lunedì 19 novembre 2012

US Hard Rock Underground - Bozze per un’introduzione


Premessa

US Hard Rock underground nasce come “guida turistica” all'ascolto di album remoti di Hard Rock americano dei primi anni '70.
Considerare il singolo album come elemento centrale è una questione di praticità e fruibilità, oltre che di curiosità nell’ indagare alcune uscite discografiche assai rare, talvolta misteriose e oggi addirittura preziose.
Ma occorre considerare che nell'epoca di internet in cui ci muoviamo, l'LP va sempre più perdendo unitarietà e importanza in favore di ascolti più elastici, più liberi, magari frammentari; playlist, video su Youtube, sample di LastFM…
Da qui l'esigenza di tracciare non solo "trame orizzontali" e autoconclusive su ogni singolo disco, che spesso corrisponde ad una singola carriera discografica, quindi una micro monografia, ma anche percorsi più trasversali che costituiscono una “trama verticale” alle avventure dei nostri rocker ignoti, pur sempre  rimanendo all'interno dei confini che abbiamo attribuito al campo d'indagine: musica Hard & Heavy di produzione americana tra il 1969 e il 1975.
Percorsi che possono costituire una introduzione alle singole monografie o recensioni, e che possono contribuire a restituire quel senso di unitarietà e omogeneità "di genere" che spetta ai lavori di questi artisti.



L'articolo introduttivo che trovate in questo post.



I caratteri di un “genere”

Innanzi tutto, il primo e determinante carattere comune dei gruppi di US Hard Rock Underground: l'insuccesso.
Le storie di USHRU sono tutte, quali più quali meno, storie di insuccessi; a volte inevitabili, a volte evidenti, spesso cocenti e dolorosi; alcuni inspiegabili.
Tutti questi ragazzi avevano un sogno; che si è infranto. Niente successo, niente celebrità, niente dollari; addio Hollywood!

I really wish to God I could be a Hollywood Star
Go get'em boy
I'm going to buy you a Diamond
I'm going to buy you a big house
Honey, their ain't nothing money can't buy
I can't believe nobody's loved you
I can't believe nobody's tried
I can't believe we're really living
I can't believe we got to die

Granicus – Hollywood Star


Questo spesso significa anche nessuna memoria: così nomi come Rod Prince, Peter Alongi o Gary Justin si sono dispersi nei meandri degli archivi di minuscole case discografiche, anch'esse perse per la ricordo collettivo del mainstream musicale.
Qual è la formula dell'insuccesso? Più facile di quella del suo opposto. La maggior parte dei casi è spiegabile nella terribile accoppiata "cattivo management-deboli idee artistiche"; ma spesso la mala gestione di un gruppo è facilmente in grado di sovrascrivere qualunque valore artistico, come ben dimostrano i casi di Granicus o Third Power.
Così, un tour mal programmato, una promozione disattenta o la mancanza di fiducia nella band (che pur si è messa sotto contratto...) possono vanificare anche ottimo materiale. Ma occorre tenere presente le responsabilità dagli artisti stessi, diventare rockstar non è tutto rose e fiori: occorre perseveranza, disponibilità nell’avere ingaggi da fame in location terrificanti; occorre pazienza e testardaggine. Perseverare anche se le condizioni esterne sono del tutto avverse.

Ridin' down the highway
Goin' to a show
Stop in all the by-ways
Playin' rock 'n' roll
Gettin' robbed
Gettin' stoned
Gettin' beat up
Broken boned
Gettin' had
Gettin' took
I tell you folks
It's harder than it looks
It's a long way to the top
If you wanna rock 'n' roll

AC/DC - It's A Long Way To The Top (If You Wanna Rock 'n' Roll)


L'insuccesso è la vera discriminante tra gruppi dominanti come Grand Funk Railroad e Mountain e residuati bellici come Highway Robbery, Mason, Maypole e tanti altri.
Una seconda caratteristica, comprensibilmente derivata dalla precedente, è l'estrema brevità della vita di questi complessi, almeno sul versante discografico. Esistenze effimere, all'ombra di un unico album, due nei casi più fortunati, spesso auto pubblicazioni per etichette di quartiere in qualche remota città del Midwest; distribuzione e reclamizzazione pressoché inesistenti. Nessuna foto, nessun video, scarsi comunicati stampa: quando va bene si pubblica un singolo, poco altro. Anzi molti gruppi nemmeno arrivarono al traguardo di un intero LP, fermandosi dopo un paio di 45 giri: qui sta ancora una buia miniera di gemme nascoste (The Gnarly Beast, Holocaust, Mammoth…).

