sabato 11 febbraio 2012

FantaRock: The Stone that never was - 1969 - La scelta



LEGGI LA PARTE PRECEDENTE

Vi erano in giro elementi del calibro di Dick Taylor, già in una prima embrionale versione degli Stones, o addirittura Peter Green, il mistico solista dei Fleetwood Mac, entrambi in crisi aperta con i rispettivi gruppi. Oltre ogni fantasia immaginare il chitarrista dei Fleetwood assieme a Jagger & Richards: un mix di spiritualità, decadenza e Rock n’ Roll come non si sarebbe mai visto. Dick Taylor avrebbe rappresentato invece un chiaro ritorno alle origini.
Per assegnare il posto vacante furono decisive le sessions per Let It Bleed dove si ritrovano assieme Cooder, Taylor e lo stesso Jones, ormai incapace di suonare altro all’infuori di un paio di bonghi.

La pista di Ray Cooder si raggelò presto a causa di contrasti sorti con Richards sull’attribuzione dei riff di Country Honk; Mick Taylor stesso suonò in quella canzone e anche in Live With Me. Ry proseguirà un’intesa carriera da solista, nonchè da eccellente sideman, alla ricerca una profonda fusione tra blues, folk e rock. Non mancheranno per altro nuove occasioni di lavoro con Jagger & Co.
La possibilità di inserire in gruppo Alexis Korner sembrava più che altro una storiella messa i giro dallo stesso bluesman per riportare in auge il proprio nome in un momento in cui il blues stava rapidamente degenerando dal purismo originale. La via che portava a Grosvenor era senza dubbio stimolante: titolare di un sound spettacolare e molto originale, la giovane stella degli Spooky Tooth aveva trascorsi nella psichedelica e nel prog e sarebbe stata una scelta di rottura. La sua presenza scenica fortissima poteva convivere sullo stesso palco di Mr. Jagger?
Dal canto suo Mick Taylor aveva già annusato gli Stones agli Olympic Studios di Londra e, da protetto di John Mayall, era una garanzia. Fu lui a supportare il gruppo dal vivo nel concerto gratuito ad  Hyde Park in memoria di Jones e fu subito chiaro chi sarebbe stato il prossimo solista della band nell’imminente tour americano. Taylor, vent’enne, ebbe l’Occasione che Cambia la Vita e la colse al volo. Capelli biondi, viso angelico ma occhi timidissimi e perennemente bassi, per gli anni successivi parve scusarsi per quel colpo di fortuna così esagerato. Sul palco stava sempre un passo indietro rispetto ai leaders e a volte anche rispetto ai riflettori. Con lui fu comunque grande musica: perfezione formale e sound in puro stile ’70; il suo assolo in Simpaty for th Devil su Get Yer Ya-Yas Out!è ancora oggi uno dei migliori fulmini chitarristici mai registrati live.
Eppure questo suo non essere “Personaggio” ne compromise la carriera… 

Nessun commento:

ShareThis

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...