venerdì 15 luglio 2011

UN’IPOTESI (Pt. 2) - La struttura del medium musicale digitale

Mp3, Ogg, flac, shn sono tutti formati di musica digitale, immagazzinabili su hard disk o memorie flash, caratterizzati da una profonda diversità con il medium tradizionale.

La maggior parte di questi files sono “compressi” o “decomprimibili”, ottimizzando lo spazio occupato su disco, magari cercando di mantenere inalterata la qualità dell’audio senza “perdite” (lossless).

Ma che cosa perdiamo veramente con l’utilizzo di un mp3 ? (ma anche di un wave, o di un ogg…)

Pagine e pagine su internet sono piene di tabelle relative al suono dei diversi formati e apparentemente il difetto più facile da identificare sta proprio nella qualità e nelle caratteristiche audio dei diversi tipi di file. Un mp3 è un file lossy, cioè comporta una perdita di informazione rispetto a un PCM di origine considerato copia-clone di una matrice incisa su CD (o nastro magnetico…). Ma è anche un file di dimensioni molto contenute, universalmente utilizzato, facile da decodificare, da trasportare, da copiare e trasferire, azioni non sempre possibili per il vinile e anche per il CD .

Ma c’è altro che discrimina il medium digitale da quello tradizionale: vinili, musicassette e CD possono, col tempo, perdere qualità sonora, non per questo differiscono concettualmente da copie in perfette condizioni; la qualità dell’audio non basta, da sola, a spiegare la differenza.

C’è in effetti un altro aspetto che raramente l’ascoltatore considera: la scomparsa dell’hardware come elemento fisico. Con la distribuzione digitale della musica resta solo il software, solo il dato musicale puro, che anzi deve anche farsi carico, nei limiti del possibile, di veicolare i metadati tradizionalmente associati all’hardware. Tutto il resto viene obbligatoriamente ricomposto, in formato digitale, richiamato da imponenti database web per restituire un nuovo tipo di medium.

E se questo aspetto può essere facilmente, ma colpevolmente, trascurato dall’ascoltatore, è invece il presupposto fondamentale per i distributori e i produttori di musica, che possono svincolarsi dall’oggetto concreto (il cd, la sua custodia…) cambiando radicalmente tutti i canali nella produzione e diffusione di un bene che non è più (anche) concreto, ma è solo “informativo”. Dato puro.

Nessun commento:

ShareThis

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...