Sul versante più strettamente musicale, il volume è il comune denominatore sonoro di questi gruppi. . I più estroversi lo scrivevano anche sulla cover del disco: “This record was made to be played loud!”. Un volume percepito come una necessità, come una presenza quasi fisica che sta accanto ai musicisti e ai loro strumenti, un volume, che sull'esempio definitivo dei primi Blue Cheer, è uno strumento aggiunto e deve essere mantenuto alto anche negli stereo di casa, pena un handicap nella fruizione di Mississippi Queen o American Woman.


Pur con le dovute e mirabili eccezioni, i gruppi di USHRUN mettono molta enfasi sulla coppia cantante-chitarrista, l'asse portante di ogni gruppo rock del periodo come già insegnarono Jagger e Richards. Come detto non mancano le eccezioni ma il rapporto voce-chitarra, che è poi il rapporto melodia-riff (cioè la struttura-tipo di moltissime canzoni hard), deve essere determinante.

I love the sound of a guitar playin'...
Yeah
I love the way it makes me feel inside

Randy Holden - Guitar Song


L'hard rock, salvo rarissimi casi, non è musica per intellettuali. Il che, diciamolo una volta per tutti, non significa che sia cattiva musica nè necessariamente cattiva "letteratura”. L'anti-intelletualismo, giocato bene, è un valore di buona importanza. I testi migliori sono quelli che non si vergognano di un sano realismo popolare o quelli che non rinunciano ad una buona dose di autoparodia.
I temi trattati spesso sono facilmente riconducibili a tre grandi categorie che segnano un passaggio importante dalle utopie dei 60 al realismo di 70 e 80: sesso (piuttosto che amore); alcool (piuttosto che droga) e motori (piuttosto che viaggio, tema caro a tutta la beat generation). Certo è una generalizzazione, ma è utile a cogliere al volo ciò di cui stiamo parlando.
Sulla strada non è più importante come scenario della mente, sulla strada è importante esserci.... con la macchina sportiva giusta e la bionda di turno sul sedile davanti!

Nobody gonna take my car
I'm gonna race it to the ground
Nobody gonna beat my car
It's gonna break the speed of sound
Oooh it's a killing machine
It's got everything
Like a driving power big fat tyres
And everything
I love it and I need it
I bleed it yeah it's a wild hurricane
Alright hold tight
I'm a highway star

Deep Purple – Highway Star

Sostituendo quasi sistematicamente il sesso all'amore, le tipologie tipiche di canzone in questo ambito diventano quella di "sesso goduto", o comunque esibito come trofeo e di "sesso frustrato"...che è assai comune e spesso si risolve come una tirata rabbiosa e a tratti misogina che sostituisce le eleganti allegorie di tradizione blues con immagini ben più dirette.

L'impatto - perché no?- culturale che un pezzo come Starway to Heaven ebbe sul pubblico americano è difficilmente quantificabile: arpeggi acustici, visioni magiche e suggestive, nessun riferimento sociale e tantomeno politico, assolone elettrico, virtuosistico, epico e finale ruggente: tutti elementi troppo succosi per non tentare i gruppi del college ad una propria personale versione di questo nuovo standard di canzone soft-hard: la ballata hard rock.
Se gli esempi meglio riusciti sono anche pezzi divenuti oggi mitici (Free Bird, Astronomy, Hotel California),  questo particolare tipo di brano è diffusissimo anche tra i gruppi minori che non rinunciano alla grandeur zeppeliniana pur non possedendo, nella maggior parte, altrettanto perizia tecnica e produttiva.

Call me Desdinova
Eternal light
These gravely digs of mine
Will surely prove a sight
And don't forget my dog
Fixed and consequent

Blue Oyster Cult - Astronomy

Questa mala abitudine può essere considerata come un effetto di un tratto più generico e diffusissimo in tanti gruppi dell’underground: la mancanza di senso della misura. Mancanza di equilibrio, di autocontrollo e autovalutazione Si spiega anche così la tendenza ad inserire nel disco, ad ogni costo, una traccia epica, enorme, mastodontica, legata da qualche lontana discendenza di sangue con In-a-Gadda-da-Vida; in parte risposta ai musicisti progressivi britannici, in parte lontano retaggio di una certa eredità acida.

2 commenti:

Margherita Devalle e Marta Stone ha detto...

davvero un bel libro! ma è già stato pubblicato che non ho capito?

Unknown ha detto...

Bè... diciamo che è in fase di costruzione su questo stesso blog. Il progetto prevede 50 mini monografie ed una introduzione più articolata di cui fa parte anche questo post.
Per uno sguardo generale questa è la pagina
US Hard Rock

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