Dopo il primo LP, “First Album”, pareva difficile parlare dei Fugs
come di un gruppo musicale. Improvvisazione, satira da marciapiede, filosofia
metropolitana, body-poetry: ma non musica. Più agevole ascoltare un vecchio 78
giri della Victor Record che “Swinburne Stomp” o “Baby Done Left Me”
Così all’uscita di Virgin Fugs nel 1966 si potrebbe gridare al
miracolo: finalmente la scalcagnatissima band di Sanders, Kupfenberg & Weaver
ha finalmente cominciato a “suonare”, costruendo canzoni con tanto di struttura
armonica e un minimo arrangiamento. Il gruppo nel frattempo ha cambiato
radicalmente formazione: all’uscita di Weber e Stampfel, impegnati a tempo
pieno con gli “Holy Modal Rounders”, sono subentrati nuovi musicisti tra cui il
chitarrista Vinny Leary e il polistrumentista Lee Crabtree, il cui piano
elettrico diventa subito il fulcro sonoro del gruppo. E’ cambiata anche l’etichetta:
dalla Broadside/Folkways alla mitica ESP di Sun Ra e Albert Ayler. Grazie al
produttore Richard Alderson il gruppo potè incidere in un VERO studio, usare
VERI strumenti e addirittura un registratore a 4 piste, come i Beatles! …cioè
lo standard dell’epoca, ma sempre un bel passo avanti rispetto al garage e ai
bonghi di Ken Weaver.