Su Spotify, dove sennò?
Eh, già! Da un mesetto anche loro sono approdati sulla piattaforma di
streaming del momento...
C'è chi se la tira un po' di più, ma alla fine stanno tutti, con tempi
diversi, capitolando alla frammentazione digitale.
Anche i colossi di un tempo, anche quelli che, cascasse il mondo, “la musica vera è solo su disco".
Chissà se Jimmy Page sa cosa sia Spotify, o se queste operazioni
legate a certe mega-band sono gestite in toto da un agguerrito entourage di
marketing.
Sta di fatto che ora pure il dirigibile ha la sua bella pagina,
condivisibile, interattiva, sociale. E tutti i diciottenni simil-alternativi
che non si accontentano dei 30 Second to Mars e si chiedono chi fossero i
Beatles, in un paio di clic possono spararsi in cuffia dei super-classiconi da
Grande Storia del Rock in 500 dischi (tutti rigorosamente fondamentali).
Compissi 17 anni nel presto venturo 2014... avrei risparmiato dei bei
soldoni, saltando meno pranzi al bar nell’attesa dei recuperi pomeridiani di
latino.
Però i gusti cambiano... tanto che nella top ten delle canzoni più
popolari, a parte il primo posto comprensibile di Whole Lotta Love (sdoganata anche dalla pubblicità di Dior, alè!!),
seguono Good Time Bad Times, Moby Dick e Babe I Gonna Leave You...
Della serie: facciamoci del male!
E sì che costano tutte uguali! Cioè nulla.
Almeno ascoltatevi Dazed and Confused...
Forse il gusto sta veramente peggiorando?!
Buon Anno a tutti!
4 commenti:
A me piace un casino "Since I've been loving you"..Ti auguro un felice 2014!!
Tangerine ... happy new year monkey ,)
Sono d'accordo su Dazed anch'io.
Una cosa su Spotify: se serve ad ascoltare musica va bene altrimenti non è altro che diarrea digitale ...
il contrario dei blog, del senso, della storia, del passato e del futuro. Amen e buon anno.
Eh si, tutto ma non moby dick!!))
Auguroni, e speriamo che il futuro non si dimentichi troppo in fretta del passato
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