari che lasciano - è vero - il posto ad una elegia pianistica al saccarosio, la quale è però gestita con sottile e sospettosa ambiguità.
Divertente.

Godibile LP di hard-prog, Goliath ha una storia alquanto remota. Il vinile originale dovrebbe essere una stampa privata a label Bridges con etichetta azzurra-nera e scritta gialla. Prezzi insolitamente bassi, compresi fra i 30 e i 70 $; probabilmente il “Grande Collezionismo” ha solo toccato di striscio questa pubblicazione.
Esiste poi un CD della Radioactive, come al solito scarsissimo di informazioni, ma con almeno una bella riproduzione della cover nella pagina interna del booklet.

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