Dichiariamolo
subito: alla base dell'idea c'è quel germe di supponenza che mi
porto spesso appresso.
Perchè
recensire un album alla volta, quando posso recensirne due
contemporaneamente?
Dev'essere
più o meno lo stesso pensiero che fece Keith Emerson a cavallo del
1971: perchè suonare una sola tastiera (che sarebbe stata ampiamente
sufficiente) quando posso
tenerne almeno sette tutt'attorno?
E
così è degenerato il prog...
La
mia speranza è che da questa idea parta quella crepa che sancisca
finalmente la degenerazione
del dilettantesco “giornalismo musicale da blog”,
genere di cui mi ritengo esimio esponente (vedi la supponenza di cui
sopra).
Allora,
svisceriamo questa idea.
La
musica Rock, e sopratutto le “Storie del Rock”, privilegiano
sempre l'aspetto
consequenziale ed evolutivo
dei generi, degli stili, degli artisti stessi. Pongono l'accento su
rapporti di causalità, sulle relazioni maestri – discepoli,
modelli originali – copie derivate e così via. Prima
e dopo.
Credo
sia anche tale approccio ad avere favorito l'ipervalutazione
di pochi e la relegazione
nel limbo di tanti, troppi, consegnando alla storia solo un manipolo
di oligarchici “album
seminali” (brrrr...).
Raramente
si indaga la contemporaneità
rispetto alla consequenzialità. La compresenza
nello scaffale delle nuove
uscite. Raramente si tracciano brevi
linee orizzontali piuttosto
che lunghe rette verticali,
tanto nelle discografie dei singoli (va da sé, la tirannia
dell'Ordine Cronologico...)
che negli studi “di genere”, sempre trattati con una deviata
ottica darwiniana di maturazione ed evoluzione progressiva.
Con
queste recensioni parallele,
il proposito è quindi semplice: dare
voce alla contemporaneità.
Indagare album magari distanti per contenuti e risultati finali, ma
affini per presupposti o per caratteri nascosti. Album, qui sta il
nocciolo della questione, “accaduti”
in un medesimo “quanto temporale”,
nello stesso momento perfino; anche negli stessi luoghi magari.
Indagarli per contrasto, per giustapposizione e per confronto, con
risultati resi ben più interessanti dalla sincronia
che sta alla base delle coppie.
Mentre
questi pubblicavano x,
quelli pubblicavano y.
Dove
sta il bello e dove il brutto? Chi ha ragione? Quale
strada ha preso l'uno, quale l'altro?
In
tutto questo, tentazione assai forte è quella di formare accoppiate
squilibrate: il vecchio rocker in declino con la nuova band
emergente; gli idoli per teenager con l'introverso cantautore
scostante. Insomma, l'Arte con la Merda. Ma sarebbe troppo facile, ed
allora occorre setacciare e scegliere con oculatezza. Anche perchè
questi non vogliono mica essere l'ennesimo scontato Deathmatch tra
celebrità, ma solo un'indagine
di “vite parallele”. O
meglio “musiche
parallele”, rispolverando una vecchia pagina di questo stesso
blog (pagina che i curiosi, o i fan sfegatati, possono ancora trovare
qui)...
E
allora, in meravigliosa anteprima ed in ordine, come consueto,
assolutamente casuale, ecco qualche accoppiata accuratamente
selezionata:
Crosby,
Stills & Nash – The Stooges
(Alla
fine fu il 1969 il vero anno “spartiacque”?)
Let
There Be Rock (AC/DC) - The Clash
(è
il 1977... potrebbero essercene altre 134 di coppie, ma questa la
trovo originale e molto più “intima” di quanto si possa pensare)
Wasa
Wasa (Edgar Broughton Band) - In the Court of the Crimson King
(Questa
la trovo intrigante, perchè Broughton, anni prima dei Clash e dei
Sex Pistols, ha rischiato di mettere alla berlina una parte ampia ed
importante di un rock allora rivoluzionario)
The
Fugs First Album - The Beach Boys Today!
(Amerika
e America; questa è certo la contrapposizione più violenta e
spietata)
Radio
Ethiopia (Patty Smith) – Leftoverture
(Kansas)
(Come
sopra, dieci anni dopo, pur con verdetti meno scontati dal mio punto
di vista)
Disraeli
Gears (Cream) – Safe as Milk
(Captain
Beefheart)
(Qui
siamo ai due spettri opposti ed inconciliabili del miglior Blues
bianco; gli Stones fanno razza per conto loro...)
Valentyne
Suite (Colosseum) - Black Sabbath
(Questa
sarà interessante. Insomma, chi potrebbe fare una nuova recensione
del debutto dei B.S. nel 2015? Eppure in coppia con un suo album
gemello (di etichetta, di epoca ma non solo) potrebbe fare tutta una
nuova figura e gettare luce nuova tanto sul prog che sul metal...)
Wretch
(Kyuss) – Nevermind
(Nirvana)
(23
settembre 1991 l'uno, 24 settembre l'altro; perfetti...In un anno, il
'91, che allinea anche i debutti di Pearl Jam e Sleep, Weld di Neil
Young, le registrazioni di The End of Silence di Rollins uscito
l'anno seguente e Use Your Illuson dei Guns... qualcosa bolliva in
pentola...e non era solo il grunge...)
Zeit
(Tangerine Dream) – Close To The Edge (Yes)
(Ridestatevi
“JulianCopiani”; e poi è chiaro che il prog inglese appare
mastodontico finchè lo si confronta sempre solo con il
Merseybeat...)
Il
gioco potrebbe espandersi a recensioni triangolari o addirittura
quadrangolari, ma la mia supponenza per ora si ferma qui.
Chiaramente
sono aperto ai suggerimenti e soprattutto alle critiche.
A
proposito... avete già pensato alle vostre coppie?
Bravi!
Allora
segnalatemele... però poi scriveteci su voi, che io non avrò tempo
nemmeno di completare le mie!
Stay
Tuned!!