Hank Williams.
Uno che moriva di overdose dopo una vita di dolori ed eccessi già nel
1953. Aveva 29 anni. Lui si che “die
before get old”…
Ribelle, solitario. Eppure idolatrato, venerato. Uno degli “artisti
popolari” più influenti del ‘900, dimenticate quello che dicono le
enciclopedie!
“E’ uno sincero, però, Hank è un
puro, che canta ciò che sente nel cuore, per questo non alza nessun guscio di
protezione. Suona per tutti quegli uomini che, nonostante le controversie della
vita, non si sono lasciati travolgere dagli eventi. Certo, lo fa per soldi, per
il successo, ma con tutto ciò, non rinuncia mai a mostrarsi per quello che è.
Ha una voce aspra, strozzata, nasale, come il primo Dylan. Ma è proprio quel
tono serrato del sud che lo rende credibile alla sua gente, che vive nella
privazione e nel dolore.”
Bartolo Federico –
Ancora sei miglia per il cimitero
Per Scarabocchi
Ubriachi è tempo di concettualizzare, mettere tutto lo sbobinato nel
frullatore e tirarne fuori qualche linea guida... E si parte proprio da
Williams.
Sovrapposizione è la prima idea che mi è venuta in mente.
SOVRAPPOSIZIONE
Sovrapporre tempi, generi, artisti.
Lavorare per livelli. Senza mischiare o amalgamare. Semplicemente
mettere un filtro colorato sull’obbiettivo; sovrapporre.
Hank Williams il punk, appunto.
Concretamente, questo potrebbe tradursi nel sovrapporre al testo stampato
il tratto a mano libera, lo schizzo col pennarello nero, il bordo tracciato a
penna.
Ci sono poi alcuni punti fissi
che abbiamo già condiviso con l’autore, che ci concedono questa possibilità:
il formato: A4. Ampio, come un album, uno sketchbook
per bozzetti al carboncino. Sarebbe bello farlo anche più grande, forse.
il colore: basta col bianco e nero. Buttiamoci
sulla quadricromia.
lo stile: anarchico, urbano, antagonista.
Dopo qualche prova e il download di un bel numero di fonts, ecco la
pagina di prova di The Log Train.
Rivedibile, sicuramente. Ma che mette abbastanza a fuoco quello che
dovrà essere lo spirito di Scarabocchi Ubriachi.
La immagino come un graffito inciso su una lapide nera al bordo
dell’autostrada.
“…dentro di lui brucia il demone
che ci spinge a bere troppo, a drogarci troppo, a vivere senza mai fermarci un
attimo per poter scrutare da vicino la vita che passa. E la stessa cosa che
succederà anche a Lenny Bruce, Jimi Hendrix, James Dean, Janis Joplin, Jim
Morrison, e a una miriade di altre persone senza volto.”
Bartolo Federico –
Ancora sei miglia per il cimitero
5 commenti:
Grande! Non vedo l'ora di ubriacarmi con gli scarabocchi...
...ci vorrà parecchia pazienza, e il sostegno è importante, e sempreben accetto!
Il preludio è più che promettente. Un progetto che vede coinvolti Bart e te non può che essere vincente.
ragazzi siete tutti meravigliosi davvero.
Ringrazio Bart; stia bene tranquillo l'autore, ahimè di meravigliosi ce ne sono pochi in giro.
Quello che proviamo a fare e mettere più forma e qualità nel circuito dei blog, dei social, ecc ecc. E lo facciamo ridistribuendo i "suoi contenuti", le sue parole. Molto semplice. O meglio, molto semplice, no. Per questo ci vorrà parecchia pazienza))
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