giovedì 31 gennaio 2013

Blob – Parliamo degli intoccabili!



La cosa più orribile che abbia mai visto in vita mia!

Da tempo mi stavo arrovellando su come poter affrontare in modo originale riflessioni o addirittura recensioni dei titoli “intoccabili”: Dark Side of the Moon, Sgt. Pepper, Born to Run, The Velvet Underground & Nico…
Gli Esercizi di Stile su Led Zeppelin IV hanno offerto una risposta parziale, più di forma letteraria che non di contenuto concreto, e sono comunque stati un buon inizio.
Poi mi sono ricordato di Blob, la perenne trasmissione preserale di Rai Tre che ho sempre seguito da vent'anni a questa parte. Le risposte ovvie spesso ci stanno sotto gli occhi...

Negli anni Novanta, infatti, “Blob” ha rappresentato la dimostrazione di come la realtà fosse penetrabile soltanto scomponendo i suoi elementi semantici, e costruendone sul piccolo schermo una versione manipolata.

La schifosa melassa nera della prima sigla di Blob fu il suo timbro profetico all'esordio: la tv era melassa, la società italiana era melassa. Sera a dopo sera, sono passati qualcosa di più di 20 anni. Il lavoro critico che Enrico Ghezzi e il suo team hanno portato avanti ha consentito al pubblico di compiere sistematicamente un salto quotidiano: dalla rappresentazione del reale verso l'irreale per approdare al surreale. Con un risultato sempre invariato: quella che emerge è proprio la realtà.



Ed allora ecco: costruire una recensione fatta come l’esperimento di Frankenstein, composta da brani di articoli altrui, già presenti sul web, tratti da blog, webzine, portali musicali... Tutti ben ricomposti e montati a formare un testo coerente e filante.
Ripescando il formato di puro "ipertesto", che una decina d'anni fa pareva essere il futuro imprescindibile della letteratura in epoca digitale, ecco pronto un montaggio in cui ogni frase, ogni parola (punteggiatura esclusa) è in realtà un link, una porzione di un “testo altro”, che qui è riutilizzata e rimontata, non sempre ricontestualizzata, per formare un articolo autonomo.
Ma mi rendo bene conto che è tremendamente difficile cercare di spiegare a parole questo "progetto". E allora parto subito. Quello che segue prendetelo come un esempio, il cui risultano in verità non mi ha lasciato affatto soddisfatto, ed è quindi assolutamente migliorabile.



Deep Purple - Made in Japan


  



Lo scopo di tutto ciò? Nessuno.
O meglio, a mettercisi veramente d’impegno, si potrebbe sperare di fornire un piccolo spaccato di cosa il web più “emerso” pensa di un certo album.

...stay tuned!

9 commenti:

Badit ha detto...

Ottimo progetto! Blog è appunto la "trasmissione" migliore degli ultimi 20 anni..insomma per me , con Arbore,poco altro e la tv in bianco e nero...
Ciao

Marco Grande Arbitro ha detto...

Made in Japan è uno dei primi cd che ho ascoltato nella mia vita. ricordi!

Elle ha detto...

Bellissimo eserc.. anzi no, innanzitutto complimenti perché le fughe tra le mattonelle sono invisibili. Bellissimo esercizio, amalgamare non è facile, hai usato anche l'incastro! Sicuramente è migliorabile, ora è una sorta di carrellata di presentazione, c'è da sbizzarrirsi con le varianti, si potrebbero aggiungere i commenti degli autori che invece non hai messo (volutamente, suppongo), o trovare pezzi più facilmente uniformabili, o ridurre la punteggiatura e addirittura aggiungere qualche connettivo fuorviante (rispetto all'origine del testo). In ogni caso, anche in questo appena presentato, un lavoraccio ammirevole!

Lucien ha detto...

In fondo è un'arte anche il blob: non è poi così semplice da costruire e poi serve tempo. Avevo anch'io una rubrica "blob" nel blog e c'è da sgobbare parecchio fra ricerca, taglia e cuci!

Unknown ha detto...

Si, in fondo è una faticaccia...tanto che non ho capito quanto ne valga la pena... Un collage è ben fatto quando è evidente che è un collage pur avendo una struttura intimamente unitaria.
Questo primo sperimento non mi piace, vorrei qualcosa di più "montato" e meno rifinito...
Vedremo.
Un saluto a tutti!

mr.Hyde ha detto...

Certo , il lavoro è parecchio faticoso e non se ne vede l'effetto sul risultato finale..
Ripensandoci bene,dovrebbero vedersi le cuciture.Non so, farebbe piu' effetto ascoltandole e rimontandole in un video queste considerazioni. Insomma mi sono anche un po' perso..

Elle ha detto...

ah ah l'esatto contrario di quel che pensavo io!
Allora incolla frasi che si contraddicono leggermente, o togli l'ultima parola così si vede la ferita fra l'una e l'altra, o fai saltare il discorso di palo in frasca da un aspetto all'altro di un disco, o..
..o pensa ad un altro esercizio che ti entusiasmi di più ;)

Arwen Lynch ha detto...

complimenti per il blog, un saluto veloce e poi passo a leggerlo meglio, mi sono messa tra i tuoi sostenitori ciao :)

shishishi ha detto...

Molto interessante, continuerò a seguiti con piacere :)

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