31/05/2011 - 01/10/2015
sabato 29 novembre 2014
mercoledì 19 novembre 2014
QuebecRockSampler - Note d'ascolto - 2
Offenbach
Saint-Chrone de Néant (1973)
Il giorno 30 novembre del 1972 gli Offenbach, un rampante gruppo di Montreal con un solo album all'attivo, tenne un concerto promozionale all'oratorio di Saint Joseph in occasione della Messa per i Defunti.
Dominato dalle immani tastiere ascensionali di Gerard Boulet, nonché dall'organo di Pierre-Yves Asselin, l'esibizione si rivelò una mastodontica cerimonia rock, sulla falsariga della Messa in Fa Minore degli Electric Prunes o ancor più del famigerato Ceremony degli Spooky Tooth. Interamente trasmesso in diretta dalla CHOM, rappresentò uno dei momenti determinanti nell’affermazione del Quebec Prog.
Cantato in latino, con sermoni recitati in francese e inglese, sommerso da una spessa ombra gotica da secoli oscuri, squassato da terremoti di prepotenza metal e sospeso in minimalisti mantra da Florian Fricke, rifulge del naturale eco del ventre dell' Oratorio di St. Joseph. Gli 11 minuti di Pax Vobiscum, le incessanti spirali in crescendo del Kyrie, l'hard rock teatrale del Dies Irae, le spazialità pinkfloydiane di Domine Jesu Christe e Memento, il volume che trasudo fragoroso da ogni traccia: tutto appare bizzarro ma perfettamente collocato nel luogo e nel tempo.
L'anno dopo, la Barclay distribuì ufficialmente Saint-Chrone de Néant.
A tutt'oggi un documento impressionante.
Etichette:
1974,
1975,
1976,
album,
Harmonium,
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Offenbach,
progressive,
Quebec,
recensione,
Sloche
mercoledì 12 novembre 2014
(7 volte) Led Zeppelin 4 - Remaster
Da poco ripubblicato in versione remaster, Led Zeppelin IV è questa
settimana alla posizione numero 7 di Billboard.
Colgo allora l'occasione per ripubblicare anch'io una vecchia e
gloriosa serie di post che hanno composto il libello "7 volte Led ZeppelinIV". E ne approfitto anche per aggiungere, alle tante recensioni redatte
ad arte, il mio personale, sincero e chiaramente non richiesto, parere sull'album.
Un album cocciuto, prodotto da una band che con testardaggine e poca
naturalezza si è sforzata di comporre Il
Capolavoro. Senza riuscirci.
Un album che oggi suona più datato del Secondo, per esempio, senza
quella giovanile freschezza e strafottenza, ma con su una patina grigiolina e
un po' polverosa.
Detto questo, ci sono comunque grandi pezzi, perché va riconosciuto a
'sto gruppo di avere scritto enormi pagine della loro epoca. Una di questa è, a
mio parere, When The Levee Breaks,
brano sommo e paradigmatico di una nuova epoca per il Blues.
Altra postilla: non è colpa di Page & Plant se Stairway to Heaven è stata eletta da una
generazione un po' miope (forse più di pubblico che non di critica ma è un
giudizio, riconosco, azzardato per chi di quella generazione non ha fatto
parte) come uno dei brani - se non proprio “il brano” - più rappresentativi
nella storia del Rock.
Sarà merito anche nostro dimostrare che certe verità storiche si
possono rivedere.
Ma ora basta!
Eccovi 7 volte Led
Zeppelin 4 Remaster
Cosa cambia dall'originale?
Niente.
Proprio come nel remaster degli Zeppelin.
Buona lettura!
giovedì 6 novembre 2014
Capitan Vinile e il gioco dei pacchi
Sopravvissuti a questa
ricolonizzazione pagana della vigilia di Ognissanti?
Allora mettetela in fila
accanto all'albero di natale, alla befana, ai primi dischi dei Black Widow e
sappiate che:
HALLOWEEN NON È SOLO
COMMERCIALIZZAZIONE DI ONESTE TRADIZIONI
NON È COLONIALISMO
DI RITORNO A STELLE E STRISCE.
È IL NOSTRO VUOTO. CHE ALTRI RIEMPIONO.
Etichette:
1974,
1978,
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rock,
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