giovedì 10 maggio 2012

Il Rock e l’estetica del Nero - Gallery pt.1 - Persistenze di Luce




La piccola galleria che segue non ha pretese di completezza né di ortodossia. E’ una raccolta di dischi “neri” nella loro apparenza esteriore, che in moltissimi casi corrisponde poi ai contenuti musicali. Molti sono lavori addirittura cult: è impossibile, per esempio, scindere l' essere di Back in Black dal suo monocromo apparire. L’ordine scelto non è cronologico ma essenzialmente cromatico. Esistono certamente molti altri dischi, tetri di contenuti ma sgargianti in superficie. Di seguito si è scelto di riportare quegli esempi che cercano di unificare essenza ed apparenza in un unico colore: nero.




Black Sabbath
Master of Reality (1971)
Mike Stanfod– Copertina (fronte) 





Killing Joke
Killing Joke (1980)
Copertina (fronte e retro)

Guerriglia urbana, street art o un'oscura profezia del crollo del Muro?




Blue Öyster Cult
Blue Öyster Cult (1972)
Gawlik – Copertina (fronte) 



Blue Öyster Cult
Tyranny and Mutation (1972)
Gawlik – Copertina (fronte) (a destra)

Più che il soggetto o il protagonista dei primi due album dei BOC, il Nero è un sinistro sfondo per le sadiche vicende di paranoia urbana narrate dalla band 



Venom
Black Metal (1982)
Copertina (fronte)




Burzum
Burzum (1992)
Copertina (fronte) 



Darkthrone
A Blaze in the Northern Sky (1992)
Dave Pybus– Copertina (fronte)

Il capostipite e due illustri successori per un genere cha ha fatto di un Colore il proprio Manifesto


Alice Cooper
Love It to Death (1971)
David Griffith (fotografia) Copertina (fronte) 



Royal Trux
Twin Infinitives (1990)
Copertina (fronte) (a destra)

Ovvero il Nero come minimalismo senza compromessi...



Joy Division
Unknown Pleasures (1979)
Copertina (fronte) 

Umore nero nella Madchester dei primi anni '80





2 commenti:

Blackswan ha detto...

Sfilata di dischi quasi tutti fantastici.Personalmente,avrei citato anche il Black album dei Metallica.Ciao :)

Unknown ha detto...

@ blackswan: hai perfettamente ragione!... e infatti i veri "black album" costituiranno una gallery a sè senza più "persistenze di luce"

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