Dai meandri più profondi degli anni ’70 emerge un
documento cinematografico di sgargiante ispirazione post-sessantottina: il
reportage sul Pop Festival tenutosi a Randall's Island, New York, nei giorni
17, 18 e 19 del luglio 1970. Una classica maratona gratuita di tre giorni,
tipica dell’epoca, costruita su friabili fondamenta nella scia di Woodstoock.
Il Rock-film che ne è derivato, monta in maniera piuttosto sconclusionata scene
di pseudo-rivoluzione sociale, grossolana satira politica, spezzoni di risplendente
Nuova Gioventù americana, cercando di scimmiottare tanto il Godard di One Plus One quanto il fantastico Gimme
Shelter, documentario sul free concert di Altamont girato da Albert e David
Maysles.
Tra tanta carne al fuoco c’è anche uno spazio
(piccolo) per la musica: consuete facce da megaraduno, da Hendrix (la cui esibizione è immortalata da numerosi bootleg) all’inossidabile
coppia post-psichedelica e proto-metallara di West & Pappalardi che con i Mountain erano i trionfatori assoluti
dell’etica comunitaria da sballo violento del super-concerto.
Tra tanta varia umanità la figura migliore ce la
fanno gli Steppenwolf, condotti con
teatrale esagerazione da John Kay, i quali, dimessi i panni da Motorcycle Club,
si gettano nella retorica, eppure efficace, tirata anti-Kapitalistica di Monster in un bailamme
politico-sociale-religioso che li qualifica come utopisti spiccioli ma
musicisti sempre notevoli.
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1 commento:
Hendrix e Steppenwolf veramente notevoli!..
Ti dirò che mi piace molto guardare e ascoltare acriticamente, in assoluto relax..Mi gusto l'atmosfera di allora. Grazie per l'opportunità.
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