<<…Ho pensato di dare un
seguito a Viaggiatori
nella Notte. Con gli ultimi 14 scritti vorrei fare una pubblicazione più
agevole, più snella, forse più leggibile, sempre sotto la tua guida se ti va.
Il volume lo chiamerei “Scarabocchi Ubriachi” ...>>
Più o meno questo mi scriveva Bart un paio di mesi fa.
Ammetto che la mia prima reazione è stata, come dire, sospettosa. Ma
come? Abbiamo appena chiuso Viaggiatori
nella Notte, stiamo ancora “promuovendo” (vebbè…mai parola fu più
impropria…) il volume e già siamo a parlare di un seguito?
Ammetto, ero perplesso.
Viviamo in una rete in cui ormai ognuno (tra cui il colpevolissimo
sottoscritto) scrive il proprio romanzo, vogliamo saturare così tanto questo
non-mercato di auto pubblicazioni?
Però l’idea, così spontanea, diretta, senza fronzoli mi attirava.
Tutto pronto, solo da confezionare.
Peccato che la confezione ormai porti via quasi più tempo del regalo,
no?
E poi è arrivata l’altra idea, quella “di metodo”, quella più
trasversale.
Il “progetto aperto”.
Ho scarabocchiato qualche riga a Bart in proposito:
<<Perchè non fare di
Scarabocchi Ubriachi un "progetto aperto"?
Cioè pubblicare, diffondere sui
blog di tanto in tanto, lo stato di avanzamento dei lavori, le idee che abbiamo
per l'impaginazione e il taglio del libro, le varie varianti esaminate.
Della serie "Io e Bart
abbiamo questo progetto. A differenza di Viaggiatori nella Notte, non lo
portiamo avanti sotto copertura e usciamo solo col prodotto finito, ma rendiamo
tutti partecipi della genesi e della costruzione del progetto."
Potrebbe anche essere un modo
per chiedere e ricevere in diretta consigli, proposte, per pubblicare
"annunci di lavoro" (non retribuito!!) agli illustratori che vorranno
darci una mano; pubblicare stralci che necessitano di correzioni, chiedere
qualche info su programmi un po' più avanzati di impaginazione... Insomma
esplicitare tutto quel lavoro di retrovia che solitamente sta dietro alla
pubblicazione del prodotto finito e che di solito si tralascia.>>
Certo, prima regola:
questo non è un
“reality” sul libro!
Non vogliamo sbattere nulla in piazza, non vogliamo tediarvi con gli
affaracci nostri.
Solo condividere qualcosa in più che non il progetto fatto e finito.
Nessuno è mai preparato al prodotto finito.
“Uh, come, c’è un libro? Un
altro? Ah, si si, poi ci do un’occhiata…”
Allora tanto vale mettere subitole carte in tavola. Provare a portare
un po’ in evidenza le viscere
dell’idea, illustrare la sua realizzazione, le proposte tecniche, i percorsi
possibili, quelli impossibili, le ipotesi da valutare, scegliere, scartare.
E poi, perché no, farsi dare una mano. Accettare felicemente qualche
aiuto spontaneo.
Provare a trasmettere che non si tratta solo di mettere in fila dei
post copiando da HTML a txt. C’è tanto altro.
Scarabocchi Ubriachi ha
finito per coinvolgermi. Ora come ora lo preferisco già a Viaggiatori nella Notte;
perché a chi è attento, non sarà sfuggito che la scrittura di Bart è
trascolorata da un certo fatalismo sornione tutto blues ad una combattività
rock imbizzarrita e molto “kontro”.
Penso già a questa nuova raccolta come ad una serie di micro saggi sulla controcultura, sulla
disobbedienza, sull’opposizione. Sulla resistenza. Come un libello attivista
dei primi anni ’70. Bart lo vuole punk, graffitaro, disordinato. Io lo immagino
come un murales di acid-garage sui mattoni dietro le foto dei primi Ramones.
Uno sfregio tracciato da Sky Saxon, da Roky Erickson.
Vedremo cosa salterà fuori.
Nel frattempo cerco di cucire alla bell’e meglio quei ritagli di tempo
che la “vita reale” mi concede. Un copia/incolla qua, una prova colore là.
Qualche mail.
E qualche post per condividere lo stato d’avanzamento. Discutere di
design, impaginazioni, caratteri, colori, struttura del libro e magari anche di
musica.
A proposito, come al solito cerchiamo illustratori… Ci sarà anche da
curare una discografia, introduzioni, roba del genere…
Se qualcuno è in ascolto ed ha l’ardire di gettarsi nella mischia,
faccia un fischio.
Io sarò quello che gli romperà le scatole.
Bart dopo tutto è quello scrive…
E.M.
6 commenti:
Bella idea, quella di costruire pubblicamente un prodotto finito anche per quanto concerne quelle parti che solitamente stanno sulle "retrovie."
Nel 1977 i Buzzcocks pubblicarono sul loro EP d'esordio, "Spiral Scratch", tutto ciò che fu loro necessario per l'autoproduzione del disco, costi compresi, dimostrando a tutti che sì, era possibile farlo.
Se in qualche modo ritenete che io possa essere d'aiuto, sono qui.
:-)
Non sono un illustratore, però può essere interessante proprio questo..Consideratemi disponibile.Gli scarabocchi ubriachi di ogni genere mi attraggono...
Come diceva Capannelle alla fine dei Soliti Ignoti <>
No, dai, intanto incameriamo felici queste disponibilità, ma soprattutto il supporto!
Ciao & Grazie!!!
Corretrice di bozze? I refusi mi saltano sempre all'occhio, anche grazie alla mia incompetenza musicale, se una frase suona male perché è sfuggita una virgola me ne accorgo ;)
Beato colui al quale gli errori saltano all'occhio...io per certe cose non ci vedo!
Anzi a volte trovo l'errore stimolante))
Ma comunque ogni apporto è ben accetto, anche solo per il pensiero.
Ciao Evil, ciao ragazzi....
Io scrivo con i piedi e non sono in grado di correggere alcunché, nè di consigliare qualcosa per un'impaginazione ottimale. Però se serve una mano, un orecchio o un occhio, chiedete e vi sarà dato.
Il progetto è intrigante...come tutto quello che viene fuori dalle capocce effervescenti di Evil e Bart.
Un saluto
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