Da qualche giorno, sui social, abbiamo diffuso (no, non è plurale
maiestatis, ma il frutto di un lavoro di gruppo...) materiale e informazioni
riguardo a Virgin Forest, nelle intenzioni una “Guida collettiva al sommerso in
musica”.
- Guida: perché vuole essere diretta,
semplice, facile da consultare
- Collettiva: perché frutto del lavoro di
tanti e non di un singolo
- Al: preposizione articolata
- Sommerso in musica: perché è un
argomento che ci interessa (ok, che mi
interessa, ma se ci sono degli sconsiderati che mi vengono dietro, non è colpa
mia…).
Potete trovare tutte le informazioni su questo progetto agli indirizzi
seguenti, ce n’è per tutti i gusti:
Ora, sul blog, mi preme solo postare una premessa a questo lavoro,
anzi una premessa di metodo ancora più generica, che può stare alla base di
questa come di altre mille iniziative. Nulla di nuovo, in realtà. Ma mi piace
ripetere sempre le stesse cose…
Quella dei blog, dei social, del
Web 2.0, è una galassia.
In continua rotazione,
espansione, cambiamento, rinnovamento.
In campo musicale, anche
appoggiandosi a piattaforme di scambio più o meno legali (o meglio, più o meno
invise alle grandi case di distribuzione) ha contribuito a cambiare in maniera
importante la fruizione della musica,
online ma non solo. Ha certo avuto una parte nel processo di revisione dei canoni dell’informazione,
che ha portato – e sta portando – al pensionamento di molte polverose riviste,
enciclopedie, Storie-del-Rock, 1000-Dischi-Fondamentali, che si erano compilate
in anni in cui pochi avevano accesso diretto alle fonti e ancora meno avevano
“libertà di pubblicazione”.
Ma distribuire liberamente file,
archivi, raccolte, rarità, non basta.
Così come non basta accumulare,
scaricare, collezionare, immagazzinare su hard disk sempre più capienti
migliaia di canzoni che alla fine non ascolteremo mai.
Non abituiamoci al tutto e subito.
E magari a gratis…
Non abituiamoci all’esagerato dilettantismo galoppante
(pur con tutte le sue innegabili positività). Non abituiamoci al facile smercio di “roba” contrabbandata
per cultura.
I blog funzionano bene quando
garantiscono lo scambio, assicurano il flusso di idee e conoscenza. Quando
costituiscono un ponte efficace tra le esperienze reali e quelle virtuali. Non
quando le une sostituiscono le altre. Non quando si chiudono a riccio
parlandosi addosso come intellettuali vanitosi davanti ad uno specchio.
Con il pretesto (un bel
pretesto, se mi è concesso) di indagare il “sommerso” della musica pop,
speriamo di favorire questo: lo scambio
e il dialogo. Non il confronto metrico tra conoscenze ma l’integrazione di
saperi ed esperienze differenti. Per pervenire a contenuti condivisi che siano,
il più possibile, di qualità e possano, il più possibile, essere diffusi.
Perché una qualità senza
diffusione e condivisione, è di fatto trasparente, vuota e autoreferenziale.
Diffusione che non è promozione finanziata.
Diffusione che non è massiva distribuzione forzata.
Diffusione che vuole
essere giusta comunicazione attraverso
le giuste persone.
Bello a dirsi; proviamo anche a
costruire qualcosa che ci dia la possibilità di farlo.
A proposito, le iscrizioni sono sempre aperte, sapete dove
trovarmi…
3 commenti:
Ah, così sarei uno sconsiderato...
certo che si))))
..in effetti,pensandoci bene..
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