La cosa più orribile che abbia
mai visto in vita mia!
Da tempo mi stavo arrovellando su come poter affrontare in
modo originale riflessioni o addirittura recensioni dei titoli “intoccabili”: Dark
Side of the Moon, Sgt. Pepper, Born to Run, The Velvet Underground & Nico…
Gli Esercizi
di Stile su Led Zeppelin IV hanno offerto una risposta parziale, più di forma letteraria che non di contenuto
concreto, e sono comunque stati un buon inizio.
Poi mi sono ricordato di Blob,
la perenne trasmissione preserale di Rai Tre che ho sempre seguito da vent'anni
a questa parte. Le risposte ovvie spesso ci stanno sotto gli occhi...
Negli anni Novanta, infatti,
“Blob” ha rappresentato la dimostrazione di come la realtà fosse penetrabile
soltanto scomponendo i suoi elementi semantici, e costruendone sul piccolo
schermo una versione manipolata.
La schifosa melassa nera della
prima sigla di Blob fu il suo timbro profetico all'esordio: la tv era melassa,
la società italiana era melassa. Sera a dopo sera, sono passati qualcosa di più
di 20 anni. Il lavoro critico che Enrico Ghezzi e il suo team hanno portato
avanti ha consentito al pubblico di compiere sistematicamente un salto
quotidiano: dalla rappresentazione del reale verso l'irreale per approdare al
surreale. Con un risultato sempre invariato: quella che emerge è proprio la
realtà.
Ed allora ecco: costruire una recensione fatta come l’esperimento di Frankenstein, composta
da brani di articoli altrui, già presenti sul web, tratti da blog, webzine,
portali musicali... Tutti ben ricomposti e montati a formare un testo coerente
e filante.
Ripescando il formato di puro "ipertesto", che una decina d'anni fa pareva essere il futuro
imprescindibile della letteratura in epoca digitale, ecco pronto un montaggio
in cui ogni frase, ogni parola (punteggiatura esclusa) è in realtà un link, una
porzione di un “testo altro”, che qui è riutilizzata e rimontata, non sempre
ricontestualizzata, per formare un articolo autonomo.
Ma mi rendo bene conto che è tremendamente difficile cercare
di spiegare a parole questo "progetto". E allora parto subito. Quello
che segue prendetelo come un esempio, il cui risultano in verità non mi ha
lasciato affatto soddisfatto, ed è quindi assolutamente migliorabile.