George
è un simpatico alieno proveniente da Kepler-22B; è atterrato sul nostro pianeta
lo scorso settembre. E’ un incrocio tra il Roger di American Dad e il marziano
Paul dell’omonimo film. E’ affabile, gentile, molto curioso; è in missione
conoscitiva.
Quando
è arrivato non conosceva alcuna parola di nessuna lingua terrestre; eccetto “pizza”. Quella la sapeva anche lui. Però
ha una capacità intellettiva esponenzialmente superiore alla nostra: è riuscito
ad imparare la logica delle lingue neolatine in una giornata. Compresi i
fondamenti della costruzione delle parole e della frase, nei giorni seguenti ha
studiato inglese, francese, italiano e tedesco. Ha un’enorme memoria ed una
straordinaria capacità induttiva: riesce a capire la funzione delle parti
meccaniche di qualunque motore solo osservandone la forma. Gli è stato
sufficiente guardare alcuni quadri di Picasso, Mirò e Dalì per comprendere
l’avanguardia pittorica del primo Novecento. Dopo la lettura di qualche rima di
Blake, un sonetto di Goethe e l’ascolto di un lied di Schubert già dissertava
di romanticismo. Il Partenone è bastato a fargli comprendere non solo
l’architettura classica, ma addirittura il rapporto del pensiero greco con
religione e natura. Mica male!
Esauriti
i campi dei saperi “nobili”, George si è detto curioso di imparare qualcosa
anche sulla cultura popolare. Domani sono previste lezioni sul fumetto, la
televisione… e la musica rock.
Toccherà
a me fornirgli le basi in quest’ultimo ambito.
E
sono nel panico più totale.
Il
tempo che abbiamo a disposizione è brevissimo, solo 15 minuti.
“Ma…
gli basteranno?”
“Ha
imparato il tedesco in mezza giornata… un quarto d’ora per qualche canzonetta è
fin troppo!”
Certo
che ai piani alti non fanno sconti. Si raccomandano di non impelagarsi in una “lezione
frontale” ma di fornirgli solo degli esempi. Qualche ascolto azzeccato, e la
sua capacità induttiva farà il resto.
Azzeccato… mica
facile.
In
quindici minuti potrei quasi fargli ascoltare quasi tutta Sister Ray: ma probabilmente si farebbe l’idea che il rock è
un’orgia cacofonica per depravati annoiati della vita.
Potrei
partire da Elvis: in tanti sostengono che è tutto è cominciato con lui. Poi
passo a Beatles, Police e Muse: lineare, didattico… e molto “bianco”. Ci manca
anche che mi accusino di volere negare la componente nera della musica
popolare…
Potrei
rimediare con un blues di Muddy Waters, la scena in cui i Blues Brothers
ascoltano John Lee Hooker in Maxwell Street e poi magari uno di quei bei medley
con cui gli Zeppelin chiudevano i concerti, che vanno da Cochran ai Guess Who.
E lì però si fermano… mica può pensare che gli sto parlando di un genere morto
e sepolto.
Ci
sono: vada per i cosiddetti “capolavori”.
Good Vibrations, A day in the
Life, Born to Run, Smell Like Teen Spirit, One, Seven
Nation Army, … ma che senso ha alla fine? Voglio dimostrargli che il rock è tutto
un capolavoro, o devo fargli comprendere la realtà, cioè che per una buona metà
è fatto di banalità inaffrontabili? E poi, che cos’è un capolavoro? Una di
quelle canzoni che popolano le infinite classifiche di cui solo sono capaci
Rolling Stones o Kerrang o MTv?
Non
so che pesci pigliare… un misero quarto d’ora, 3 o 4 ascolti per far
comprendere ad un alieno di Kepler-22B la musica rock.
Per
fare il ruffiano potrei mettere su Mr.
Spaceman. Per tenerlo alla larga magari gli faccio ascoltare gli Slayer.
Per fargli capire chi comanda, vai con Henry Rollins. Con Kurt Cobain potrebbe
andarmi in depressione, coi Guns mi diventa un ubriacone debosciato, coi Sigur
Ros… bè coi Sigur Ros magari si rifugia in un letargo intergalattico per
qualche eone. I Mars Volta gli farebbero pensare che il rock è un genere per
intellettuali, gli AC/DC che è un passatempo per postriboli. Morrison gli
confonderebbe le idee su quanto imparato dalla psicoanalisi freudiana; i capolavori
di Dylan sono fuori scala per la media della musica commerciale. School’s Out sarebbe una buona scelta:
cosa c’è di più “Rock” dell’ultimo giorno di scuola? Ma di nuovo penserebbe ad
un gioco per bambini. E poi sto dimenticando del tutto il progressive… ma
trovare un brano prog che duri meno di 15 minuti mica è facile… E la musica
tedesca? Posso non fargli ascoltare i Faust? Ma soprattutto: i Faust fanno
Rock?
Sono
nel panico!
No,
calma. Reset.
Riprendiamo
il filo e cerchiamo di fargli capire poche semplici cose: ritmo, allegria pensierosa,
rottura insistente e ostinata commercialità. Poi, mille scelte sono
buone.
Cosi’,
dopo due giorni di tentativi e 27 diverse selezioni, ho pronta la mia scaletta.